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Fratelli d’Arabia

Aumentano in maniera sensibile le relazioni economiche tra il nostro Paese e l'Arabia Saudita, sia in termini di interscambio commerciale che di investimenti diretti esteri. Del resto, Riyadh è un partner strategico soprattutto per i risvolti energetici ma anche per l'importante posizione geografica in cui si trova lo Stato mediorientale, che ne fa un hub commerciale di primo livello insieme agli Emirati Arabi Uniti

TUTTI A RIYADH – L'Italia punta sull'Arabia Saudita. Questo potrebbe essere lo slogan della “nuova” strategia economico-commerciale del nostro Paese nel Medio Oriente. L'Arabia Saudita sarebbe stato individuato come il migliore partner commerciale della regione per via, non solo del petrolio, ma anche del suo crescente peso politico nella regione, nel mondo arabo e in quello islamico. Peso che rendono l’Arabia Saudita un fondamentale interlocutore politico ed economico di riferimento per il nostro Paese. Terrorismo, Iran e Medio Oriente saranno i settori di comune interesse. Ma l'attenzione verso Riyadh risiede, principalmente, nella volontà del nostro Paese di ritagliarsi importanti fette di mercato e nell'opportunità di esplorare un territorio dalle grandi potenzialità inespresse. La crisi internazionale, infatti, ha posto l'Italia dinanzi alla necessità di dover vagliare nuovi sbocchi commerciali utili a rafforzare il nostro peso politico-economico a livello internazionale. E l’Arabia Saudita è un possibile candidato utile a garantirci questa opportunità. La scelta italiana verso il gigante saudita è stata dettata dalle recenti riforme del quadro normativo interno, dalla limitata imposizione fiscale e da una manodopera non gravosa, che offrono grandi opportunità di investimento alle aziende del nostro Paese. Nonostante la grave crisi economica e finanziaria del 2009 che ha colpito il Paese arabo, producendo anche una diminuzione dell’interscambio commerciale tra Roma e Riyadh del 41,3%, il mercato saudita gode, però, di una buona capacità di ripresa, come dimostrano, appunto i dati del 2011 sullo stato di salute dell'economia saudita: secondo le stime del FMI, nel 2010 il Paese ha avuto un tasso di crescita positivo del PIL in termini reali del 3,7%, un incremento del 39,3% per quanto riguarda le esportazioni e del 6% per quanto riguarda le importazioni. Inoltre, l’intenzione del governo saudita di diversificare il proprio mercato offre, quindi, grandi opportunità di investimenti stranieri.

GLI SCAMBI ITALO-SAUDITI – I dati ISTAT relativi al primo trimestre del 2011 hanno evidenziato una forte crescita dell'interscambio commerciale fra l'Italia e l'Arabia Saudita rispetto allo stesso periodo di riferimento del 2010. Il valore globale è pari a 2.227 milioni di euro, con un incremento del 109% rispetto al 2010 (fonte Camera di Commercio italo-saudita). Al forte aumento dell'interscambio hanno contribuito sia le importazioni italiane, passate da 528 a 1.424 milioni di euro (+169%), sia le esportazioni, passate da 537 a 804 milioni (+50%). Per quanto riguarda la composizione merceologica dell’interscambio commerciale, i principali prodotti importati in Italia sono: i prodotti petroliferi raffinati (+360%) e altri prodotti chimici di base organici e materie plastiche in forme primarie. In materia di esportazioni italiane, i dati più interessanti provengono dalla forte crescita del settore macchinari – con una quota pari al 37,4% sul totale e un incremento del 59% rispetto al 2010 per un valore totale di 301 milioni di euro – e dal settore dei tubi e profilati (+584%). In espansione anche il comparto mobili (+69%) e, a ritmi più contenuti, l'abbigliamento (+22%). In questo modo, l'Arabia Saudita è diventata il secondo mercato per l'export italiano nel mondo arabo dopo gli Emirati Arabi Uniti.

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RISVOLTI STRATEGICI – Le ragioni economiche che hanno portato il nostro Paese negli anni ad investire in Arabia Saudita rientrano in una strategia molto più ampia che coinvolge tutta l'area del Golfo. Innanzitutto, la ricchezza petrolifera dei territori, ma anche le grandi opportunità di investimento e la possibilità di fare dell’Arabia Saudita e degli Emirati Arabi Uniti – i mercati di riferimento dell'export italiano nell'area – i principali hub commerciali delle aziende italiane. Per questa serie di motivi l'interscambio italo-saudita rappresenterebbe un'importante opportunità di sbocco commerciale e di sviluppo per le nostre aziende, sempre più in difficoltà a competere e investire in questi Paesi a causa dei molti competitors, come India, Turchia, Cina, che hanno costi di produzione dei loro prodotti  molto bassi. Energia, infrastrutture, nuove tecnologie e industria, sarebbero, dunque, i principali settori in cui verrà rafforzata la collaborazione economica con i sauditi. In particolare, la collaborazione nel settore energetico è fondamentale anche a causa del ruolo rivestito dall'Arabia Saudita all’interno dell'OPEC come stabilizzatore del mercato petrolifero e come garante degli approvvigionamenti energetici.

UN'OPPORTUNITA' PER ENTRAMBI –Vista l'intensità crescente dei rapporti economici bilaterali fra Italia e Arabia Saudita, è stata stabilita la creazione di un raccordo operativo permanente che rafforzi ulteriormente le collaborazioni in corso fra le aziende italiane e saudite, soprattutto in ambito energetico. Questo accordo potrebbe essere molto positivo soprattutto per il nostro Paese, alla luce del programma di governo saudita volto a raddoppiare la produzione di energia elettrica entro il 2020 e alla creazione di un’unica rete elettrica nei Paesi del Golfo che, coinvolgendo anche l’Egitto, permetterebbe a Riyadh di diventare esportatore di energia elettrica anche in Europa. Il mercato saudita rappresenterebbe, quindi, una valida alternativa alla dipendenza dal gas russo e dal petrolio libico, oltre che l’apertura di nuovi sbocchi commerciali. Allo stesso tempo questo rapporto privilegiato con Roma potrebbe garantire all’Arabia Saudita la possibilità di diversificare il proprio mercato internazionale e ampliare il proprio mercato estero, in prospettiva, anche all’Europa continentale. Giuseppe Dentice [email protected]

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