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Ucraina, i 28 punti di Trump per la pace

In 3 sorsi – Trump ha presentato un piano di 28 punti per mettere fine al conflitto in Ucraina. Zelensky deve decidere se accettare o meno quello che sembra a tutti gli effetti una proposta di resa.

1. COSA PREVEDE IL PIANO

Il piano di pace presentato dalla Casa Bianca è stato il frutto di un’intensa negoziazione tra l’invitato speciale USA per le missioni di pace Steve Witkoff e l’Amministratore delegato del fondo sovrano russo Kirill Dmitriev, e non a caso sembra ricalcare in buona parte le richieste russe per un possibile scenario post-conflitto. Il piano prevede infatti la cessione completa alla Russia dei territori del Donbass, comprese parti non ancora interamente conquistate dalle forze russe. Anche la Crimea verrebbe riconosciuta de facto come parte della sovranità del Cremlino, mentre le regioni orientali di Kherson e Zaporizhzhya rimarrebbero congelate sulla linea di contatto. La Russia inoltre otterrebbe il graduale reintegro nel circuito economico globale e il ritorno al G8, nonché la previsione di una più intensa collaborazione commerciale con gli Stati Uniti. L’Ucraina dal canto suo si vedrebbe riconosciuta una serie di garanzie di sicurezza, al costo della riduzione del suo esercito a un massimo di 600mila uomini e la rinuncia definitiva a entrare nella NATO. Zelensky aveva originariamente tempo fino a giovedì 27 per accettare quella che sembra essere più una richiesta di capitolazione, o rischiare di perdere del tutto il sostegno americano. La scadenza del 27 è stata poi accantonata, ma Washington vuole comunque una risposta in tempi brevi. 

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Fig. 1 – Il Presidente ucraino Zelensky insieme a Trump durante la sua ultima visita alla Casa Bianca, 17 ottobre 2025

2. LE PRINCIPALI REAZIONI

Vladimir Putin considera il piano proposto da Trump come una “base” su cui si può lavorare. Mentre per il Governo di Zelensky questa svolta diplomatica giunge in un momento estremamente difficile, alle prese con un nuovo scandalo di corruzione che sta erodendo la sua credibilitĂ  interna e internazionale. Zelensky ha detto che l’Ucraina sta affrontando “uno dei momenti piĂą difficili della nostra storia” e che nei prossimi giorni potrebbe dover scegliere tra “la dignitĂ  e il rischio di perdere un partner chiave“.
Mentre l’Europa, che non è stata consultata da Washington, continua a risultare sempre di più come una presenza debole e marginale in un processo dirottato unicamente, per il momento, dagli Stati Uniti e dalla Russia. Gran Bretagna, Francia e Germania, non contenti di questa estromissione nel processo di risoluzione di un conflitto che avviene alle loro porte, hanno proposto un piano alternativo che al momento è sul tavolo negoziale. 

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Fig. 2 – La delegazione statunitense e quella ucraina discutono a Ginevra del controverso piano di pace, 23 novembre 2025

3. LA CONTROPROPOSTA EUROPEA

Domenica 23 novembre a Ginevra si è iniziato a discutere il contenuto del piano di pace proposto da Trump. Le delegazioni europee hanno presentato in questa occasione una controproposta al piano, modificando una serie di punti, tra cui quello riguardante il volume delle Forze Armate ucraine, rilanciato a 800mila unità. Hanno proposto inoltre un rafforzamento delle garanzie di sicurezza dell’Ucraina sul solco dell’articolo 5 del Trattato NATO e la reintroduzione della possibilità di entrare nell’Alleanza Atlantica, condizionando l’adesione a un consensus generale dei Paesi membri. Viene inoltre ribadita la sovranità dell’Ucraina e il dovere della Russia di riparare i danni derivanti dalla guerra. Il Segretario di Stato statunitense Marco Rubio ha espresso ottimismo sul vertice tenutosi in Svizzera, tanto da definirlo “ il miglior incontro avuto finora” nel processo di pace. Da parte sua, invece, Mosca ha rigettato le controproposte europee, giudicandole inaccettabili e ribadendo la sua preferenza per il piano americano. I negoziati proseguono, con l’obiettivo di giungere a un possibile compromesso che possa garantire effettivamente una pace giusta e duratura in Europa. Una potenziale svolta potrebbe esserci con un incontro diretto tra Trump e Zelensky alla Casa Bianca, che si sta cercando di organizzare in questi giorni.

Chiara Battaglini

Photo by RescueWarrior is licensed under CC BY-NC-SA

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Perchè è importante

  • Donald Trump ha avanzato una proposta di pace per l’Ucraina che accoglierebbe in gran parte le richieste di Mosca.
  • Le trattative proseguono nel tentativo di raggiungere un compromesso e mettere fine al conflitto.

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Chiara Battaglini
Chiara Battaglini

Nata nel 2001 a Roma. Mi sono laureata in Scienze politiche e attualmente frequento il corso magistrale alla Sapienza di “Relazioni internazionali e istituzioni sovranazionali”. Mi appassiona comprendere e analizzare le intricate dinamiche geopolitiche e le vicende di politica internazionale, con particolare interesse per tutto ciò che rientra nel mondo post sovietico.

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