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Mosca-Parigi: l’affaire Mistral

Tra le vittime della crisi ucraina e delle tensioni tra Russia ed Occidente vi sono anche le Mistral, che Parigi dovrebbe consegnare a Mosca. La mancata consegna crea diversi possibili sviluppi della vicenda. In 3 sorsi, un’analisi della questione.

1. L’EVOLVERSI DEI FATTI – Alla base di tutto vi è un accordo intergovernativo risalente al giugno 2011. Il contratto, del valore di 1,52 miliardi di dollari, prevede la costruzione di due LHD (Landing Helicopter Dock) classe Mistral presso i cantieri di Saint-Nazaire, con l’opzione di costruirne due ulteriori presso cantieri russi. La prima delle due navi, la Vladivostok, doveva essere consegnata a novembre 2014, ma il 25 dello stesso mese è giunta ufficialmente da Parigi la dichiarazione dell’ufficio del Presidente della Repubblica. Vi si afferma che la consegna della nave è sospesa “fino a nuovo avviso” e che tale decisione è da imputarsi all’attuale situazione nell’Est ucraino, che non crea le condizioni perchĂ© ciò avvenga. L’accordo era stato criticato sin dall’annuncio dai Paesi baltici. A questi si era aggiunto in giugno il Presidente americano Obama, seguito a distanza di un mese (dopo l’abbattimento del volo MH-17) dal Premier britannico Cameron. Anche il Giappone aveva chiesto alla Francia di bloccare la fornitura. L’esitazione francese ad adempiere ai desideri dei propri alleati è da imputarsi all’esigenza di bilanciare diversi interessi: a fronte dei legami con gli alleati, Parigi mette a repentaglio ingenti risorse finanziarie (si considerino anche le penali in caso di inadempimento) e la propria credibilitĂ  internazionale come fornitore nell’industria della difesa, dettaglio sottolineato dal Ministro degli Esteri russo Lavrov. Il Cremlino, nella persona di Yuri Ushakov, assistente del Presidente Putin, ha poi fatto sapere che due soluzioni sono considerate altrettanto soddisfacenti: la consegna delle Mistral oppure la compensazione in denaro.

2. LE MISTRAL – Per meglio comprendere, è utile una breve spiegazione di cosa siano le Mistral. Si tratta di una LHD, Landing Helicopter Dock, nave d’assalto anfibio in grado di operare come centro di comando e controllo per operazioni di sbarco in teatri privi di accesso via terra od aria. Lunga 199 metri, dislocamento di 21.300 tonnellate, ha un’autonomia di 11.000 miglia e capacitĂ  di raggiungere circa 19 nodi. E’ in grado di trasportare 16 elicotteri (Ka-52K e Ka-29 nel caso russo), con a disposizione 6 punti d’atterraggio sul ponte. Ai 160 uomini di equipaggio se ne aggiungono fino a 450 ulteriori come forza di sbarco, affiancati da 70 veicoli corazzati o 13 carri armati. I mezzi da sbarco a disposizione sono 4. In aggiunta, le Mistral ospitano un ospedale dotato di 69 posti letto.

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Hollande e Putin durante un incontro, il 6 dicembre scorso

3. GLI OBIETTIVI RUSSI – Alexander Grushko, ambasciatore russo presso la NATO, in data 3 dicembre ha affermato: “L’ordine delle Mistral mostra la fiducia della Russia, il segno che anche nelle questioni di sicurezza siamo pronti ad affidarci ai partners”. In realtà a mostrarsi non è soltanto la fiducia russa, ma anche la sua necessità, nonché volontà, di rivolgersi all’estero per l’acquisizione di capacità non reperibili nel mercato domestico (secondo quanto già affermato dal precedente Ministro della Difesa Serdyukov). La cantieristica russa non appare infatti in grado di produrre equivalenti delle navi in questione. Ed è anche in ciò che risiede il valore del contratto stipulato: non solo nella costruzione presso i cantieri francesi è coinvolto il costruttore russo OSK, ma è anche previsto il trasferimento tecnologico. Queste considerazioni certo aiutano a comprendere l’atteggiamento russo in questo frangente: cauto ed attento a non sbilanciarsi eccessivamente. Poiché la restituzione dell’investimento finanziario da parte della Francia non può certo compensare la perdita di importanti aggiunte alle flotte russe ed il mancato ottenimento di know-how.

Matteo Zerini

[box type=”shadow” align=”aligncenter” ]Un chicco in piĂą

Di seguito riportiamo il link ad un’ottima infografica sulle Mistral a cura dell’agenzia di stampa russa ITAR-TASS.  [/box]

 

Foto: dmytrok

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Matteo Zerini
Matteo Zerini

Laureato magistrale in Relazioni Internazionali presso la Statale di Milano, frequento ora il master Science & Security presso il King’s College di Londra. Mi interesso soprattutto di quanto avviene in Europa orientale, Russia in particolare, e di disarmo e proliferazione, specie delle armi di distruzione di massa.

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