In 3 sorsi – La Corte Interamericana per i Diritti Umani (CIDH) ha ordinato al Nicaragua misure protettive e alternative alla detenzione per alcuni prigionieri politici, incarcerati durante le manifestazioni contro il Presidente Ortega dell’ultimo anno.
1. NICARAGUA, LA CRISI SILENZIOSA
Con gli occhi dei media e della comunità internazionale fissati sulla crisi venezuelana, continuano, non senza novità , le proteste antigovernative in Nicaragua. A partire dal 16 aprile 2018, giorno nel quale il Governo presieduto da Daniel Ortega ha varato la riforma del sistema pensionistico, il Nicaragua è stato sconvolto da una crisi socio-politica che ha causato, fino ad oggi, più di 325 morti, 62mila esiliati e la decrescita del PIL del 2%, con conseguente aumento dei disoccupati a 127mila unità . A distanza di un anno il Presidente Ortega, ex leader rivoluzionario sandinista che liberò il Paese dalla dittatura di Somoza nel 1979 e dalla crisi dei Contras durante gli anni Ottanta, si trova a dover fronteggiare le accuse della Commissione Interamericana dei Diritti Umani (IACHR) davanti alla CIDH. Ortega, durante lo scorso mese di dicembre, ha espulso dal Paese sia la IACHR che il Gruppo Interdisciplinare di Esperti Indipendenti, due enti dell’Organizzazione degli Stati Americani (OSA) che in passato avevano denunciato gravi violazioni dei diritti umani da parte del Governo.
Embed from Getty ImagesFig. 1 – Il Presidente della Repubblica del Nicaragua, Daniel JosĂ© Ortega Saavedra
2. IL PARERE DELLA CORTE
Sulla base delle indagini condotte in Nicaragua prima dell’espulsione, la IACHR ha presentato alla CIDH lo scorso il 15 maggio una richiesta di misure provvisorie per preservare la salute, la vita e l’integritĂ personale di 17 persone, tra cui alcuni manifestanti e leader dell’opposizione attualmente detenuti presso gli istituti penitenziari del Paese centroamericano. Dopo aver analizzato la richiesta e le prove fornite dall’Organizzazione specializzata dell’OSA e le controdeduzioni del Nicaragua, il Presidente della CIDH, Mac-Gregor Poisot, ha ritenuto che vi fossero elementi sufficienti a determinare l’esistenza di una situazione di estrema gravitĂ . Si giustificava così «l’urgente necessitĂ di adottare le misure necessarie per evitare un danno irreparabile ai diritti alla salute, alla vita e all’integritĂ personale, in modo da garantire pienamente la sicurezza dei richiedenti nel luogo in cui si trovano». Inoltre, ai sensi dell’art. 27, c. 8, del regolamento interno della CIDH, il Presidente della Corte ha disposto l’invio in Nicaragua di una delegazione che dovrĂ recarsi nelle carceri dei soggetti destinatari delle misure sopraccitate, per svolgere dei colloqui formali con i detenuti e le varie AutoritĂ statali.
Embed from Getty ImagesFig. 2 – Manifestanti dell’opposizione
3. LA SITUAZIONE ATTUALE
Il dispositivo della CIDH è solo l’ultimo di una serie di atti degli Stati e delle Organizzazioni internazionali nei confronti del Governo nicaraguense. Tra le piĂą recenti, il Consiglio Permanente dell’OSA ha approvato una risoluzione incondizionata diretta alla liberazione di tutti i manifestanti arrestati durante la crisi. Il Parlamento europeo, in linea con le conclusioni del Consiglio Affari Esteri del 21 gennaio 2019, ha approvato una risoluzione che invita il Servizio europeo per l’azione esterna e gli Stati membri ad applicare delle sanzioni graduali e mirate nei confronti del Governo nicaraguense e dei responsabili delle violazioni dei diritti umani. Gli Stati Uniti hanno disposto sanzioni diplomatiche e finanziarie contro alcuni funzionari e membri del Governo sandinista, responsabili anche indirettamente delle violazioni dei diritti umani.
Stretta tra la morsa internazionale e la crisi interna, l’Assemblea Nazionale nicaraguense ha approvato una legge di amnistia nei confronti dei crimini d’ordine pubblico commessi a partire dall’inizio della crisi, permettendo la scarcerazione di 50 manifestati. Questo tentativo di riconciliazione del Presidente Ortega è stato respinto dall’opposizione, in quanto ritenuto uno strumento utile per coprire qualsiasi delitto compiuto da ambo le parti, allontanando la possibilitĂ di una risoluzione pacifica della crisi.
Angelo Castellana