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Turchia e Russia sul filo dei secondi

Diciassette secondi circa di sconfinamento nello spazio aereo turco hanno portato all’abbattimento di un Su-24 russo da parte di caccia F-16 turchi. Nonostante le paure, esistono motivi per pensare che non si arriverĂ  a un’escalation troppo pericolosa.

L’abbattimento del cacciabombardiere russo Su-24 Fencer da parte dei caccia turchi F-16 Fighting Falcon ha dato il via a uno scambio di accuse tra Ankara e Mosca, con la prima che ha affermato di aver risposto a uno sconfinamento nel proprio spazio aereo e la seconda che, usando le parole del Presidente Vladimir Putin, avrebbe ricevuto “una pugnalata alle spalle da parte dei complici del terrorismo“. La Turchia ha reso pubblici i tracciati radar dei velivoli coinvolti, come prova dell’avvenuto sconfinamento da parte del Su-24. Analizzando l’immagine si può notare come quest’ultimo sia realmente accaduto, ma il segmento percorso è di pochi chilometri e, tramite un semplice calcolo della distanza e della velocitĂ  media di un aeroplano del genere si giunge alla conclusione che il sorvolo del territorio turco da parte del cacciabombardiere russo è durato tra i 15 e i 20 secondi.

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Fig. 1 – Putin e Erdogan si sono recentemente incontrati al summit G20 di Antalya

Normalmente l’intercettazione aerea NATO dovrebbe avvenire così:

  • uno dei radar della difesa aerea avvista un aereo non identificato e invia i dati ai centri di controllo in Germania e Spagna;
  • i centri di controllo decidono se investigare ulteriormente sull’identitĂ  dell’aereo;
  • se si decide di procedere in questo senso vengono allertati i caccia di difesa aerea piĂą vicini al velivolo non identificato;
  • i caccia inviati arrivano in non oltre 10 minuti nei pressi dell’aereo non identificato e, se necessario, lo scortano lontano dallo spazio aereo NATO;
  • tutte le informazioni acquisite durante l’intercettazione vengono inviate ai centri di controllo.

Risulta ovvio che, in questo caso, la decisione turca è stata presa per motivi propri e in difformitĂ  alle normali procedure NATO. Del resto da quando è iniziato l’intervento aereo russo in Siria, gli sconfinamenti di velivoli da combattimento russi nello spazio aereo turco sono stati molteplici. Tra questi, degni di nota sono quelli avvenuti il 3 e 4 ottobre scorsi, quando aerei Su-24 e Su-30SM entrarono nello spazio aereo turco per diversi minuti nonostante gli avvertimenti della difesa aerea. In tali situazioni sia la Turchia sia la Russia non hanno mostrato la maturitĂ  necessaria a evitare incidenti di proposito (come ha fatto la NATO in Europa) ed era solo questione di tempo prima che avvenissero.

Prima di pensare che questo incidente scateni la Terza Guerra Mondiale a causa della eventuale rappresaglia russa, è necessario ricordare che Mosca ha bisogno di poter usare lo stretto dei Dardanelli per inviare materiale pesante in Siria via nave e non può rinunciarvi (senza considerare tutte le altre connessioni economiche). Perciò è probabile che le due parti si “limiteranno” a mantenere i toni alti, ma non si avranno conseguenze eccessive (il che in ogni caso non significa zero conseguenze), a meno che non si dimostrino anche meno maturi di quanto lo siano stati finora.

I fattori che dovrebbero impedire un’eccessiva escalation tra i due Paesi possono essere riassunti in questo modo:

  • la Russia trasporta in Siria per via aerea diversi tipi di materiale, usando una rotta a est che passa sopra l’Iran ed evita la Turchia, ma il materiale piĂą pesante deve comunque essere portato via mare tramite i Dardanelli;
  • la Turchia è un importante mercato per il gas russo e questo rende le due nazioni interdipendenti (entrambi hanno bisogno l’uno dell’altro economicamente);
  • la Turchia ha chiesto subito una riunione NATO, anche se non con l’articolo 4 del trattato, un modo per far capire alla Russia che in caso di rappresaglia verrebbe attivato il meccanismo di difesa collettiva dell’Alleanza;
  • il Presidente russo Putin si è accorto per la prima volta che giocare sul filo (leggere: provocare) ha i suoi rischi, a seconda di chi si ha dall’altra parte. Probabilmente cambierĂ  il suo modus operandi in determinati scenari/aree;
  • la NATO non vuole essere coinvolta, considerando anche il comportamento ambiguo della Turchia nei confronti dei vari contendenti in Siria e Iraq. Per questo l’Alleanza Atlantica, per voce del suo Segretario-Generale Jens Stoltenberg, riconosce che l’aereo russo ha sconfinato (probabilmente l’unica realtĂ  oggettiva), ma che la strada da seguire è la de-escalation.

Lorenzo Nannetti – Emiliano Battisti

[box type=”shadow” align=”aligncenter” class=”” width=””]Un chicco in piĂą

Come funziona un’intercettazione aerea della NATO? Questo video ufficiale NATO spiega quanto vi abbiamo descritto sopra.

Per chi fosse interessato a esplorare il Trattato di Washington che regola i rapporti NATO, è possibile trovarlo e scaricarlo dal sito della NATO.[/box]

Foto: Chris Lofting

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