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Se il Sudan alza la voce

Caffè Nero – Riparte la nostra rubrica settimanale sull'Africa: un monitoraggio sulle questioni più calde, da seguire e approfondire. Questa settimana: il Sudan innalza i toni contro Washington e Juba, inasprendo le operazioni nel Kordofan e bombardando due pozzi di petrolio oltre confine. Ban Ki-Moon critica la condizione dei diritti degli omosessuali in Africa. L’allarme del Congresso USA contro l’unione d’intenti dei gruppi combattenti islamisti nel Maghreb, in Nigeria e in Somalia. L’accordo energetico tra Kenya ed Etiopia. Un’operazione antipirateria in Nigeria. La missione ONU in Liberia. Gli scontri etnici in Sudan del Sud. La drammatica esplosione a Brazzaville

LA POLITICA AGGRESSIVA DEL SUDAN – Il presidente sudanese al-Bashir ha disposto una nuova offensiva contro gli insorti del Sud Kordofan e del Nilo Blu, inviando al contempo truppe paramilitari al confine con il Sudan del Sud, e bombardando per via aerea due pozzi petroliferi al di là del confine. Da parte sua, Juba ha ribadito la cessazione di ogni rapporto con le forze ribelli, misura che, tra l’altro, già gli Stati Uniti avevano richiesto all’indomani dell’indipendenza del Paese, nel luglio scorso. Le popolazioni delle regioni attraversate dal conflitto versano in condizioni disperate, soprattutto da quando al-Bashir ha imposto la totale interruzione degli approvvigionamenti verso Sud Kordofan, Monti Nuba e Nilo Blu. A Hillary Clinton, che accusava Khartoum di mettere in discussione gli accordi di pace e l’indipendenza di Juba, il presidente del Sudan ha risposto in modo diretto: «Gli americani ci hanno sempre detto che con noi avrebbero usato il bastone e la carota. Diciamo loro che non vogliamo le loro carote avvelenate e sporche, e che non temiamo il loro bastone».

DIRITTI UMANI: NUOVE LEGGI CONTRO GLI OMOSESSUALI – Conclusa da poco la propria missione in Africa, Ban Ki-Moon ha sollevato la questione del rispetto dei diritti degli omosessuali. Il vicepresidente dello Zambia, Martin Musaluke, ha risposto che le parole del segretario generale dell’ONU non possano essere accolte, poiché, secondo il codice penale zambiano, l’omosessualità, in quatto atto contro natura, è un reato punibile anche con l’ergastolo: non è possibile, pertanto, richiamare i cittadini alla contraddizione della legge. Situazione analoga in Liberia, dove sono in discussione due proposte per l’elevazione dell’omosessualità a crimine da sanzionare con un massimo di cinque o dieci anni: «Essere gay, – ha detto il parlamentare Clarence Massaquoi, – non fa parte della storia del nostro popolo, non siamo mai stati in quel modo».

IL COORDINAMENTO DEL TERRORISMO ISLAMISTA – Secondo il generale Carter Ham, al-Qaida nel Maghreb islamico, al-Shabaab e Boko Haram starebbero operando per unire le proprie forze e coordinare azioni dirette verso obiettivi statunitensi. L’ufficiale ha riferito alla Congress Armed Services Committee di Washington che, all’origine dell’aumento del pericolo, ci sarebbe l’indebolimento di al-Shabaab in seguito alla controffensiva delle truppe etiopi e dell’AMISOM. Proprio i successi delle forze a sostegno del governo di transizione di Mogadiscio avrebbero spinto il gruppo somalo ad affiliarsi ad al-Qaeda, come annunciato lo scorso 9 febbraio da Ayman al-Zawahiri.

ACCORDO ENERGETICO TRA ETIOPIA E KENYA Kenya ed Etiopia hanno concluso il 2 marzo un accordo di fornitura energetica sulla base del quale Nairobi acquisterà annualmente 400 MW di elettricità da Addis Abeba. Durante il vertice appositamente convocato, i rispettivi capi di Stato, l’etiope Meles Zenawi e il keniota Mwai Kibaki, hanno discusso anche dell’ambizioso progetto di corridoio logistico che dal porto dell’isola di Lamu dovrebbe arrivare in Etiopia attraverso Kenya e Sudan del Sud e delle infrastrutture necessarie per la sua realizzazione.

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OPERAZIONE ANTIPIRATERIA IN NIGERIA – In Nigeria, la task force per la sicurezza del delta del Niger ha ritrovato i corpi dei quattro soldati caduti giovedì scorso. In un primo momento, la responsabilità era stata attribuita al Mend, il Movimento per l’emancipazione del delta del Niger, ma, successivamente, fonti ufficiali hanno specificato che i militari siano morti per mano dei pirati di Shedrack Itokofuwei, a sua volta ucciso dalle forze nigeriane.

ONU: MIGLIORAMENTO IN LIBERIA – Dopo due settimane di consultazioni, le Nazioni Unite hanno confermato che «con molta gradualità e grande cautela» è possibile cominciare il passaggio di consegne al governo liberiano, sebbene ancora la missione internazionale sia lontana dalla conclusione. I caschi blu sono in Liberia dal 2003, dopo una guerra civile decennale che ha causato oltre 150mila vittime.

SCONTRI TRIBALI IN SUD SUDAN – Trenta persone sono rimaste uccise in conflitti tribali nello stato orientale del Jonglei, Sudan del Sud: l’episodio, derivante dalla contesa di alcuni terreni di pascolo, mette in risalto la problematica dell’alto numero di armi in circolazione nel Paese ancora dopo la secessione da Khartoum, nonostante il governo abbia avviato una campagna di disarmo diffuso.

ESPLOSIONE A BRAZZAVILLE – Sono almeno duecento i morti nell’esplosione di un deposito di armi a Brazzaville, nella Repubblica del Congo, domenica 4 marzo. Secondo le prime fonti, ci sarebbero state cinque detonazioni innescate da due diversi incendi in una caserma vicina: oltre duemila persone sono state sfollate, mentre danni ad alcune strutture si registrano addirittura a Kinshasa, separata da Brazzaville dal corso del fiume Congo. Tra le vittime anche alcuni operai cinesi impegnati nella costruzione di una parte del sito ora distrutto.

Beniamino Franceschini [email protected]

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Beniamino Franceschini
Beniamino Franceschini

Classe 1986, vivo sulla Costa degli Etruschi, in Toscana. Laureato in Studi Internazionali all’UniversitĂ  di Pisa, sono specializzato in geopolitica e marketing elettorale. Mi occupo come libero professionista di analisi politica (con focus sull’Africa subsahariana), formazione e consulenza aziendale. Sono vicepresidente del Caffè Geopolitico e coordinatore del desk Africa. Ho un gatto bianco e rosso chiamato Garibaldi.

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