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Gli Occhi nel Jihād: 1– 16 luglio.

Miscela Dark – Gli avvenimenti principali riguardanti la galassia jihadista in queste due settimane.

JIHADIMEDIA

  • Islamic State (IS): Nel numero di questa settimana del bollettino settimanale Al-Naba dello Stato Islamico (IS), l’organizzazione jihadista ha rivendicato la responsabilità degli attacchi condotti lo scorso mese nella città di Tripoli in Libano.
  • Taleban: sul proprio account Twitter il portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid, ha rivendicato la responsabilità dell’attentato suicida ad una base della Direzione nazionale sicurezza (NDS) afghana nella città di Ghazni che è stata colpita con un attacco con un ordigno improvvisato esplosivo di bordo (VBIED).
  • Ansar Ghazwat-ul-Hind (AGH): Il nuovo emiro di Ansar Ghazwat-ul-Hind (AGH), gruppo operativo nel Kashmir legato ad al-Qa’ida, Abdul Hameed Lelhari, ha pubblicato il suo primo messaggio audio. Nel messaggio, intitolato “Solid Structure”, Lelhari accusa lo Stato pakistano di frenare il Jihād nel Kashmir. Lelhari è stato nominato leader dell’AGH dopo la morte di Zakir Musa. Il neo leader continua affermando che dopo il martirio di Zakir Musa, un’agenzia di sicurezza del Pakistan li ha contattati offrendo una notevole quantità di armi in cambio di alcune indicazioni su quali obiettivi colpire, previo loro permesso. Lelhari afferma di aver rifiutato quanto offerto e propone tre obiettivi che i militanti jihadisti dovrebbero perseguire. In primo luogo, i mujaheddin dovrebbero “sforzarsi puramente solo per stabilire la legge di Allah sulla terra di Allah”. Secondo, Lelhari afferma che tutte le operazioni militari dovrebbero essere condotte in base alle “decisioni prese dai comandanti nel Kashmir occupato” e queste decisioni devono essere prese solo nell’interesse del Jihād. Terzo, il leader dell’AGH chiede l’unità tra i ranghi dei militanti nel Jammu e Kashmir, affermando che “gli interessi del jihad dovrebbero essere considerati prioritari rispetto agli interessi personali e organizzativi”. Il messaggio audio è stato pubblicato da Al-Hurr Media il 6 luglio.
  • Al-Qa’ida: il principale canale mediatico qaedista, As Sahab, ha rilasciato un video messaggio del leader Ayman al-Zawahiri, intitolato “Do not Forget Kashmir”, sia in arabo che in inglese. L’anziano capo di al-Qa’ida afferma che l’organizzazione sta preparando un gruppo per condurre il Jihād contro le forze indiane nel Kashmir. Zawahiri non menziona esplicitamente Ansar Ghazwat-ul-Hind (AGH), ma il richiamo ad essa è chiaro. Verso la fine del video, l’immagine del leader caduto di AGH, Zakir Musa, viene visualizzata sullo schermo insieme al leader qaedista. Zawahiri, inoltre, afferma che i mujaheddin devono “liberare il jihad del Kashmir dalle grinfie dei servizi segreti pachistani”, così che il jihad è “per amore di Allah”, al contrario di una lotta “per i criminali internazionali”. Il leader qaedista, infine, dice che “dopo aver ottenuto questa liberazione, i mujaheddin devono pianificare il loro jihad prendendo decisioni libere e indipendenti guidate dai principi della Sharia” e  che “i mujaheddin in Kashmir […]debbano concentrarsi esclusivamente sull’infliggere colpi implacabili all’esercito e al governo indiani”.
  • Islamic State Khorasan (ISK): ha diffuso numerose foto di un attacco condotto contro la base militare statunitense nel distretto di Achin, nella provincia di Nangarhar, che ha provocato numerosi feriti.
  • Islamic State: ha rivendicato un attacco presso la moschea Abu Fadhil al-Abbas a Baghdad, in cui, secondo la rivendicazione, oltre 70 musulmani sciiti sono rimasti coinvolti tra morti e feriti.

AFGHANISTAN

  • Una gruppo di militanti talebani ha assaltato un complesso civile di Qala-i-Naw, nella provincia nordoccidentale di Badghis, uccidendo sei poliziotti e due civili.  
  • I talebani hanno invaso un distretto nella provincia orientale di Paktika il 13 luglio. Funzionari afghani hanno confermato che i talebani hanno preso il distretto dopo che le forze di sicurezza si sono ritirate. La sicurezza nella provincia di Paktika si è deteriorata in modo significativo da quando l’esercito statunitense s è ritirato lasciando il controllo dell’area all’esercito afghano nel 2014. Dei 20 distretti che compongono la provincia di Paktika, sette sono controllati dai talebani, nove sono contestati e gli altri quattro sono sotto il controllo del governo centrale.
  • Un kamikaze talebano ha fatto detonare il suo veicolo carico di esplosivi fuori da una struttura gestita dalla Direzione nazionale della sicurezza (NDS) a Ghazni. Circa una dozzina di persone sono rimaste uccise, compreso il personale di sicurezza, mentre 150-200 persone sono rimaste ferite.
  • Un attentatore suicida di 13 anni si è fatto esplodere durante la celebrazione di un matrimonio nella provincia afghana di Nangarhar, uccidendo 6 persone e ferendone 40. Il ragazzo minorenne si è fatto esplodere nella casa di un comandante di una milizia filogovernativa, situata nel distretto di Pacheragam. A sposarsi era il figlio di un ufficiale della milizia della provincia, il quale sarebbe stato l’obiettivo dell’attacco e avrebbe perso la vita nell’incidente. Nessun gruppo ha ancora rivendicato l’attentato suicida. I talebani, tuttavia, hanno rilasciato una dichiarazione in cui negano di essere coinvolti nell’attacco.
  • Circa 14 civili sono stati uccisi, di cui alcuni bambini, e 39 sono rimasti feriti da un attacco di numerosi razzi che ha colpito il distretto di Khwaja Sabz Posh, nella provincia settentrionale di Faryab. Le autorità afghane hanno immediatamente attribuito l’attacco ai talebani, che però hanno provveduto a respingere prontamente dalle accuse, comunicando che l’offensiva non è stata lanciata da membri del loro gruppo.

NIGER

  • Militanti dello Stato Islamico nel Grande Sahara (ISGS), hanno condotto un violento attacco contro una base militare dell’esercito nigerino nei pressi della città di Inates, prima facendo esplodere due autobombe e successivamente presa d’assalto dai militanti del califfato.  Circa 18 soldati nigerini sono stati uccisi durante l’assalto.

IRAQ

  • I servizi di intelligence iracheni hanno annunciato di aver sequestrato 142 dispositivi elettronici appartenenti allo Stato Islamico (IS), utilizzati per fini mediatici. In particolare, i server sequestrati sono stati utilizzati dall’IS per diffondere contenuti mediatici a Mosul, Tal Afar e nella provincia di Ninive.

SOMALIA

  • Militanti di al-Shabaab hanno fatto irruzione nell’Asasey Hotel, nella città somala meridionale di Kismayo, in cui circa 26 persone hanno perso la vita. Dopo aver fatto esplodere un autobomba vicino l’Hotel, i militanti jihadisti si sono precipitati all’interno dell’ albergo e hanno iniziato a sparare sui civili. Secondo i funzionari locali, un ministro regionale, un legislatore e due noti  giornalisti somali sono tra le vittime. Sul canale Shahada News Telegram, il gruppo qaedista ha rivendicato la responsabilità del raid affermando che le sue forze “hanno preso di mira un hotel in cui risiedono ministri, funzionari governativi e ufficiali dell’apparato di sicurezza”.

PAKISTAN

SIRIA

Daniele Garofalo

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Daniele Garofalo
Daniele Garofalohttps://independent.academia.edu/DanieleDaniele13

Sono nato a Salerno nel 1988. La storia, la geografia, la politica e i viaggi, sono da sempre le mie grandi passioni. Sono ricercatore e analista del Terrorismo Islamista e di Geopolitica. Ho collaborato con la rivista digitale Geopolitical Report dell’ASRIE, l’“Association of Studies, Research and Internationalization in Eurasia and Africa”, con il centro studi Geopolitica.info e con Notizie Geopolitiche.net. Collaboro con Babilon news & magazine e da maggio 2018 con il Desk Asia del Caffè Geopolitico. Per il Caffè Geopolitico mi sono occupato di monitoraggio del jihadismo globale con la newsletter “Gli Occhi nel Jihad“.

Sono Analista del terrorismo per il Centro Studi e ricerca Analytica for Intelligene and Security Studies.

Ad Aprile 2020 è stato pubblicato il mio primo libro: “Medio Oriente Insanguinato”(Enigma Edizioni), un’analisi geopolitica del contesto mediorientale e del terrorismo islamista.

Mi occupo principalmente della ricerca, studio e analisi del terrorismo islamista, dell’area mediorientale e saheliana, dell’Asia Centromeridionale.

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