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Dove va l’economia iraniana? Dati e prospettive future

Miscela StrategicaL’Iran ha tutti gli ingredienti per una espansione a livello economico e il rafforzamento della sua industrializzazione. A livello internazionale le circostanze sembrano favorevoli a questo processo, soprattutto dopo gli sviluppi legati al nuclear deal. Tuttavia fattori interni ed esterni potrebbero influire sullo sviluppo ulteriore di alcuni settori economici e dell’apparato industriale iraniano.

UN’ECONOMIA IN CRESCITA – I dati sull’economia e livello di industrializzazione dell’Iran sono frammentari. Quella iraniana è la seconda economia nel Medioriente e Nord-Africa dopo l’Arabia Saudita. Il suo prodotto interno lordo per il 2014 è stato stimato 406.3 miliardi di dollari. L’Iran ha anche la seconda popolazione più grande della regione dopo l’Egitto, stimata 78.5 milioni di persone nel 2014. L’economia iraniana è forte su alcuni settori, in particolare nel settore degli idrocarburi, nel settore agricolo e nei servizi. Quello manifatturiero e finanziario sono altri settori importanti per un’economia sicuramente in crescita. L’Iran è il secondo Paese al mondo per riserve di gas naturale e il quarto al mondo per riserve di pertrolio. Le sue attività economiche dipendono ancora fortemente dal petrolio. Nel Paese sono state intraprese una serie di riforme, come previsto dal recente piano quinquennale di sviluppo per il 2016-2021. Il piano di sviluppo è ambizioso ma una serie di fattori geopolitici potrebbero favorirlo o ostacolarlo. Secondo la World Bank, sul fronte economico, il piano si prefigge una crescita economica dell’ 8% e prevede l’implementazione di riforme nelle industrie sotto il controllo statale, il settore bancario e finanziario. Lo stato continua ad avere un  ruolo chiave nell’economia che conta parecchie imprese pubbliche o semi-pubbliche. Dall’altro lato, però, l’economia iraniana è segnata da alcune inefficienze e altri fattori tipo inflazione, controllo dei prezzi e un sistema bancario non performante in alcuni settori. Inoltre, il ridotto numero di imprese di medie dimensioni, influisce sull’economia. L’Iran si trova comunque in una posizione geopolitica favorevole, anche a livello economico, e potenzialmente importante per una ulteriore espansione economica.

[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””] L’ECONOMIA IRANIANA IN NUMERI

  • Industrie: petrolio, settore petrolchimico, gas, cemento e altri materiali di costruzione, fabbricazione di ferro e altri metalli, armi
  • Forza lavoro: 28.4 milioni
  • Forza lavoro per tipo di occupazione:
    • Agricoltura: 16.3 %
    • Industria: 35.1 %
    • Servizi: 48.6 % (2013)
  • Esportazioni: petrolio (80%), prodotti chimici e petrolchimici, frutta, tappeti, cemento
  • Principali partner per le esportazioni: Cina (29%), India (11.9 %), Turchia (10.4%), Giappone (6.5 %), Corea del Sud (4.8 %) (2014)

Fonte : CIA World Factbook [/box]

 

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Fig. 1 – Banconote da 10.000 e da 50.000 Rial iraniani

OPPORTUNITÀ E SFIDE PER L’ECONOMIA IRANIANA – Nonostante sia stato sottoposto a dure sanzioni per lunghi periodi, l’Iran è riuscito a costruire una base industriale abbastanza solida, piazzandosi tra i primi 15 produttori di acciaio, i primi 5 di cemento, e i primi 15 produttori nel settore delle automobili. Inoltre, Teheran ha recentemente investito molto in alcuni settori di ricerca e nanotecnologie. La sua struttura industriale, tecnologica e commerciale potrebbe espandersi enormemente o ritrarsi a causa di alcuni fattori. Alcuni tra i settori che potrebbero diventare chiave per l’economia e industrializzazione iraniana sono proprio le nuove tecnologie, la produzione di automobili, la produzione di petrolio e gas naturale, ma anche il settore difesa.
Molti sostengono che una delle conseguenze positive del recente nuclear deal sia quella di liberare l’economia iraniana da molte costrizioni. Sicuramente ciò offre all’Iran la possibilità di espandere i propri orizzonti economici, cercare di estendersi verso nuovi mercati e con nuovi prodotti. La produzione, già elevata, di gas naturale e petrolio potrebbero beneficiarne ulteriormente. Potrebbero aprirsi nuove porte per investimenti di compagnie nazionali e private nel Paese, investimenti precedentemente costretti o soffocati dalle sanzioni internazionali. Un interesse per investimenti stranieri in terra iraniana è già emerso poco dopo l’annuncio del nuclear deal. Pare che il Governo iraniano abbia già messo a punto una serie di termini contrattuali più favorevoli per le compagnie straniere.
A livello interno questo Paese pare avere tutti gli elementi necessari per costruire un’economia moderna e solida: una popolazione molto giovane, ingenti risorse petrolifere, di gas naturale e non solo. Inoltre il settore tecnologico e della ricerca sono in espansione. La produzione di alcuni beni, come le automobili, è abbastanza solida. Tuttavia, bisogna considerare che non tutto l’establishment iraniano potrebbe mostrarsi a favore di un  avanzamento economico e industriale che lascerebbe più spazio alle nuove generazioni. Su un altro fronte, bisogna ancora considerare che un avanzamento nella industrializzazione ed economia iraniana dipenderà anche dalla capacità del Governo di incrementare il numero di industrie di medio livello e riuscire, in primis, a rispondere al fabbisogno e alla domanda interna in alcuni settori. Per il momento le possibilità sono aperte ma lo sviluppo industriale ed economico resta incerto.

POSSIBILI SVILUPPI – È indubbio che liberare l’Iran dalle sanzioni economiche abbia un effetto positivo sia sull’interesse di investitori stranieri sia sugli orizzonti di sviluppo economico e industrializzazione che il Governo potrebbe prefigurarsi nel lungo termine. Il recente interesse di investitori stranieri e il piano di sviluppo 2016-2021 ne sono una prova. L’Iran potrebbe anche sentirsi più libero di investire all’estero e partecipare a progetti di cui la propria economia beneficerebbe e che – anche per colpa delle sanzioni economiche – hanno subito una battuta d’arresto. Tra questi anche la costruzione di oleodotti in collaborazione con altri Paesi. Ma alcuni trend domestici iraniani potrebbero opporsi a questi processi. Il sistema iraniano soffre di debolezze strutturali come disoccupazione, pressione demografica, incertezza politica e tensioni tra gli establishment militare e politico. Storicamente, i cambiamenti e le instabilità a livello politico hanno avuto un effetto negativo sulle potenzialità di espansione economica iraniana. Il Governo attuale ha bisogno di assicurare una certa stabilità politica sul medio e lungo termine per procedere a una reale ristrutturazione del Paese. Secondo alcuni analisti, in un primo momento la dinamizzazione dell’economia iraniana non porterà alla creazione immediata di posti di lavoro. Possiamo aggiungere che questo non porterà immediatamente alla risoluzione di problemi strutturali che affliggono il settore industriale iraniano. La mancanza di industrie e settori di investimento di medio livello è un ulteriore problema strutturale dell’economia iraniana. Se il problema non verrà risolto, il settore industriale potrebbe perdere un elemento importante per il suo solido sviluppo sul lungo termine.
Si tratta di processi lunghi a cui questo e i prossimi establishment politici iraniani hanno la possibilità di far fronte in modo fruttuoso per l’economia e l’industrializzazione. Ma proprio l’establishment iraniano potrebbe essere fonte di ulteriori problemi o opportunità. La competizione proveniente da investimenti stranieri potrebbe non essere ben accolta. Rohuani supporta un coinvolgimento nazionale nella costruzione di infrastrutture, ma sembra non vedere il settore privato come priorità. Una parte dell’establishment iraniano non vede di buon occhio la liberazione del Paese da alcune sanzioni e costrizioni poiché questo potrebbe portare a una domanda interna di cambiamento politico e sociale che potrebbe sconvolgere gli attuali equilibri interni.

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Fig. 2 – Il Direttore dell’Organizzazione dell’Energia Atomica dell’Iran, Ali Akbar Salehi (a destra) e il Direttore Generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (IAEA), Yukiya Amano

ULTERIORI FATTORI IN GIOCO – Alcuni fattori potrebbero influenzare lo sviluppo economico e dell’apparato industriale iraniano:

[tabs type=”horizontal”]
[tabs_head]
[tab_title] Nuclear deal [/tab_title]
[tab_title] Disoccupazione [/tab_title]
[tab_title] Fattori strutturali [/tab_title]
[/tabs_head]
[tab]  Il nuclear deal è stato raggiunto sulla base di certi compromessi, ma l’intero processo giungerà a termine fino a che l’Iran non si dimostrerà “fedele” ai patti. Nel lungo-termine bisognerà verificare che la situazione si risolva a livello internazionale come auspicato, per evitare che Teheran incorra in altre sanzioni economiche.[/tab]
[tab] A livello interno, il livello di disoccupazione è rimasto elevato anche nel 2014. Vista l’alta disoccupazione, il Governo non avrà vita facile nell’integrare una parte consistente di una popolazione, demograficamente molto giovane, nel mercato del lavoro. Il 60% della popolazione iraniana si attestava sotto i 30 anni nel 2013. [/tab]
[tab] Fattori strutturali come una opposizione di una parte dell’establishment iraniano a possibili aperture a livello politico e sociale. Questo potrebbe portare alla mancanza di riforme strutturali necessarie per lo sviluppo economico e industrializzazione del Paese. [/tab] [/tabs]

[one_half][box type=”warning” align=”” class=”” width=””] RISCHI

Rischi un cui potrebbero incorrere sviluppo economico e industrializzazione iraniana

  • Opposizione interna a investimenti stranieri nel settore economico iraniano.
  • Mancata apertura di una parte dell’economia al settore privato e allo sviluppo di imprese di medio livello.
  • Opposizione di una parte dell’establishment iraniano a riforme sociali e politiche che potrebbero essere risorsa indispensabile per lo sviluppo dell’economia.
  • Difficoltà del governo di Teheran nel cogliere opportunità importanti per una espansione economica in alcuni mercati esteri e in altri settori produttivi.
  • Mancata risoluzione di problemi strutturali interni come la disoccupazione e povertà che affliggono una parte della popolazione. [/box][/one_half]

[one_half_last][box type=”note” align=”” class=”” width=””] VARIABILI

Nel medio e lungo termine, alcune variabili potrebbero influire sullo scenario di possibile espansione economica iraniana

  • Creazione di collaborazioni economiche e politiche internazionali che influiscano positivamente sullo sviluppo economico.
  • Abilità dell’establishment governativo iraniano di potenziare l’espansione economica attraverso cambiamenti strutturali anche nel settore industriale.
  • Opposizione o appoggio di una parte dell’establishment iraniano a riforme politiche e sociali.
  • Opposizione o appoggio di una parte dell’establishment iraniano a investimenti stranieri nel Paese.

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Annalisa De Vitis

Foto: Ginas Pics

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Annalisa De Vitis
Annalisa De Vitis

Appassionata di geopolitica, strategia militare e cinema. Il mio background va dagli studi di relazioni internazionali a quelli di comunicazione politica. Ho studiato in Italia, Belgio e Stati Uniti. Dopo aver concluso un dottorato di ricerca in politica estera e comunicazione, svolgo studi a e analisi per organizzazioni e università statunitensi ed europee che si occupano di politica estera. Il mio focus  è  il Medioriente e ho un particolare interesse per gli studi sul terrorismo.

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