In 3 Sorsi – Lo scorso mercoledì 11 giugno è stato raggiunto a Bruxelles un accordo per regolamentare le relazioni post-Brexit tra Gibilterra e l’Unione Europea. L’accordo, che sarĂ presto ratificato in trattato multilaterale, giunge dopo quasi quattro anni di negoziati tra le delegazioni di UE, Regno Unito, Spagna e del Governo locale di Gibilterra.
1. GIBILTERRA: UN ALTRO PASSO VERSO IL BREXIT RESET E LA PACE CON LA SPAGNA
L’accordo che determinerà i futuri rapporti tra Gibilterra e Bruxelles è il prodotto di lunghe e intense negoziazioni tra i vari attori interessati dai cambiamenti che la Brexit ha portato al confine tra la Spagna e il territorio d’oltremare britannico di Gibilterra. I colloqui multilaterali, coordinati dalla Commissione Europea, sono iniziati nell’ottobre del 2021, circa un anno dopo l’Accordo di ritiro e ben cinque anni dopo il referendum sulla Brexit. Numerosi sono stati gli avvicendamenti politici e diplomatici avvenuti nel frattempo: cinque Segretari agli Esteri britannici, due Commissioni Europee con altrettanti Alti Rappresentanti e due Governi spagnoli guidati dal premier socialista Sánchez. Le tempistiche dell’accordo evidenziano la natura complessa della questione di Gibilterra, caratterizzata da pretese di sovranità , frontiere contese e necessità socio-economiche uniche nel panorama europeo. Il risultato raggiunto, infine, soddisfa pienamente le richieste tanto dei Governi quanto dei cittadini da entrambi i lati della frontiera tra la Rocca (soprannome di Gibilterra) e la regione spagnola del Campo de Gibraltar.
Embed from Getty ImagesFig. 1 – La frontiera tra Spagna e Gibilterra
2. L’UE E GIBILTERRA ARMONIZZANO I PROPRI STANDARD
L’accordo multilaterale, che sarĂ convertito in un trattato vero e proprio nei prossimi giorni, pone fine a numerose questioni che avevano complicato notevolmente la vita quotidiana ai due lati della frontiera tra Gibilterra e Spagna. Il territorio della Rocca godrĂ di uno status paragonabile alla membership dello Spazio Schengen, con l’eliminazione di barriere fisiche e controlli in entrata e uscita. Tali controlli saranno spostati nelle zone del porto e dell’aeroporto locali e condotti secondo uno schema “a due livelli”, con le AutoritĂ spagnole responsabili dei controlli Schengen e quelle di Gibilterra delle operazioni di routine. A beneficiarne saranno i circa 15mila lavoratori transfrontalieri che quotidianamente attraversano il confine, negli ultimi tempi spesso soggetti a ritardi e disservizi a causa dell’assenza di un regime comune. L’idea di armonizzare gli standard tra Gibilterra e l’UE anche nei settori commerciale, ambientale, della tassazione e dei controlli biometrici è ciò che ha portato a un’accelerazione nei negoziati diplomatici, in modo da garantire un incremento della qualitĂ della vita in tutta la regione.Â
Embed from Getty ImagesFig. 2 – Il Chief Minister di Gibilterra, Fabian Picardo
3. COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA E PROSPERITĂ€ AL POSTO DI TENSIONI E BUROCRAZIA
L’accordo sancisce inoltre un risultato politico quasi inimmaginabile nel secolo scorso: la cessazione delle pretese di sovranità del Regno di Spagna sul territorio di Gibilterra, ceduto al Regno Unito con il Trattato di Utrecht del 1713. Questa sorta di irredentismo, ridotto al minimo nell’ultima decade, è ancora presente in una parte dell’opinione pubblica e della politica spagnola (soprattutto tra gli ultra-conservatori). Tale sentimento è tuttavia quasi assente nell’area maggiormente interessata dal destino di Gibilterra, il Campo de Gibraltar. La zona compresa tra le province di Cadice e Malaga risulta tra le più povere della Spagna, ma è ricca di potenzialità turistiche e naturalistiche anche grazie alla vicinanza con la Rocca. L’eliminazione di controlli e barriere e l’armonizzazione degli standard previsti dall’accordo consentiranno la creazione di un’area di cooperazione transfrontaliera che promuoverà lo sviluppo da entrambi i lati del confine, senza più il pericolo che esso possa diventare “rigido” e alimentare tensioni, ormai appartenenti al passato.
Giorgio Fioravanti