In 3 sorsi – Dopo alcune difficoltà iniziali, la squadra di Ursula Von der Leyen si prepara ad iniziare il suo mandato. I Commissari sapranno essere all’altezza?
1. UN DIFFICILE INIZIO
“Siamo pronti, l’Europa è pronta, mettiamoci al lavoro”. Ursula Von der Leyen apre la seduta plenaria del Parlamento Europeo del 27 novembre esprimendo la necessità di non perdere ulteriore tempo. Difatti, nei quattro mesi successivi alla sua nomina, la neo-Presidente della Commissione si è trovata a dover fronteggiare numerosi rallentamenti, tra cui l’ostacolo della Brexit e la conseguente assenza del Commissario britannico, oltre alle bocciature dei candidati di Ungheria, Romania e Francia.
La votazione del Parlamento Europeo arriva dunque con un mese di ritardo, assumendo un significato fondamentale. Il voto di fiducia non solo conferma i 27 nuovi Commissari, ma mette alla prova i delicati equilibri interni alla maggioranza parlamentare. L’alleanza Popolari-Liberali-Socialisti si dimostra solida, e garantisce l’accordo sulla nuova Commissione. Con 461 voti a favore, 157 contrari e 89 astenuti, il Parlamento manifesta la volontà di mettere da parte differenze partigiane e divisioni, a favore del cambiamento e del progetto promosso dall’ex ministro tedesco. Nemmeno la Commissione Juncker aveva ottenuto un così largo supporto. Una maggioranza inaspettata, solida, in grado di far (momentaneamente) dimenticare le difficoltà iniziali.
Fig. 1 – La nuova Presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen
2. LA COMMISSIONE DEI 27
Il team votato a Strasburgo, con 13 donne e 14 uomini, è a un passo, o meglio a un uomo, dal raggiungere la parità di genere. La Von der Leyen, prima donna a ricoprire l’incarico di Presidente, tiene a sottolineare l’estrema importanza che la gender equality avrà per questa Commissione. Con Virginijus Sinkevicius, ministro lituano dell’Economia, di soli 29 anni, la squadra Von der Leyen si aggiudica anche il titolo di più giovane Commissione mai eletta.
Il nuovo collegio presenta una struttura complessa, in grado di bilanciare perfettamente gli interessi degli Stati membri, rispecchiando, allo stesso tempo, priorità e obiettivi delineati nel piano Von der Leyen. È composto da otto vicepresidenti responsabili dei temi prioritari, tra cui Josep Borrell (Spagna), Alto Rappresentante dell’Unione Europea, affiancati dai tredici Commissari che si occuperanno delle questioni specialistiche.
In particolare, i tre vicepresidenti esecutivi ricopriranno contemporaneamente l’incarico di Commissari e vicepresidenti responsabili dei tre temi prioritari della Commissione. A Frans Timmermans (Paesi Bassi) spetterà l’arduo compito di gestire la politica d’azione per il clima, coordinando il Green Deal europeo. Margrethe Vestager (Danimarca) sarà responsabile di traghettare l’Europa nel mondo digitale, ricoprendo allo stesso tempo il ruolo di Commissaria per la Concorrenza. Infine Valdis Dombrovskis (Lettonia) si occuperà dell’ambito economico, cercando di “far convergere l’aspetto sociale ed il mercato nella nostra economia”, come dichiarato dalla stessa Presidente. I restanti quattro vicepresidenti sono Dubravka Šuica (Croazia), che guiderà la Commissione anche nella conferenza sul futuro dell’Europa, Věra Jourová (Repubblica Ceca), Margaritis Schinas (Grecia) e Maroš Šefčovič (Slovacchia).
Fig . 2 – La nuova Commissione pronta a mettersi al lavoro
3. AMBIENTE, DIGITAL ED ECONOMIA PER UNA COMMISSIONE AMBIZIOSA
La Commissione si troverà ora ad affrontare una corsa contro il tempo. “We don’t have a moment to waste any more on fighting climate change,” dichiara la Presidente. Venezia ha reso chiaro quanto il cambiamento climatico sia una priorità europea e l’ex ministro tedesco, nonostante i rallentamenti iniziali, è intenzionata a portare avanti il suo progetto di varare un piano europeo sulla sostenibilità entro i primi 100 giorni di mandato. Per la Von der Leyen il Green Deal europeo è da considerarsi il cuore della strategia di crescita europea, fulcro dell’intero mandato della Commissione.
E sul clima, anche lo scenario internazionale cambia rapidamente. È innegabile che negli ultimi anni l’Europa abbia faticato a tenere il passo. Ora la Commissione dovrà ridefinire il suo ruolo tra la sempre più aggressiva e tecnologicamente avanzata Cina e i giganti di ricerca e sviluppo della Silicon Valley, puntando sul deep tech. Entro il 2021 sarà lanciato un piano di investimenti riguardante intelligenza artificiale, cyber security e biotecnologie.
Infine la squadra della Von der Leyen dovrà proseguire nel progetto di espansione del mercato europeo, riavvicinando i rapporti con gli USA, ma schierandosi contro il protezionismo e le guerre dei dazi. Sempre in campo economico dovrà cercare di raggiungere un vantaggioso accordo post-Brexit, rinforzando contemporaneamente il mercato interno e l’euro, lottando contro la disoccupazione e favorendo un clima positivo per il processo di attuazione di un’unione bancaria europea. Un piano estremamente ambizioso, per una Commissione determinata, equilibrata e moderna. L’Europa è pronta: al lavoro.
Alessandra Casciani