Il principale candidato per la carica di Presidente dell’Afghanistan, il primo dopo l’era Karzai, ha ottenuto il sostegno di uno dei suoi avversari, giunto terzo al primo turno. Il sostegno, però, potrebbe rivelarsi meno decisivo di quanto possa sembrare. In 3 Sorsi analizziamo la vicenda, focalizzandoci sulle problematiche che incombono sul secondo turno delle elezioni afghane
L’ENDORSEMENT – Abdullah Abdullah, ex Ministro degli Esteri Afgano e candidato in testa per l’elezione a Presidente dell’Afghanistan, dopo aver ottenuto il 44% dei voti al primo turno svoltosi il 5 Aprile scorso, ha un nuovo alleato. Domenica 11 Maggio Abdullah ha annunciato che Zalmay Rassoul, anche lui ex Ministro degli Esteri e giunto terzo al primo turno delle elezioni, sosterrĂ la sua corsa al secondo turno. Quest’ultimo ha dichiarato ai cronisti: “Voglio rivolgermi a tutti gli afgani, invitandoli a votare per il Dottor Abdullah per rafforzare l’unitĂ nazionale e incoraggiare la stabilizzazione politica del paese”. Rassoul è indicato come il candidato vicino all’attuale Presidente Ahmid Karzai. Facendo una mera somma aritmetica, i voti di Rassoul (11% del totale) porterebbero Abdullah al 55%, sufficiente per vincere il secondo turno.
PROSPETTIVE – Come accennato in precedenza, l’entitĂ del vantaggio per Abdullah, derivante dal sostegno di Rassoul è tutta da valutare. Innanzitutto, i risultati finali ufficiali del primo turno di elezioni non sono ancora stati pubblicati, perciò, anche se non ci si aspettano sorprese ormai, la “forza elettorale” dei candidati è ancora provvisoria. Un secondo aspetto da considerare è che, molto probabilmente, Abdullah non otterrĂ tutti i voti di Rassoul, in quanto la scelta di quest’ultimo di appoggiare il front-runner non è stata vista con favore da buona parte del proprio entourage. Questo potrebbe tradursi in una spaccatura al secondo turno. Il candidato giunto secondo (con il 33% dei voti) al primo turno è l’ex Ministro delle Finanze Ashraf Ghani di etnia pashtun. Quest’ultimi rappresentano la maggioranza del Paese e, secondo il parere di alcuni analisti, il secondo turno vedrĂ un voto piĂą “etnicamente orientato”. Abdullah, nonostante il padre sia pashtun, è tagiko da parte di madre e come tale è considerato. I voti dei “dissidenti” dall’orientamento di Rassoul, potrebbero quindi confluire su Ghani. Questi ha ottenuto anche il sostegno di Ahmad Zia Massud, tagiko e fratello del leggendario Ahmad Shah Massoud, comandante dell’Alleanza del Nord e ucciso il 9 Settembre 2001. Abdullah e Ghani sono visti come moderati pro-occidentali. Entrambi hanno promesso una forte politica anti-corruzione e hanno espresso l’intenzione di firmare l’accordo di sicurezza a lungo termine con gli Stati Uniti, che permetterĂ a questi ultimi di mantenere truppe sul suolo afgano anche dopo il 2014.
I TALEBANI – La piĂą grande incertezza che incombe sul secondo turno delle elezioni presidenziali è l’affluenza al voto. Questa è stata sorprendentemente alta al primo turno, ma potrebbe scemare sensibilmente al secondo. Questo a causa della ripresa, come di consueto, delle ostilitĂ da parte dei talebani, e degli insurgents piĂą in generale, nel periodo primaverile ed estivo. L’offensiva è solitamente favorita dal raccolto dei papaveri per la produzione di oppio che consente di reclutare uomini con piĂą facilitĂ . Questa mattina due attacchi con razzi hanno colpito sia l’aeroporto di Kabul, sia la base aerea di Bagram senza causare danni e feriti, mentre a Jalalabad uomini armati hanno occupato alcuni edifici governativi dopo che un attentatore suicida ha aperto loro la strada facendosi esplodere la cancello d’ingresso.
Emiliano Battisti