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Un politico al vertice della NASA: perché no?

AstroCaffèUn editoriale (forse controcorrente) sulla nomina del nuovo direttore della NASA da parte di Trump che ha suscitato polemiche in ambienti scientifici

La nomina del deputato James Bridenstine a nuovo direttore (Administrator) della NASA ha suscitato malumori, come del resto ogni scelta del Presidente Trump dall’insediamento a oggi. Cosa viene contestato al neo-nominato? Di essere un politico e di essere scettico sui cambiamenti climatici.

Primo punto: qual è il problema se il direttore dell’ente spaziale USA è un politico e non un ingegnere, uno scienziato o un astronauta? Senza scomodare la figura gigantesca di un altro James, quel Webb che diresse la NASA nei primi anni del volo spaziale con equipaggio fino alle soglie del programma Apollo (lasciò il suo posto nell’ottobre 1968, appena prima della missione Apollo-7), secondo chi scrive il problema non si pone. Almeno non ora. La NASA è un ente governativo con numerose ramificazioni e settori di attività. La figura dell’Administrator è definita dalla parola stessa. Pur avendo un’influenza diretta sulle scelte e le priorità dell’agenzia spaziale non è un monarca assoluto. Prima di tutto riceve input dal basso, ossia da tutto quel panorama di scienziati di diverso genere che costituiscono l’ossatura della NASA da sempre e dalle industrie contraenti. Secondo: deve rendere conto della sua attività non direttamente a Trump, ma al Vicepresidente Pence che è a capo del ricostituito Consiglio nazionale per lo spazio (National Space Council). Non va inoltre dimenticato, che il budget della NASA è soggetto ad approvazione da parte del Congresso, il quale può emendarlo liberamente. Il ruolo di Administrator è perciò quello che è: un manager che deve sintetizzare gli input dal basso con le direttive e i tetti imposti dall’alto. Da questo punto di vista, un politico si trova avvantaggiato rispetto a un astronauta, almeno secondo il parere di chi scrive. Certo, Bridenstine, qualora sia confermato dal Senato, dovrà scegliere bene il suo entourage e monitorare che ci siano persone capaci a capo dei vari direttorati dell’ente. Questa, però, è una valutazione che si potrà fare solo ex-post.

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Fig. 1 – Parte del James Webb Space Telescope

Veniamo al secondo punto: il neo-nominato è stato accusato da più parti di essere uno “scettico” riguardo all’influenza umana sui cambiamenti climatici. Ora, secondo chi scrive, il monitoraggio e lo studio di questi fenomeni è una delle attività della NASA, non l’attività principale e unica. L’ente è nato per fare ricerca tecnologica aeronautica e spaziale e spesso si dimentica che la sua vocazione primaria è l’esplorazione del cosmo (umana e robotica). Perciò l’eventuale attività di Bridenstine come Administrator andrà valutata per l’apporto che darà a tutti i settori della NASA, ma in particolare sull’esplorazione. A parere di chi scrive, su questo punto l’ex direttore Charles Bolden (astronauta, chi più esploratore di lui?) è stato piuttosto fallimentare, ovviamente non solo per colpa sua. Leggendo l’American Space Renaissance Act, un progetto di legge di Bridenstine presentato al Congresso e mai approvato (anche se alcune parti sono state incorporate in altre normative) il programma del neo-nominato non è per nulla da buttare, anzi. Infine, anche qui, le attività dell’eventuale futuro Administrator andranno valutate ex post e per quanto concerne il monitoraggio dei cambiamenti climatici, un conto sono le parole e un conto sono i fatti. Inoltre, è bene ricordare che sul finanziamento delle attività NASA il Congresso è sovrano.

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Fig. 2 – Test dei booster laterali del nuovo razzo della NASA: lo Space Launch System

Ps: a James Webb, un “politico”, la NASA ha intitolato il nuovo telescopio spaziale il cui lancio è previsto nell’ottobre 2018 a bordo del vettore europeo Ariane-5.

Emiliano Battisti

[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]Un chicco in più

James Bridenstine – Classe 1975, ex aviatore della Marina Militare ed ex direttore esecutivo del Tulsa Air and Space Museum è stato eletto per la prima volta alla Camera nel 2012 con il Partito Repubblicano nel 1° distretto dell’Oklahoma per poi riconfermarsi nel 2014 e nel 2016. È stato membro della Commissione Forze Armate e della Commissione per la Scienza, lo Spazio e la Tecnologia. Alle primarie del GOP per la Presidenza degli Stati Uniti ha sostenuto il senatore Ted Cruz.

James Webb – Classe 1906, democratico, è stato Sottosegretario agli Esteri durante l’amministrazione Truman, anche se le sue prime attività politiche risalgono alla Presidenza Roosevelt. Ha servito come Marine, ritirandosi con il grado di Tenente Colonnello. Fu nominato Administrator della NASA nel 1961 da Kennedy, giusto in tempo per l’inizio del programma spaziale con equipaggio. Ha lasciato l’ente il 7 ottobre 1968, appena prima del primo volo del programma Apollo con astronauti a bordo. È riconosciuto all’unanimità come una figura chiave per la vittoria della corsa alla Luna contro l’Unione Sovietica. È morto nel 1992.

Potete consultare l’American Space Renaissance Act qui

Potete consultare la richiesta di budget della NASA per il FY2018 qui [/box]

Foto di copertina di mightyohm Licenza: Attribution-ShareAlike License

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Emiliano Battisti
Emiliano Battisti

Consulente per la comunicazione per un’azienda spaziale e Project Officer and Communications per OSDIFE, sono Segretario Generale e Direttore della comunicazione dell’APS Il Caffè Geopolitico e Coordinatore dei desk Nord America e Spazio. Ho pubblicato il libro “Storie Spaziali”.

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