Le missioni SEAD (Suppression of Enemy Air Defence) coinvolgono velivoli che si alzano in volo e vanno sulla zona predefinita. Se i radar nemici si “accendono”, i cacciabombardieri sparano missili tipo HARM (Homing Anti-Radiation Missile) che si agganciano (lock-on) sulla radiazione radar.
Quest’ultima di fatto “guida” gli HARM su se stessa e quindi permette al missile di colpire il radar (ricordate che una batteria antiaerea senza radar che lo guidi è cieca e non può sparare perchĂ© non ha un segnale a cui il missile si può agganciare). Se il radar è spento, non c’è alcuna radiazione che permetta ai missili di essere sparati con successo, ma come detto sopra le difese antiaeree di fatto sono spente.
Quindi i nostri cacciabombardieri che recentemente si sono alzati in volo, sono arrivati nell’area assegnata, hanno verificato che i radar erano spenti (perchĂ©? proprio per paura venissero distrutti) e sono tornati a casa: la missione è stata un successo perchĂ© ha raggiunto gli scopi (distruzione o verifica dell’inazione della difesa antiaerea) senza perdite nostre o civili. L’Italia al momento offre cacciabombardieri per missioni SEAD e caccia intercettori di scorta.