Il Brasile negozia con la Russia la fornitura di armi e tecnologia militare per aumentare il sistema di sicurezza in vista dei Mondiali di Calcio del 2014 e delle Olimpiadi del 2016.
1. I PREPARATIVI – Il Brasile si prepara a essere il fulcro degli avvenimenti sportivi dei prossimi tre anni. OspiterĂ , infatti, la Coppa del Mondo FIFA del 2014 e i Giochi della XXXI Olimpiade del 2016. Per far fronte all’arrivo di grandi masse di turisti, il Governo di Dilma Rousseff ha previsto un programma di rinnovamento che riguarderĂ non soltanto le infrastrutture, ma anche la Difesa militare, promettendo un efficiente controllo di sicurezza durante le manifestazioni sportive. In realtĂ , è giĂ dal secondo mandato del governo di Lula che la spesa militare brasiliana ha subito un incremento di circa il 45%, commissionando la costruzione di nuovi sistemi di difesa aerei e sottomarini.
2. LA SCELTA DEI PARTNER – Ora il Brasile intende acquistare sistemi difensivi dall’estero e contemporaneamente raggiungere accordi per ottenere licenze per la loro produzione interna. Le trattative riguardano la fornitura di aerei caccia F/A – 18 “Super Hornet” dall’americana Boeing e l’acquisto di missili da terra Pantsir-S1 dal Governo russo.
Tuttavia i negoziati con gli Stati Uniti sono ormai rinviati a una data ancora da definirsi, visto che il presidente Dilma Rousseff ha annullato la visita di stato a Washington dopo le indiscrezioni sul sistema di spionaggio americano ai danni dei maggiori funzionari governativi brasiliani.
I dialoghi continuano invece con la Russia, soprattutto dopo la visita del ministro della Difesa Sergey Shoygu in Sud America del 14-17 ottobre scorso, finalizzata a negoziare la vendita di materiale bellico in Perù e in Brasile. Le trattative tra Shoygu e il suo omologo brasiliano Nelson Jobim sarebbero ormai giunte alle fasi finali, e prevedono la fornitura di batterie di missili Igla e Pantsir-S1 per un affare del valore di circa 1 miliardo di dollari. L’obiettivo dei negoziati non si limita, tuttavia, al semplice acquisto delle armi, ma mira anche a ottenere le concessioni per la loro produzione sul suolo brasiliano.
Gli accordi non potranno che giovare al “campione nazionale”, ovvero la multinazionale Odebrecht, maggior produttrice di armi del Paese, che negli ultimi anni ha usufruito dei fondi statali per costruire un impero che include anche il settore energetico e quello edilizio. Il Brasile è attualmente uno dei pochi Stati in America Latina che disponga delle strutture industriali necessarie alla produzione di armi su larga scala, ma non è all’avanguardia con il know-how tecnologico. L’intesa tra Brasile e Russia permetterà al primo di ottenere le licenze e le tecnologie di cui ha bisogno, e alla seconda di estendere la propria influenza in un’area geografica che tenta sempre più di emanciparsi dal controllo statunitense.
Secondo notizie rilasciate dal Sevizio federale per la cooperazione tecnico-militare della Federazione Russa, la cooperazione con il Brasile non sarebbe che agli inizi, e ci sarebbe all’orizzonte un’intesa nel campo dell’ingegneria navale. Il Brasile si sarebbe già infatti assicurato in anteprima il nuovo elicottero navale russo Kamov Ka-62, che sarà consegnato per il 2015.
3. LE RICHIESTE DEL BRASILE – Gli accordi militari tra Russia e Brasile si intrecciano anche con le trattative in atto tra i due Governi per il rilascio di Ana Paula Maciel, una dei trenta attivisti di Greenpeace, tra i quali vi è anche l’italiano Christian D’Alessandro, arrestati con l’accusa di pirateria, ora tramutata in teppismo. Secondo indiscrezioni di stampa, durante i colloqui, il Governo brasiliano avrebbe anche formulato la richiesta di entrare in contatto, attraverso una video-conferenza, con Edward Snowden, l’ex tecnico della CIA famoso per aver rivelato pubblicamente i sistemi di spionaggio di massa attuati da Washington e ora rifugiatosi a Mosca, per ottenere maggiori informazioni sulle intercettazioni che hanno violato la privacy dei funzionari brasiliani. Il ministro Shoygu ha commentato l’esito dei colloqui affermando che i sistemi di spionaggio che violano la sicurezza dei Governi sono paragonabili ad armi di distruzione di massa, perchĂ© in grado di provocare gravi danni pur senza l’utilizzo dei missili.
Valentina Ficarella