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Grecia, a che punto sono i negoziati?

Poche novità sul fronte greco. L’auspicata intesa tra Atene, partner europei e Bruxelles non è stata raggiunta. Tsipras e soci hanno tempo fino a venerdì per avanzare proposte “realistiche” che tengano conto degli impegni presi con le “Istituzioni” (Troika).

1. RIEPILOGO DELLA SETTIMANA − Attorno alla Grecia ruota il destino dell’eurozona, alla quale è inestricabilmente legato il progetto d’integrazione europea. Un irreversibile effetto domino potrebbe innescarsi nel remoto caso in cui la Grecia ottenesse il via libera a un’uscita concordata dalla moneta unica. L’ipotesi di uno scenario tale ha probabilmente convinto i ministri delle Finanze dell’Eurogruppo, riuniti a Bruxelles nella serata di mercoledì 11 febbraio, a procedere alle consultazioni sulla risoluzione della questione greca con estrema cautela. Lo stesso ministro greco, Yanis Varoufakis, a margine dell’incontro straordinario, ha parlato di una seduta pensata per “conoscersi”. Dello stesso avviso il presidente dell’Eurogruppo, l’olandese Dijsselbloem, che non ha nascosto la necessità di un dialogo sempre più approfondito con il nuovo collega greco. Tuttavia, le posizioni divergenti delle parti e l’impossibilità di affrontare gli snodi tecnici di ogni ipotetico scenario hanno impedito che si giungesse a una dichiarazione comune già nella serata di mercoledì. Pierre Moscovici, commissario europeo per gli Affari economici e monetari, ha parlato di “doppia volontà” emersa dalla seduta straordinaria: se da un lato è compito dei partner europei rispettare l’esito del voto popolare greco, dall’altro ci si aspetta che Atene onori gli impegni presi (con la Troika). Durante l’incontro sono state toccate svariate issues, molte delle quali vertevano sull’ipotesi di un’estensione del programma di aiuti alla Grecia, in scadenza a fine mese.

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2. LA FRATTURA SI ALLARGA − Toni decisamente meno concilianti quelli mostrati durante l’incontro di lunedì 16 febbraio, da molti ritenuto l’eurogruppo definitivo sul caso greco. I ministri delle Finanze dell’eurozona hanno rinnovato all’omologo greco la proposta di estensione del programma di aiuti concordato con la Troika tra il 2009 e il 2010, che, se applicato nella sua interezza, permetterebbe alla Grecia di onorare gli impegni presi e scongiurare così una crisi certa di liquidità. Come era lecito aspettarsi, la proposta è stata dichiarata irricevibile da Atene, che ritiene i principi del programma come l’espressione di una fallimentare politica economica: in questi giorni i vertici ellenici hanno cercato di smentire i benefici che lunghi periodi di austerità comportano e convincere i partner che un’estensione del programma di “riforme” potrebbe rivelarsi fatale per l’equilibrio sociale del Paese. Durante la conferenza stampa di lunedì sera, Varoufakis ha più volte fatto riferimento alle condizioni sempre più difficili in cui versa la popolazione greca, rammentando al mondo che la situazione nel Paese è tutt’altro che sostenibile

3. COSA STANNO EVIDENZIANDO I NEGOZIATI IN CORSO? – L’esito di un eventuale accordo – che potrebbe essere tra i più importanti nel panorama del processo d’integrazione europea − si saprà nei prossimi giorni, molto probabilmente entro venerdì 19 febbraio, data per la quale l’Eurogruppo ha fissato un ultimatum nei confronti della Grecia: prendere o lasciare un’estensione del programma di salvataggio. I membri dell’eurozona si stanno impegnando nel mantenimento dello status quo: ne è prova la proposta di proroga del programma di aiuti esistente. Il Governo Tsipras vorrebbe invece negoziare un accordo ex novo, senza dover più dipendere dalla Troika. Il nodo dunque è essenzialmente politico più che economico-finanziario: tuttavia, questa partita a poker potrebbe lasciare delle ferite profonde sull’eventuale sconfitto.

Daniele Morritti

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Un chicco in più

Volete un po’ di chiarezza sull’assistenza finanziaria che riceve la Grecia? Ecco la pagina dedicata sul sito web della Commissione europea.

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Daniele Morritti
Daniele Morritti

Sono laureato in scienze internazionali e diplomatiche. Attualmente frequento un master in Relazioni internazionali presso l’Université Libre de Bruxelles.

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