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Gli Occhi nel Jihād: 16– 30 giugno.

Miscela Dark – Gli avvenimenti principali riguardanti la galassia jihadista in queste due settimane.

JIHADIMEDIA

  • Turkestan Islamic Party (TIP): un gruppo jihadista uiguro, molto vicino ad al-Qa’ida, ma ancora molto indipendente, ha pubblicato una serie di foto e un video che mostrano un grande gruppo di combattenti che si preparano per la battaglia nel nord della Siria. Le immagini del TIP mostrano decine di combattenti allineati per ascoltare un discorso di uno dei loro leader. Salgono poi su moto e piccoli veicoli e attraversano alcune strade della provincia di Idlib. Alcuni dei suoi membri indossano bandane rosse, a significare che fanno parte delle forze speciali d’élite del TIP. Doğu Türkistan Bülteni, un sito web in lingua turca che ha regolarmente documentato le attività del TIP, aveva  diffuso nel febbraio 2018 la comunicazione dell’arrivo di due nuovi leader TIP in Siria, inviati dall’Afghanistan. Abu Omar al-Turkistani e Abu Muhammad al-Turkistani hanno combattuto per più di 10 anni in Afghanistan al fianco dei talebani. Abu Omar è stato nominato emiro generale del TIP in Siria, mentre Abu Muhammad è stato nominato comandante militare.
Fig. 1 – 6 : Militanti jihadisti uiguri del TIP in Siria.
  • Islamic State (IS): ha diffuso online e su tutti i canali social un poster in cui è scritto “Presto assisterete alla saga epica sulle porte dell’Europa”.
Fig. 7 – Il poster pubblicato dallo Stato Islamico.
  • Islamic State (IS): nell’ultimo numero della newsletter settimanale del califfato Al-Naba, il gruppo jihadista afferma di essere responsabile di recenti attacchi contro le forze americane nel Sahel: “Grazie a Dio, i soldati del califfato del Niger hanno fatto detonare un ordigno esplosivo improvvisato su un’auto appartenente alle forze speciali americane che supervisionavano l’addestramento dei soldati nigeriani apostati”. La newsletter afferma che nell’attacco due soldati statunitensi sono stati uccisi. Il Comando USA in Africa (AFRICOM), pur confermando che un veicolo è stato danneggiato in un’esplosione, ha negato che ogni suo membro fosse stato ucciso.
  • Islamic State Wilayah Sinai (ISWS): ha pubblicato un breve video in cui un piccolo gruppo di militanti jihadisti del gruppo, guidati da Abu Jafar al-Ansari (al centro), rinnova il giuramento di fedeltà al leader dell’IS, Abu Bakr al-Baghdādī. Al-Ansari afferma nel video che a prescindere dalle perdite subite dai fratelli in Iraq e in Siria, lui e i suoi compagni rimarranno fermi e descrive lo Stato Islamico come una fonte di unità. Verso la fine del video, al-Ansari guida i suoi uomini presentano un cerimoniale di rinnovo del loro bayat “giuramento di fedeltà” ad al-Baghdādī.
Fig. 8 – 9: Militanti dell’ISWS nel video del rinnovamento del giuramento al califfo al-Baghdādī.
  • Islamic State Wilayat Qawqaz (ISWQ): ha pubblicato un breve video in cui i militanti della provincia del Caucaso rinnovano il loro giuramento di fedeltà ad Abu Bakr al-Baghdādī. L’oratore principale nel video è stato identificato come Sheikh Abu Abdallah al-Qawqazi. Dopo aver fatto alcune brevi osservazioni in arabo, inizia a parlare in russo. Abu Abdallah afferma che lui e gli altri “mujaheddin dello Stato Islamico in Russia” stanno affrontando un “test divino”.
Fig. 10 – 11: Militanti dell’ISWQ nel video del rinnovamento del giuramento al califfo al-Baghdādī.
  • Islamic State East Asia (ISEA): ha pubblicato un breve video in cui i militanti filippini del califfato rinnovano il loro giuramento di fedeltà ad Abu Bakr al-Baghdādī.
Fig. 12 – 13: Militanti dell’ISEA nel video del rinnovamento del giuramento al califfo al-Baghdādī.
  • Islamic State Khorasan Province (ISK): il gruppo che opera tra Pakistan e Afghanistan ha pubblicato anch’esso un breve video dal titolo “Il migliore risultato è per i Pii”, in cui i leader del gruppo rinnovano il giuramento al leader del califfato.
Fig. 14: Militanti dell’ISK nel video del rinnovamento del giuramento al califfo al-Baghdādī.
  • Islamic State West Africa (ISWAP): ha pubblicato un video in cui i militanti del Mali e dal Burkina Faso rinnovano il loro giuramento di fedeltà ad Abu Bakr al-Baghdādī. Il filmato inizia con la dichiarazione di continuare a lottare contro coloro che affermano di aver “sradicato il califfato”. I jihadisti poi chiedono ad Allah di concedere  la “gloria al califfo al-Baghdādī”. La figura principale a parlare nel video è un jihadista mascherato identificato come Abu Salmah al-Mangawi.
Fig. 15 – 17: Militanti dell’ISWAP nel video del rinnovamento del giuramento al califfo al-Baghdādī.

Lo Stato Islamico in queste due settimane ha continuamente pubblicato video dei diversi gruppi affiliati e delle numerose “provincie” del  califfato che rinnovano la loro fedeltà ad Abu Bakr al-Baghdādī. I video fanno parte della serie “E la fine è migliore per i giusti dello Stato Islamico”, in cui i jihadisti appartenenti al califfato di tutto il mondo rinnovano la loro fedeltà al loro leader. Tutti questi video fanno parte di una campagna mediatica progettata per raffigurare a livello globale la forza dello Stato Islamico, specialmente in seguito alla perdita del territori in Siraq. Ciascuno dei video, si apre con i jihadisti che rinnovano il loro impegno a combattere gli infedeli che affermano di aver distrutto il califfato.

AFGHANISTAN

  • Numerosi scontri sono avvenuti tra le forze di sicurezza afghane e i militanti talebani in diverse provincie del paese. Le forze governative hanno lanciato diversi attacchi aerei contro nascondigli dei talebani nel distretto di Farah Rod, nella provincia di Farah, uccidendo 4 talebani. Un feroce combattimento tra forze di sicurezza e talebani è avvenuto nel distretto di Shuhada, nella provincia del Badakhshan, che ha provocato la morte di nove persone, sette talebani e due addetti alla sicurezza governativi. Uno scontro tra combattenti talebani e polizia afghana, infine, è avvenuto nel distretto di Yahya Khil, nella provincia di Paktika, che ha causato la morte di un agente di polizia e tre militanti talebani.
  • Un totale di 26 militanti talebani, tra cui 16 comandanti, sono stati uccisi nel distretto di Ghormach, nella provincia di Badghis, in una vasta operazione di controterrorismo delle forze di sicurezza afghane con il sostegno delle forze NATO. Secondo gli ufficiali dell’esercito afghano, tra i comandanti anziani uccisi nelle incursioni aeree vi sono anche Hajji Mullah, il capo militare talebano di Ghormach, il mullah Abdul Rauf, il mullah Abdul Sattar e i mullah Torjan e Qari Surgul.
  • Due soldati dell’esercito degli Stati Uniti sono stati uccisi in un’imboscata talebana, durante un’operazione di controterrorismo nella provincia orientale di Wardak. L’evento è accaduto pochi giorni dopo che il rappresentante speciale USA Khalilzad aveva annunciato su Twitter che il 29 giugno a Doha, era previsto il prossimo round di colloqui di pace tra i talebani e gli Stati Uniti.
  • Militanti talebani hanno ucciso 8 funzionari della commissione elettorale afghana, nel centro distrettuale della provincia di Kandahar.
  • Militanti talebani hanno condotto diverse incursioni in alcuni avamposti di sicurezza delle milizie filogovernative, nella provincia settentrionale di Baghlan, uccidendo circa 26 militari.

NIGER

IRAQ

  • Le forze dell’Aeronautica irachena hanno condotto due raid contro posizioni dello Stato Islamico (IS). Il primo raid è stato condotto nella provincia orientale di Diyala, nel villaggio di al-Makhisa, ove sono stati uccisi due jihadisti del califfato. Altri 4 jihadisti delle bandiere nere sono stati uccisi in un raid aereo nella provincia di Ninive.
  • Le forze speciali irachene hanno condotto un’operazione di controterrorismo nei pressi della città di Kirkuk, nella quale hanno ucciso 14 militanti dello Stato Islamico (IS). Sebbene il Governo iracheno abbia dichiarato la vittoria contro l’IS nel luglio 2017, i militanti jihadisti sono ancora molto attivi nel paese.

NIGERIA

  • Militanti di Boko Haram hanno ucciso circa 30 civili e feriti 40 in un attentato suicida nello Stato del Borno. Tre militanti jihadisti hanno fatto detonare i loro esplosivi nella città di Konduga, dove molte persone stavano guardando una partita in televisione in una sala di un locale.
  • Militanti dello Stato Islamico provincia dell’Africa Occidentale (ISWAP) hanno condotto un attacco contro una base dell’esercito nigeriano, nella città di Gajiram, nello Stato nordorientale del Borno. Tra i 12 e i 25 soldati nigeriani dovrebbero essere rimasti uccisi.
  • La Multinational Joint Task Force (MNJTF) ha condotto un’operazione di controterrorismo sull’isola di Doron Naira nell’area del Lago Ciad contro i militanti dello Stato Islamico provincia dell’Africa Occidentale (ISWAP). Circa 42 jihadisti e 1 militare del MNJTF sono rimasti uccisi negli scontri. L’ISWAP è stata costituita nel 2016 quando una fazione del gruppo nigeriano jihadista di Boko Haram ha promesso fedeltà al califfato.
  • Le truppe dell’Esercito nigeriano in collaborazione con la Joint Civil Force hanno condotto l’operazione Lafiya Dole in cui hanno liberato 95 civili tra uomini, donne e bambini rapiti dai terroristi di Boko Haram, nei villaggi di Kobe, Boboshe, Dubula e Tafana, nello Stato del Borno.
  • Militanti di Boko Haram hanno ucciso circa 20 civili a Ngamgam, nella zona del governo locale di Mobar, nella parte settentrionale dello Stato del Borno.

CIAD

  • Circa 11 militari dell’Esercito regolare ciadiano, tra cui 3 ufficiali, sono rimastati uccisi in un violento scontro con i militanti di Boko Haram nell’area di Tchoukoutalia. Nello scontro, 26 militanti jihadisti sono stati uccisi e i soldati hanno recuperato il bestiame che i terroristi avevano rubato in diversi villaggi dell’area.

BURKINA FASO

  • Due attacchi, condotti presumibilmente da militanti del Gruppo di Sostegno all’Islam e ai Musulmani (GSIM), nei villaggi di Sagho e Toekodogo, nel distretto settentrionale di Barsalogho, hanno causato la morte di 15 civili.

 MALI

  • Le forze militari francesi e maliane hanno ucciso circa 20 militanti jihadisti appartenenti allo Stato Islamico nel Grande Sahara (ISGS) in un’operazione di controterrorismo nel distretto di Akabar, vicino al confine con il Niger.

NICARAGUA

  • Quattro presunti militanti dello Stato Islamico sono stati arrestati dalla polizia nazionale dopo essere entrati nel paese attraverso il comune di Cardenas, situato sul confine sud-occidentale con il Costa Rica. Due degli uomini arrestati sono stati identificati come cittadini egiziani mentre gli altri due erano iracheni.

FILIPPINE

Fig. 18 – Immagine pubblicata dall’IS in cui rivendica l’attacco nelle Filippine.

YEMEN

  • Le forze speciali yemenite, hanno annunciato di aver catturato lo scorso 3 giugno, il leader dello Stato islamico in Yemen (ISY) Abu Osama al-Muhajir, in un’operazione di controterrorismo in collaborazione con le forze speciali saudite, le forze d’élite statunitensi e all’intelligence americana. L’arresto di al-Muhajir infligge un duro colpo al ramo yemenita del califfato nel Paese, già messo in forte difficoltà dagli scontri costanti con i militanti qaedisti di al-Qāʿida nel penisola arabica (AQAP).
  • Cinque militanti di AQAP sono stati uccisi durante un raid aereo di un drone statunitense nella provincia centrale yemenita di al-Bayda, nel distretto di Dhi Naim. La base operativa qaedista nel paese è ubicata nelle aree montuose di al-Bayda e nella provincia sud-orientale di Shabwa.

EGITTO

  • Sette agenti di polizia sono stati uccisi in un attentato condotto da militanti dell’Islamic State Wilayah Sinai (ISWS), nel nord del Sinai, vicino alla città di El-Arish. Quattro jihadisti sono rimasti uccisi nello scontro.

TUNISIA

  • Due militanti dello Stato Islamico, che ha rivendicato l’attacco il giorno successivo, hanno condotto attacchi contro le forze di sicurezza tunisine in rapida successione nella capitale Tunisi. Il primo attentatore ha colpito una pattuglia di sicurezza nel centro della città, uccidendo un ufficiale di polizia e ferendo diversi poliziotti e civili. Circa dieci minuti dopo, un altro attentatore ha fatto detonare un dispositivo vicino un edificio della polizia nella zona di El Gorjani, ferendo quattro agenti. L’agenzia di stampa statale tunisina ha anche affermato che militanti jihadisti non identificati hanno tentato di sabotare un trasmettitore radio sul Monte Orbata, circa 175 miglia a sud di Tunisi, poco prima degli attentati.
Fig. 19 – La rivendicazione dell’IS dell’attacco a Tunisi.

INDIA

  • Le forze di controterrorismo indiano hanno ucciso il portavoce di Ansar Ghazwat-ul-Hind (AGH) durante un’operazione il 26 giugno. Shabir Ahmad Malik, noto come Abu Ubaidah era inizialmente militante del gruppo pakistano di Lashkar-e-Tayyiba (LeT), ma si è successivamente unito ad AGH, diventando un portavoce per il gruppo di al-Qa’ida nel Subcontinente Indiano (AQIS). La morte di Abu Ubaidah è stata segnalata per la prima volta dai canali pro-AGH su Telegram poco dopo la sua morte. Il messaggio è stato pubblicato online con una traduzione in inglese .
Fig. 20 – Foto pubblicata ad AGH sui proprio canali social in cui onora la morte di Shabir Ahmad Malik, noto come Abu Ubaidah, morto combattendo i “politeisti indiani”.

SIRIA

  • Circa 27 militari dell’esercito arabo siriano sono stati uccisi e tre feriti in due attacchi esplosivi condotti da parte di militanti affiliati ad al-Qāʿida, nella provincia di Hama. I due attacchi hanno avuto luogo contro le posizioni militari siriane vicino al villaggio di Atshan.

Daniele Garofalo

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Daniele Garofalo
Daniele Garofalohttps://independent.academia.edu/DanieleDaniele13

Sono nato a Salerno nel 1988. La storia, la geografia, la politica e i viaggi, sono da sempre le mie grandi passioni. Sono ricercatore e analista del Terrorismo Islamista e di Geopolitica. Ho collaborato con la rivista digitale Geopolitical Report dell’ASRIE, l’“Association of Studies, Research and Internationalization in Eurasia and Africa”, con il centro studi Geopolitica.info e con Notizie Geopolitiche.net. Collaboro con Babilon news & magazine e da maggio 2018 con il Desk Asia del Caffè Geopolitico. Per il Caffè Geopolitico mi sono occupato di monitoraggio del jihadismo globale con la newsletter “Gli Occhi nel Jihad“.

Sono Analista del terrorismo per il Centro Studi e ricerca Analytica for Intelligene and Security Studies.

Ad Aprile 2020 è stato pubblicato il mio primo libro: “Medio Oriente Insanguinato”(Enigma Edizioni), un’analisi geopolitica del contesto mediorientale e del terrorismo islamista.

Mi occupo principalmente della ricerca, studio e analisi del terrorismo islamista, dell’area mediorientale e saheliana, dell’Asia Centromeridionale.

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