Ieri l’Agenzia Spaziale Europea ha lanciato con successo il veicolo IXV con il razzo Vega, ma l’attenzione dei media internazionali era incentrata sui colloqui di Minsk. Analizziamo In 3 Sorsi questo successo europeo dalla forte impronta italiana
1. IL VOLO DELL’IXV – Per la seconda volta nella sua storia l’Agenzia Spaziale Europea (European Space Agency – ESA) ha testato procedure e tecnologie per il rientro atmosferico dallo spazio. La prima volta fu nell’Ottobre del 1998 con il lancio in volo suborbitale dell’ARD (Advanced Reentry Demonstrator – Dimostratore Avanzato per il Rientro). Il dimostratore raggiunse una quota di circa 830 chilometri prima di rientrare nell’atmosfera ed ammarare nell’Oceano Pacifico. Rispetto all’ARD, l’IXV (Intermediate eXperimental Vehicle – Veicolo Sperimentale Intermedio) è un salto tecnologico notevole. Il veicolo, lungo 5 metri e pesante 2 tonnellate, è stato progettato per correggere la sua traiettoria durante il rientro atmosferico, grazie alla sua forma aerodinamica tipo liftingbody e a due appositi flap (simili a pinne) installati sulla parte posteriore. La missione prevedeva un lancio in traiettoria suborbitale con un rientro guidato e un ammaraggio finale nell’Oceano Pacifico assistito da paracadute. Il lancio è avvenuto alle ore 14.40 italiane (40 minuti di ritardo rispetto al previsto a causa di un problema tecnico) e l’IXV è ammarato nel punto previsto 1 ora e 38 minuti dopo.
2. UN SUCCESSO EUROPEO CHE PARLA ITALIANO – Il successo della missione IXV non è stato per nulla scontato. Il dimostratore, per quanto realizzato nel quadro dell’ESA e finanziato da diversi Stati membri, è un progetto fortemente voluto dall’Italia. Il veicolo è stato in gran parte costruito e assemblato negli stabilimenti dell’azienda Thales Alenia Space (consorzio tra la francese Thales e l’italiana Finmeccanica) a Torino. La logica del progetto è di far acquisire all’ESA le capacitĂ di riportare a terra carichi (ed eventualmente astronauti) dall’orbita terrestre e oltre; al momento solo Cina, Russia e Stati Uniti (tramite l’azienda Space-X ) sono in grado di farlo. La riuscita della missione dell’IXV apre numerose possibilitĂ per l’ESA, tra le quali lo sviluppo di un mini-shuttle che possa compiere diverse operazioni in orbita terrestre e poi atterrare su una pista convenzionale sul modello dell’X-37B dell’USAF (United States Air Force – Aeronautica militare degli Stati Uniti) sviluppato dalla Boeing. Il progetto europeo mirante a realizzare un veicolo spaziale di tal specie è denominato PRIDE (Programme for Reusable In-orbit Demonstrator in Europe – Programma per un dimostratore orbitale riutilizzabile europeo), che ha ricevuto i primi fondi per iniziare le attivitĂ di sviluppo. L’IXV avrebbe dovuto essere lanciato lo scorso Novembre, ma a poche settimane dal lancio l’Agenzia Spaziale Francese (CNES) ha deciso di rinviare il tutto. Essendo il Centro Spaziale della Guyana (CSG) situato nella Guyana Francese, la Francia è legalmente responsabile dei danni eventualmente causati a terzi dalle attivitĂ di lancio. Per il lancio dell’IXV sono state citate preoccupazioni riguardo alla traiettoria. Ancora non è stata chiarita la ragione del rinvio di Novembre (nel frattempo l’ESA avvierĂ un’apposita commissione d’inchiesta), dando adito ad alcune speculazioni tra le quali il fatto che gran parte del volo suborbitale sarebbe dovuto avvenire sopra la Russia (con la quale i rapporti non sono certo ottimi).
Lancio del Vega con a bordo l’IXV
3. QUATTRO SU QUATTRO PER IL VEGA – Il successo della missione è stato completato dal quarto lancio riuscito (su quattro tentativi) del vettore europeo leggero Vega (ideato e assemblato in Italia). Nella storia della missilistica sono pochi i razzi che sono riusciti nell’impresa di non avere alcun malfunzionamento nei primi quattro lanci. Tutto questo ribadisce quanto sia strategico il settore dei lanciatori e l’Italia in questo momento si trova in un limbo, poichĂ© l’azienda Avio Spa (parte con l’Agenzia Spaziale Italiana del consorzio ELV che assembla il Vega) è da anni in attesa di un compratore e se Finmeccanica non si farĂ avanti sarĂ molto probabile che l’acquisizione avverrĂ da parte di Safran e/o Airbus Defence and Space, entrambe aziende a maggioranza francese, facendo così di Parigi il leader indiscusso del settore lanciatori europeo.
Emiliano Battisti
[box type=”shadow” ]Un chicco in piĂą
La traiettoria suborbitale porta il veicolo spaziale a raggiungere altitudini di tipo spaziale (oltre i 120 chilometri), ma la velocità è insufficiente a mantenerlo in orbita attorno alla Terra, perciò, dopo un determinato lasso di tempo (che dipende dalla velocitĂ e dall’altitudine raggiunta) inizierĂ ad abbassarsi fino a rientrare nell’atmosfera. I primi voli spaziali statunitensi con equipaggio utilizzarono questo tipo di traiettoria, la quale è anche prescelta per i voli per “turisti” spaziali che l’azienda Virgin Galactic intende realizzare nei prossimi anni una volta risolti i problemi sul proprio veicolo Space Ship Two. [/box]