Ristretto – La Spagna andrà a elezioni anticipate il 28 aprile. Le urne potrebbero sancire ufficialmente la nascita del bipolarismo spagnolo e avere importanti conseguenze sulla Catalogna.
Il premier socialista spagnolo Pedro Sánchez ha annunciato ieri la convocazione di elezioni politiche anticipate per il 28 aprile. La decisione è stata presa dopo che il Parlamento spagnolo ha bocciato la legge di bilancio per il 2019 presentata dall’esecutivo, evidenziando l’assenza di una maggioranza per continuare a governare. Sánchez era arrivato al potere con una manovra di palazzo, scalzando il popolare Mariano Rajoy e varando un esecutivo con una fragilissima maggioranza parlamentare. Il mancato sostegno degli indipendentisti catalani, decisi a ottenere in cambio un referendum concordato per l’indipendenza della Catalogna, ha condannato il primo ministro a ritornare alle urne. Le elezioni, le terze in quattro anni, vedono favorito il “nuovo” centrodestra spagnolo, composto da popolari, liberali e destra. Se fino a pochi anni fa l’elettorato a destra del partito socialista spagnolo era solito riunirsi nel contenitore del Partito Popolare, il consolidamento dei liberali di Ciudadanos e della destra ultraconservatrice di Vox ha reso più pluralista l’offerta politica nel campo del centrodestra. I sondaggi danno una sostanziale parità tra le possibili coalizioni popolari-liberali e socialisti-sinistra (entrambe intorno al 40%), ma l’apporto di Vox, nei sondaggi stimato intorno al 9%, sembra destinato a fare pendere la bilancia verso i primi, anche se la campagna elettorale è ancora tutta da giocare (e le alleanze sono tutt’altro che certe: per esempio, non si esclude nemmeno che Ciudadanos possa concludere, dopo il voto, un accordo di governo con i socialisti). Temi centrali delle prossime elezioni saranno la gestione delle autonomie, con particolare riferimento alla situazione della Catalogna, e l’immigrazione. Su entrambi questi argomenti i popolari devono guardarsi dalla concorrenza di Ciudadanos e, soprattutto, di Vox. Anche a sinistra si è verificato un aumento delle opzioni per gli elettori, con la crescita di Podemos. Lo storico e decennale bipartitismo spagnolo sembra destinato a trasformarsi ufficialmente in bipolarismo.
Davide Lorenzini