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Primarie democratiche vs “social distancing”

In 3 sorsi Con l’annuncio dello stato di emergenza, molti stati hanno posticipato il voto, ma oggi le primarie vanno avanti. Vediamo insieme chi vota.

1. ARIZONA, FLORIDA, ILLINOIS, OHIO

Come riporta 27ToWin, il Partito repubblicano ha recentemente cancellato sette date delle primarie, conseguentemente allocando i delegati di quegli Stati direttamente al Presidente Trump. Questa scelta, presa in seguito alla dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Presidente, non ha, finora, toccato l’organizzazione per le primarie democratiche che si tengono oggi 17 marzo. Arizona, Florida, Illinois e Ohio hanno aperto i seggi stamane con molta precauzione, seguendo dei nuovi regolamenti che non erano ancora stati applicati. Alcune di queste regole, simili – ma non uguali, a quelle inserite inizialmente in Italia, riguardano il social distancing, quindi il dover mantenere la distanza di almeno 1 metro per persona, o anche il dovere di evitare raggruppamenti.

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2. CANCELLAMENTI E POSTICIPAZIONI

Nonostante questi quattro Stati abbiano deciso di aprire i seggi, molti di quelli a venire sono stati cancellati o posticipati. La Lousiana è stata la prima a posticipare l’elezione per le primarie, spostando la data tra due mesi. Stessa cosa lo stato della Georgia, che non voterà più la prossima settimana, bensì tra due mesi. Lo stato del Wyoming invece ha optato il voto a distanza tramite posta oppure tramite il drop off del proprio voto in un seggio – senza entrare in contatto con nessuno. Molti altri Stati stanno considerando di applicare le stesse procedure del Wyoming, credendo fortemente che lo stato di emergenza continuerà e che ben presto verranno applicate delle regole molto più rigide.
Inoltre ciò che ha fortemente influenzato queste cancellazioni o posticipazioni è stata anche la decisione presa dal Partito democratico rispetto al dibattito tra Joe Biden e Bernie Sanders domenica scorsa. Il dibattito, che doveva tenersi a Phoenix, è stato inizialmente chiuso al pubblico e poi spostato a Washington DC, così da non far viaggiare i due candidati e i moderatori, anche se uno di questi non ha partecipato, data la sua recente esposizione al Covid-19 e la sua decisione di isolarsi in quarantena per motivi di sicurezza suoi e delle altre persone.

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3. BIDEN IRRAGGIUNGIBILE?

Il Washington Post riporta la speranza di Biden di conquistare abbastanza delegati da essere irraggiungibile, in termini numerici, da Sanders – se questo accadesse, Sanders annuncerà il proprio ritiro? La vittoria di Biden come candidato democratico sarà inevitabile nel caso in cui diventasse irraggiungibile, e lo metterà al primo posto contro Trump alle elezioni generali di novembre.
Ballotpedia riporta i dati e preannuncia gli exit polls rispetto alle elezioni di oggi. L’Arizona, da sempre considerato uno Stato con un elettorato fortemente repubblicano, anche se alle ultime elezioni al Senato ha vinto un candidato democratico, ha 78 delegati da assegnare. 27ToWin considera che di questi 43 verranno assegnati a Biden e 24 a Sanders. La Florida, vista come uno swing state, ha invece 248 delegati da assegnare, rendendolo lo Stato con più delegati da allocare di questa giornata. 270ToWin preannuncia che di questi 161 verranno assegnati a Biden e 58 a Sanders. In Illinois i delegati saranno invece 184, e di questi 270ToWin crede che 94 andranno all’ex vicepresidente e 61 al candidato del Vermont. L’Ohio, anche questo secondo Ballotpedia uno swing state, ha 82 delegati da assegnare. A differenza di molti altri Stati, in Ohio chi vince si aggiudica tutti e 82 i delegati, infatti secondo 270ToWin Biden ne guadagnerà 85 e Sanders 51, conseguentemente tutti i delegati verrebbero assegnati all’ex vicepresidente, dato che otterrebbe la maggioranza.
Come si può notare i delegati che 270ToWin preannuncia per ogni candidato spesso non coincidono con i delegati totali del Partito in quello Stato. Questo accade perché certi Stati hanno permesso l’early voting, il voto anticipato, e gli elettori che hanno votato con questa formula lo hanno fatto prima che molti candidati democratici annullassero la loro corsa elettorale. Ciò ha causato che una piccola percentuale dei delegati assegnabili per lo Stato fosse allocata a dei candidati ormai non più in gara: per questo motivo la somma dei delegati preannunciati da molti sondaggi non coincide con il numero totale.
Concludendo, gli elettori democratici che si recano oggi alle urne, votano con la speranza che il social distancing venga rispettato, e votano anche con il pensiero rivolto alle future primarie democratiche, augurandosi che il Covid-19 non influenzerà troppo queste elezioni.

Giulia Anderson

Immagine di copertina “Biden and Sanders (Trending Twitter Topics from 14.06.2019)” by trendingtopics is licensed under CC BY

Dove si trova

Perchè è importante

  • Arizona, Florida, Illinois e Ohio oggi al seggio per votare il loro candidato democratico ideale.
  • Nonostante le varie cancellazioni e posticipazioni, dovute al Covid-19, questi quattro Stati non hanno chiuso i seggi, rispettando però il social distancing.
  • Se vincesse anche questa volta, Joe Biden non solo sarà irraggiungibile, ma sarà anche il candidato che si scontrerà con Trump a novembre.

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Giulia Valeria Anderson
Giulia Valeria Anderson

Praticante giornalista presso Formiche.net, collaboratrice freelance con l’Istituto Curdo di Washington e research fellow per the Square. Sono laureata magistrale in Relazioni Internazionali Comparate presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, dove mi sono specializzata sui rapporti USA-Medio Oriente, con un focus sulla politica estera statunitense verso l’Iraq e i Curdi. Sono affascinata dalla politica estera USA, il mio paese d’origine, ma innamorata dell’Italia – e dei suoi caffè espresso!

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