EuroCaffè – L’Ucraina Paese chiave, suo malgrado, dei rapporti tra l’Europa a trazione tedesca e la Russia di Putin. Nella partita contro la Germania parte da sfavorita. Così come lo è in quella geopolitica
UCRAINA TERRA DI MEZZO − Sulla carta non c’è storia. D’altronde l’Ucraina si appresta a sfidare la nazionale che ne ha fatti 7 al Brasile due anni fa e che molti danno favorita a vincere Euro2016. Al di là dello sport, il Paese non se la passa bene, a causa della guerra civile scoppiata nel 2014 in seguito alle rivolte di piazza a Kiev contro il presidente Viktor Janukovyč e all’invasione da parte russa della Crimea. Il nuovo Governo fatica non poco nelle regioni orientali del Donbass e Lugansk, dove gli scontri tra ribelli filorussi e truppe regolari continuano a intermittenza nonostante il fragile cessate il fuoco seguito agli accordi di Minsk del febbraio 2015. Ironicamente, anche all’inizio della storia della Nazionale calcistica ucraina ci furono divisioni interne. La squadra nacque nel 1992 con diversi giocatori che avevano ben figurato nell’URSS in diverse competizioni. Alcuni però decisero di militare nella Russia in disaccordo con i compagni. Quasi un piccolo presagio, anche se pacifico.
Politicamente e geograficamente, l’Ucraina è in mezzo tra Unione europea e Russia. Negli anni Duemila, dopo la “Rivoluzione Arancione” del 2004 guidata da Viktor Juščenko, il Paese ha iniziato a spingere verso occidente. A più riprese ha manifestato l’intenzione di aderire all’Unione e addirittura all’Alleanza atlantica. Mosse non certo viste di buon occhio da Mosca, che, si sa, considera Kiev parte della sua sfera d’influenza. La posizione geografica fa sì che il territorio sia stato usato per far passare il gas russo inviato all’Europa, sempre affamata di energia. In base allo status dei rapporti con il Cremlino, l’Ucraina ha goduto di prezzi più o meno favorevoli per l’approvvigionamento della materia prima. La Russia ha usato quest’arma come rappresaglia per le mosse diplomatiche della controparte, arrivando più volte a minacciare la chiusura dei gasdotti. Stessa cosa ha fatto Kiev, per fare pressioni ai Paesi dell’UE, soprattutto i grandi consumatori di gas russo, Germania in primis.
A BERLINO SERVE MOSCA − Berlino ha agito, e agisce, come interfaccia principale con l’Ucraina per le questioni diplomatiche. La posizione tedesca è fondamentale e fa da traino a quella europea riguardo ai vari dossier, da quello energetico a quello della risoluzione del conflitto interno e i rapporti con la Russia. Il territorio tedesco fa da punto di arrivo per il gasdotto North Stream, progetto considerato strategico dall’Unione per aggirare il problema ucraino e assicurare l’approvvigionamento anche in caso di crisi. Con l’invasione della Crimea da parte russa, gli europei hanno seguito gli Stati Uniti nell’imporre sanzioni economiche alla Russia. La Germania è stata ed è in prima linea anche nell’ultima proroga dello scorso marzo. Più di un Paese membro UE sta spingendo per la riapertura del dialogo con il Cremlino data la situazione internazionale (conflitto tra Armenia e Azerbaijan, crisi in Siria e Iraq) e gli effetti sull’export delle contro-sanzioni russe. Ancora una volta la palla è in mano a Berlino. Questa volta pare l’ammorbidimento della posizione abbia più possibilità data anche la partecipazione tedesca al “Dialogo di San Pietroburgo“, un forum creato da Vladimir Putin e Gerhard Schroeder e interrotto dal 2014.
UCRAINA SFAVORITA… IN TUTTO − L’Ucraina oggi gioca con la Germania da sfavorita. In un certo senso lo è anche nel quadro geopolitico. L’iniziale supporto europeo a guida tedesca sta inesorabilmente scemando a causa dell’impossibilità di interrompere a tempo indeterminato il dialogo politico-economico con la Russia. Nonostante abbia invaso parte di un Paese sovrano e continui a foraggiare militarmente i ribelli orientali. Comunque vada stasera, l’Ucraina ha perso. Non è riuscita a mantenere un carattere democratico alla cacciata di Janukovyč. L’anima iniziale filoeuropea della protesta è stata poi pesantemente annacquata dalla presenza sempre più determinante delle frange di estrema destra. La spinta diplomatica per ottenere il supporto internazionale è riuscita solo a ottenere dichiarazioni d’intenti e sanzioni a Mosca. Nessuno (quasi sicuramente) ha realmente pensato a un’Ucraina nell’UE o nella NATO. Gli eventi internazionali e gli scambi economici fanno sì che l’Europa a trazione tedesca non può, seppure malvolentieri, chiudere le porte allo “zar” Putin.
Emiliano Battisti
[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]Un chicco in più
Ucraina
Miglior piazzamento Europei: Primo turno (2012)
Germania
Miglior piazzamento Europei: Campione (1972, 1980, 1996)
Precedenti tra le due squadre
Giocate: 5
Vittorie Germania: 3
Pareggi: 2
Vittorie Ucraina: 0[/box]