Il Caffè Geopolitico lancia uno speciale per approfondire l’espansione dell’influenza cinese nei confronti dei suoi “vicini minori”, e raccontarvi come nascono gli interessi strategici e gli orientamenti geopolitici che condizionano le dinamiche della regione. Esamineremo il progetto strategico cinese, le relazioni con i Paesi vicini e con le organizzazioni regionali. Un appuntamento settimanale con la geopolitica nell’Asia sud-orientale
IN PRINCIPIO FU LA DISTENSIONE – Nei primi anni novanta, la distensione internazionale seguita alla fine della Guerra fredda e dell’ordine mondiale bipolare, all’indomani del collasso dell’Unione Sovietica, ha favorito l’affermazione di nuovi poli economici ed industriali.
Lo scacchiere geopolitico del sud-est asiatico, da teatro di confronto ostile dei blocchi, sovietico e atlantico, è divenuto il nucleo focale degli interessi strategici della nuova potenza economica mondiale, la Cina.
È in Asia sud-orientale, che la Cina considera da sempre una propria zona di influenza, che si gioca la competizione con i Paesi più forti della regione, Giappone e India.
È a partire dall’Asia sud-orientale che la Cina consolida il suo progetto di ascesa pacifica e la sua strategia di sviluppo economico, ed è in questa regione che la Cina esercita il proprio soft power, facendo leva sullo storico retroterra culturale, con l’ambizione di riconquistare il suo tradizionale ruolo di tutore degli equilibri e della sicurezza regionale.
POI VENNE LA CINA – Analizzeremo le relazioni internazionali bilaterali e la partecipazione alle azioni multilaterali promosse dagli organismi regionali, la cooperazione economica e i modelli di sviluppo, il consolidamento dell’interdipendenza commerciale e l’influenza culturale, la competitività interna e la corsa all’approvvigionamento delle risorse.
Scandaglieremo gli equilibri regionali, oscillanti tra cooperazione e competizione tra Stati, in riferimento al Mar Cinese Meridionale, raccontandovi la disputa sino-filippina per l’affermazione della sovranità sulla miriade di isolotti dell’arcipelago delle Spratly e la contesa sino-giapponese per la supremazia nell’area.
Sottolineeremo come la stabilità del Mar Cinese Meridionale sia divenuto un interesse nazionale statunitense e presupposto non negoziabile, per la rilevanza strategica dei corridoi marittimi che accedono all’Oceano Indiano e per quella energetica, dato l’ingente bacino di idrocarburi fossili giacenti nei fondali.
Il nostro racconto proseguirà con l’analisi delle relazioni bilaterali e multilaterali tra la Cina, i Paesi del Sud-Est asiatico e le organizzazioni regionali. Dalla cooperazione strategica economica e commerciale, agli aiuti allo sviluppo, dagli interventi infrastrutturali, alle reti di comunicazione, dalle joint oil exploitation alla costruzione di oleodotti e di canali al progetto congiunto sino-thailandese del Kra Canal, dalla convergenza di intenti per la neutralizzazione delle spinte centrifughe promanate dai movimenti separatisti di matrice islamica alla politica del “filo di perle”.
NON SOLO ECONOMIA – Esamineremo poi l’efficacia dell’esercizio del soft power cinese in Cambogia, il rafforzamento della partnership sino-cambogiana e l’indebolimento della storica influenza thailandese.
Approfondiremo la questione della rivalità indo-cinese per il controllo delle rotte commerciali solcate dalle petroliere che giungono dal Golfo Persico e la crescente importanza geopolitica del Myanmar e del Laos per Pechino in questa nuova sfida.
Riscontreremo i pieni e vuoti della diplomazia multilaterale cinese cercando di rispondere ad un interrogativo sostanziale: la partecipazione del Paese di Mezzo al consesso dell’ASEAN in qualità di dialogue partner indebolisce l’organizzazione regionale, incoraggiando la silenziosa conquista cinese, o rappresenta un limite per le mire egemoniche di Pechino?
Analizzeremo, da ultimo, il fenomeno migratorio cinese nel Sud-Est asiatico quale strumento strategico di influenza politica e culturale, esercizio della charme policy.
Questo Caffè Speciale è curato dalla nostra Maria Dolores Cabras.
Gustatevelo.
La Redazione