In 3 sorsi – Singapore tiene le elezioni parlamentari poco dopo la fine del lockdown. Il Partito d’Azione Popolare vince, ma sorprende l’incremento dell’opposizione alla Camera.
1. LE ELEZIONI
In piena emergenza Covid-19, i cittadini di Singapore, muniti di guanti e mascherina, si sono recati alle urne venerdì 10 luglio, in file ordinate e mantenendo il distanziamento sociale. Se, infatti, la maggior parte dei Governi sarebbe riluttante a indire le elezioni parlamentari a seguito di una pandemia mondiale e di una recessione economica, ciò non ha intimorito il Partito d’Azione Popolare (PAP), sicuro del suo successo elettorale.
Annunciando le elezioni poche settimane dopo la fine del lockdown, il partito di Governo ha confidato nel fatto che gli elettori si sarebbero rifugiati in massa nella confortante leadership di sempre. Dopotutto, il PAP ha a lungo garantito crescita economica, innovazione tecnologica e stabilità politica alla città-Stato.
La campagna elettorale svoltasi durante l’emergenza sanitaria ha nettamente penalizzato le opposizioni, che a causa delle restrizioni sociali hanno dovuto optare sulla sensibilizzazione online piuttosto che sull’organizzazione di comizi e sull’interazione diretta con gli elettori. Al contrario il Partito d’Azione Popolare ha potuto, come di consueto, fare affidamento sui media statali per la propaganda politica. Questo, unito all’insicurezza generale, ha spinto analisti e politici a trascurare la minaccia delle opposizioni, che, nonostante l’insistente dibattito sull’assenza di ricambio politico e sulle implicite inclinazioni autoritarie del sistema, continuano a faticare per emergere in modo significativo.
Fig. 1 – Sostenitori del Partito dei Lavoratori festeggiano il sorprendente risultato della loro formazione politica alle elezioni, 11 luglio 2020
2. I RISULTATI
Sebbene la “Città del Leone” conti ben undici partiti pronti a contendersi i 93 seggi dell’unica Camera, il sistema uninominale secco è spietato nei confronti delle formazioni medio-piccole, privilegiando di gran lunga i partiti maggiori. Non a caso il PAP, principale partito di centrodestra, domina la scena politica sin dal 1965, sotto l’accorta guida dalla famiglia Lee, di cui è un esponente l’attuale premier Lee Hsien Loong.
Ma se la vittoria finale non è mai stata messa in dubbio, il voto del 10 luglio scorso ha presentato un’inaspettata sorpresa: il partito di Governo ha conseguito solo il 61% dei voti, uno dei peggiori risultati di sempre, mentre il Partito dei Lavoratori, d’ispirazione socialdemocratica, ha ottenuto il record di ben 10 seggi al Parlamento, incrementando il numero dei rappresentanti dell’opposizione rispetto alla legislatura precedente. “I risultati riflettono il dolore e la paura sperimentati dai cittadini durante la crisi, il calo del reddito e l’aumento della disoccupazione”, ha commentato il premier.
Fig. 2 – Il premier Lee Hsien Loong saluta i giornalisti dopo aver votato al proprio seggio elettorale, 10 luglio 2020
3. LE CONSEGUENZE POLITICHE
Prima dell’emergenza sanitaria Singapore si stava preparando a un cambio della guardia, predisponendo il terreno per una quarta generazione di leader, definiti localmente come 4G. Lee Hsien Loong, Primo Ministro dal 2004, ha più volte espresso l’intenzione di ritirarsi, nonostante si preveda che continuerà a svolgere il ruolo di “minister mentor” dietro le quinte. Tuttavia, la crisi della Covid-19 ha cambiato le carte in tavola. Il premier, pur ammettendo la maggiore debolezza del suo nuovo mandato, ha confermato che resterà al timone fino a quando l’emergenza non sarà conclusa, promettendo stabilità e competenza.
Quanto al Partito dei Lavoratori, sebbene il relativo successo elettorale non possa essere considerato un vero e proprio tentativo di rovesciare il colosso politico dominante, si tratta di uno sforzo interessate per introdurre un punto di vista diverso nel dialogo governativo, negando al PAP la sicurezza di un “assegno in bianco”.
La competizione elettorale, per quanto scontata, è stata comunque dura. La pandemia mondiale e la crisi economica hanno consentito al messaggio delle opposizioni di non passare inosservato e le risposte incerte del PAP potrebbero aumentare l’appetito degli elettori per soluzioni politiche alternative, soprattutto in vista delle elezioni del 2025. Tuttavia c’è da scommettere sulle grandi capacità di recupero di questa vitalissima città-Stato, che dovrebbe essere in grado di superare senza eccessivi contraccolpi le conseguenze della pandemia mondiale. Il segreto sta forse nella massima che i cittadini di Singapore si compiacciono spesso di citare: “Bisogna sperare nel meglio per essere pronti al peggio”.
Emilia Leban
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