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Russia: l’attentato a Volgograd e il messaggio a Sochi

A Volgograd una donna legata ai guerriglieri del Caucaso si è fatta esplodere su un autobus, uccidendo 6 persone. A febbraio, la Russia ospiterà le Olimpiadi invernali, ma la minaccia terroristica che grava sull’evento è sempre più elevata.

 

1. L’ATTENTATO – A pochi mesi dalle Olimpiadi invernali di Sochi, la Russia torna a essere colpita dal terrorismo: a Volgograd (la vecchia Stalingrado), una donna si è fatta esplodere su un autobus di linea, causando la morte di 6 persone e il ferimento di altre 32. Era dal 2008 che non si verificava un attentato con dinamiche analoghe, nonostante negli ultimi cinque anni vi siano stati altri episodi di terrorismo. Ad agire a Volgograd è stata una donna caucasica, riguardo alla quale sin dalle prime ore successive ai fatti sono cominciate a circolare indiscrezioni e notizie. Secondo quanto riportato dalla stampa, ma in particolare dal sito Lifenews, l’attentatrice si sarebbe chiamata Haida Asialova e avrebbe sofferto di una malattia alle ossa, per la cui cura, addirittura, era stata organizzata una raccolta fondi su un social network russo. Al contrario di quanto affermato in un primo momento, la donna non sarebbe una vedova nera, ossia la moglie di un combattente ucciso, ma la compagna di un russo non originario del Caucaso che lei stessa aveva spinto a convertirsi all’Islam e col quale si era arruolata in una formazione di guerriglieri del Dagestan. Le tracce dell’uomo, Dmitri Sokolov, sono state perse nel 2012, ma le Autorità russe ritengono che egli sia implicato in un duplice attentato a Makhachkala nello scorso maggio.

 

2. IL RISCHIO PER LE OLIMPIADI INVERNALI – Gli inquirenti stanno mobilitando tutte le forze per trovare i responsabili dell’attentato di Volgograd. A febbraio, infatti, la Russia organizzerà le Olimpiadi invernali a Sochi, sulle rive caucasiche del Mar Nero, un evento sul quale grava già da mesi la minaccia del terrorismo. Mosca sta operando, anche con metodi alquanto dubbi, per scongiurare qualsiasi evenienza nefasta: per Putin si tratta di un’occasione di prestigio personale, cosicché il Presidente sta seguendo personalmente gli aspetti legati alla sicurezza dei Giochi. La scorsa estate, Doku Umarov, uno dei capi combattenti del Caucaso, ha chiamato a raccolta i guerriglieri della regione per ostacolare le Olimpiadi, definite «una danza satanica compiuta sulle ossa dei nostri antenati».

 

3. I PRECEDENTI – L’ultimo attentato su un autobus in Russia risale al 2008 e anche in quella circostanza fu una donna ad agire, facendosi esplodere a Vladikavkaz, nell’Ossezia del Nord, mentre nel 2007 una dinamica analoga uccise 12 persone a Togliatti, sebbene le Autorità non siano riuscite a trovare i colpevoli. Volgograd era stata già colpita nel 2011 da due bombe, che, però, non provocarono vittime: anche in quel caso, il responsabile fu un ceceno, oltretutto indagato per un altro attentato ad Astrakan. Da non dimenticare, infine, l’esplosione all’aeroporto di Domodedovo nel 2011, con 37 morti.

 

Beniamino Franceschini

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Beniamino Franceschini
Beniamino Franceschini

Classe 1986, vivo sulla Costa degli Etruschi, in Toscana. Laureato in Studi Internazionali all’UniversitĂ  di Pisa, sono docente di Geopolitica presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici di Pisa. Mi occupo come libero professionista di analisi politica (con focus sull’Africa subsahariana), formazione e consulenza aziendale. Sono vicepresidente del Caffè Geopolitico e coordinatore del desk Africa.

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