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La paura di un nemico che non si vede

Prima gli Stati Uniti con una nota del Dipartimento di Stato, e poi il Giappone: sono sempre di più gli stati che considerano reale l´ipotesi di una minaccia terroristica in Europa. Per il momento si tratta solo di note indirizzate ai propri cittadini diretti in Europa come turisti, ma non si esclude che presto si passi ad azioni più incisive sul panorama della lotta al terrorismo transfrontaliero.

EUROPA PERICOLOSA? – L´avvertenza lanciata negli Stati Uniti tramite Travel Alert, pubblicata dal Dipartimento di Stato invita i viaggiatori statunitensi a prestare particolare attenzione a "possibili attacchi terroristici" nel territorio europeo, attentati che, secondo le informazioni in possesso dalle Agenzie Statunitensi, sarebbero organizzate da "Al-Qaeda ed organizzazioni affiliate". Sulla nota si legge una certa vaghezza sia sulla metodologia degli attentati (il tipo di armi utilizzate, e l´entità degli attacchi), che sulle destinazioni a maggior "rischio attentato" (ad esempio gli obbiettivi: privati od istituzionali, mezzi di trasporto o mete turistiche e religiose), e ai cittadini vengono date solo assicurazioni sulla stretta collaborazione con gli alleati europei che "condividono quotidianamente le informazioni per sventare eventuali piani terroristici". La portata dell´avvertimento comunque rimane di basso profilo per ora, e secondo il Washington Post essa é in sede di discussione tra gli stati membri dell´Unione Europea e gli Stati Uniti, poiché i primi si dicono molto preoccupati per le possibili ricadute sul settore turistico in caso di una maggior pressione mediatica sull'argomento.

HAQQANI – E' innegabile comunque che vi sia fermento per quanto riguarda le attività di sorveglianza in Europa, e al centro delle indagini congiunte da parte dei servizi d´intelligence americani ed europei, si trova soprattutto il gruppo di Haqqani. Si crede il gruppo sia situato nell´area di Miranshah, nella regione del nord Waziristan, Pakistan. Maulvi Haqqani, il leader della rete terroristica, che ha avuto relazioni con la CIA e si é anche recato alla Casa Bianca durante il mandato di Reagan, ha ricevuto finanziamenti e supporto della ribellione con i Sovietici, ed ora é al comando di un numero di talebani compreso tra i 4000 e i 12000 uomini, esercito che si finanzia tramite una diffusa rete di finanziatori con profonde radici in Europa, ma anche attraverso estorsioni, rapimenti, e una serie di crimini nelle province ad est dell´Afghanistan. Si ritiene che il gruppo di Haqqani sia responsabile di una lunga serie di attentati terroristici negli ultimi due anni, tra cui quello del 14 gennaio del 2008 al Serena Hotel di Kabul con 6 vittime, o l´attacco che ha portato all´uccisione di 58 vittime nell´Ambasciata Indiana di Kabul il 7 luglio del 2008. Altri attentati come quello costato la vita a 18 persone nel maggio 2010, e il tentato omicidio di Hamid Karzai nell´aprile del 2008 sono sempre ritenuti essere di responsabilità della rete terroristica di Haqqani. E' recente la notizia fatta uscire dal direttore di Sky News, Tim Marshall, di un piano terroristico sventato nel centro d´Europa, con obbiettivi quali Gran Bretagna, Germania e Francia, a seguito degli sforzi congiunti della Nato e dei servizi nazionali europei di sicurezza. L´intensificarsi degli sforzi contro la rete di Haqqani, possono essere letti come un segnale del livello di preoccupazione che gli Stati hanno riguardo questo gruppo. Le azioni congiunte contro la rete hanno portato nel giugno 2010 all'uccisione di uno dei leader della rete di Haqqani, Fazil Subhan e di un numero imprecisato di militanti.

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SIS E SIS II – Le dinamiche legate al controllo di un possibile attacco terroristico sono molteplici e molto complesse. In questo momento inoltre l´Europa sta affrontando un periodo molto particolare, essendoci numerose discussioni sul futuro dell´allargamento, ed in particolare sulle modalità di controllo delle frontiere in un sistema così ampio di stati. Proprio in questi giorni il dibattito in seno al Parlamento Europeo ha portato in luce alcune criticità riguardo il controllo delle frontiere, per gli eventuali paesi membri dell´UE che ad oggi sono richiedenti alla Commissione. Il SIS, "Schengen Information System", é un sistema che permette alle autorità competenti di ottenere informazioni su determinate categorie di persone o proprietà. L´utilità di tale sistema non si mette in discussione, tuttavia sono recenti i dibattiti sull´urgenza di far entrare in vigore il SIS II, il cui progetto é stato approvato nel 2001 dal Consiglio e i cui fondi sono stati disposti dalla Commissione.

EUROJUST ed EUROPOL – Sono inoltre numerose le agenzie che si occupano della sicurezza transfrontaliera in Europa, tra cui Eurojust ed Europol, ed entrambe spingono per un aumento della cooperazione alla lotta al terrorismo, e all´elaborazione di un sistema di sicurezza più efficace. Sia Aled Williams, presidente del Collegio di Eurojust, sia Rob Wainwright, direttore di Europol, presenti all´ultimo incontro con il Parlamento Europeo e i Parlamenti Nazionali, non hanno fatto tuttavia menzione di questa preoccupazione riguardo attacchi terroristici in Europa, argomento che avrebbero potuto utilizzare per rendere esplicita l´esigenza di maggiori fondi per le agenzie. Rimane da capire se per caso si tratti di cautela, o se, in un clima di vigile nervosismo, le Agenzie e i Servizi di Intelligence preferiscano non esporsi.

Samuele Poletto 8 ottobre 2010 [email protected]

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