In 3 sorsi – Dall’inizio della crisi a oggi il Presidente Trump ha mostrato un atteggiamento dalle varie sfumature, prima prendendo sotto gamba il virus, poi attivandosi per rispondere all’emergenza in una maniera che sia il più possibile efficace. Con quali modalità l’Amministrazione USA sta gestendo la crisi?
1. UN PRIMA E UN DOPO: L’ INVERSIONE DI PENSIERO DI TRUMP
La Task Force sul coronavirus – presieduta dal vicepresidente Mike Pence – è stata istituita a fine gennaio, ed è preposta al coordinamento degli sforzi tesi a prevenire, mitigare e fronteggiare la situazione di emergenza da Covid-19. Nel momento in cui scriviamo sono stati superati i 304mila casi di contagio, che hanno colpito tutti gli Stati USA, nessuno escluso. Ma prima di dare una risposta efficace alla crisi nazionale e globale e della magnitudine di ciò che stava succedendo, Donald Trump aveva così commentato su Twitter il 9 marzo: “Lo scorso anno 37mila americani sono deceduti per una comune influenza. […] Niente si ferma, vita ed economia proseguono. In questo momento ci sono 546 casi confermati di coronavirus, con 22 morti. Pensateci!”. Poi, il Presidente Trump ha colpevolizzato il Governo di Pechino, stigmatizzandone la tardiva azione iniziale. Prima lo ha chiamato “Chinese virus” – dicendo in seguito che non voleva essere un’espressione di razzismo, ma la spiegazione dell’origine dell’epidemia. A questo proposito il Time parla, tra le altre cose, di una lunga tradizione connessa all’associazione di certe malattie a determinati Paesi. In ogni caso, a prescindere dalla reale intenzione comunicativa di Trump – che, comunque, verosimilmente deriva da ragioni politiche – il Presidente USA ha fatto un passo indietro.
2. UNITI CONTRO UN “NEMICO COMUNE”
La priorità è ora instaurare una maggiore cooperazione con la Cina, il Paese da dove è iniziata l’epidemia. Così, in un tweet del 27 marzo, il Presidente Trump ha fatto sapere di aver parlato con il Presidente cinese Xi Jinping, concludendo con “La Cina ci è passata e ha sviluppato una grande conoscenza del virus. Stiamo lavorando a stretto contatto insieme”. La crisi pandemica globale provocata da questo virus impone alle maggiori potenze mondiali di unirsi, dialogare, supportarsi, per dare una risposta il piĂą possibile efficace contro questo “nemico comune”, l’emergenza Covid-19. Qualsiasi Stato ha bisogno dell’aiuto reciproco e anche gli Stati Uniti non sono da meno. Ricordiamo che il sistema sanitario statunitense è diverso rispetto a quello europeo relativamente alla gestione e agli elevati costi di assistenza, che non tutti possono permettersi. Ecco quindi che emerge la necessitĂ di fare un fronte comune ed ecco spiegato il maxi pacchetto economico di 2.200 miliardi di dollari dell’Amministrazione Trump varato il 27 marzo.
3. GLI AGGIORNAMENTI SUL COVID-19 E L’OPINIONE PUBBLICA STATUNITENSE
Ad ora 28 Stati USA sono entrati o stanno entrando in “lockdown”. Le misure restrittive relative al “social distancing” sono state estese fino al 28 aprile e Trump ha affermato di aspettarsi che “grandi cose succederanno entro il 1° giugno”. Anthony Fauci, membro della Task Force sul coronavirus, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases ed esperto in malattie infettive, sostiene che il virus potrebbe uccidere dai 100mila ai 200mila statunitensi, infettandone milioni. Anche se la diffusione della Covid-19 è difficile da seguire poichĂ© “it is such a moving target” (“è un bersaglio così mobile, in movimento”). L’opinione pubblica ha registrato maggiori preoccupazioni a partire dalla settimana del 19-24 marzo. Infatti, secondo un sondaggio condotto dal Pew Research Center, rispetto alla settimana del 10-16 marzo, maggioranze in forte crescita concordano nel ritenere l’emergenza Covid-19 una grande minaccia per la salute e l’economia. Al momento gli Stati Uniti mostrano la perdita della leadership sulla risposta alla pandemia globale: per l’intervento tardivo, le affermazioni iniziali del Presidente Trump in merito al virus e la conseguente mancanza di un adeguato posizionamento per rispondere alla crisi globale. Tutto ciò, in favore della Cina di Xi Jinping, la quale sta giocando un ruolo di primo piano nel contesto internazionale.
Marta Annalisa Savino
Immagine “Donald Trump” by Gage Skidmore is licensed under CC BY-SA