In 3 sorsi – Tra i Presidenti con maggiore popolaritĂ in America Latina, Nayib Bukele punta a risollevare l’economia salvadoregna grazie a strategiche alleanze con Pechino e alla legalizzazione del Bitcoin.
1. L’INARRESTABILE ASCESA DI BUKELE
Alla guida di El Salvador dal 2019, il Presidente Nayib Bukele, figlio di un imam di origine palestinese, conta ad oggi il piĂą alto indice di gradimento tra i Presidenti dell’America Latina, con un tasso di popolaritĂ che sfiora il 71%. La stella emergente della politica salvadoregna, nata dalle ceneri del bipartitismo, si è inoltre imposta alle ultime elezioni con ben il 64% dei voti, riuscendo così ad assicurarsi la maggioranza assoluta in Parlamento. L’ascesa politica del giovane Bukele sembra inarrestabile, nonostante i gravi episodi di autoritarismo di cui il Presidente si è reso protagonista, come la militarizzazione del Parlamento nel febbraio 2019. Oltre alla grande popolaritĂ , tuttavia, l’Amministrazione Bukele è alle prese con una crisi economica allarmante. Nel 2020 il PIL di El Salvador ha subito una contrazione dell’8,6% a fronte di una ripresa economica stimata solo al 3,5 % per il 2021, secondo le previsioni della Commissione economica per l’America Latina e i Caraibi (CEPAL).
Fig. 1 – Il Presidente della Cina Xi Jinping assieme al Presidente di El Salvador Nayib Bukele, durante la visita di Stato del Presidente centroamericano a Pechino nel 2019
2. SAN SALVADOR E PECHINO SEMPRE PIĂ™ VICINE
Dinanzi alla grave crisi economica, ulteriormente aggravata dalla pandemia, segnali di speranza sembrano arrivare da Pechino, o almeno così spera Bukele. La Cina, infatti, si è mostrata particolarmente interessata all’ascesa politica del giovane Presidente, riuscendo ad attirare nella propria orbita d’influenza il piccolo Stato mesoamericano, da decenni alleato di Taiwan. La visita diplomatica di Bukele a Pechino, nel 2019, ha segnato la svolta decisiva nelle relazioni bilaterali tra il gigante asiatico ed El Salvador, il quale si è impegnato a riconoscere pubblicamente l’esistenza di una sola Cina. Durante il tour cinese Bukele ha posto poi le basi per un importante accordo con il governo di Xi Jinping, il quale si impegna a realizzare in El Salvador nuovi progetti infrastrutturali per 500 milioni di dollari. L’accordo, negoziato nel 2019, è stato ratificato lo scorso maggio dal Parlamento salvadoregno. Questa nuova partnership è stata rivendicata dal Presidente come un successo internazionale, in quanto non vincola il Paese ad alcun obbligo economico nei confronti di Pechino, per lo meno sulla carta. La nuova partnership è stata invece aspramente criticata dalla sottosegretaria statunitense dell’Ufficio per gli affari dell’Emisfero occidentale, Julie Chung, che ha ricordato a Bukele che “nulla dalla Cina è senza condizioni”. Si teme infatti che il piccolo Stato centroamericano possa cadere nella trappola cinese del debito, che miete sempre piĂą vittime in tutto il mondo, come dimostra il recente caso del Montenegro. In America Latina il piĂą colpito è il Venezuela, il cui debito nei confronti della Cina ammonta a 67 miliardi di dollari e ha portato il regime di Maduro a svendere le risorse naturali del Paese alle aziende cinesi. Per ora il modello venezuelano non è applicabile alla situazione salvadoregna, tuttavia, l’intesa Bukele-Xi Jinping preoccupa molti. Infatti El Salvador si trova giĂ ad affrontare un pesante debito estero, che secondo le stime dell’Istituto centroamericano di studi fiscali (ICEFI) ha raggiunto un rapporto con il PIL pari all’89,4% nel 2021. Futuri debiti con Pechino, difficilmente ripagabili, avrebbero quindi conseguenze gravissime.
Fig. 2 – Un migrante mostra il proprio passaporto dopo aver attraversato il confine tra Messico e Stati Uniti
3. LA QUESTIONE MIGRATORIA E LA LEGALIZZAZIONE DEL BITCOIN
La stabilità di El Salvador, già fortemente compromessa dalla deriva autoritaria adottata da Bukele, preoccupa Biden, in quanto molti dei migranti che attraversano in maniera irregolare la frontiera con il Messico provengono proprio da El Salvador. Pertanto ulteriori disequilibri nel Paese centroamericano porterebbero a un ulteriore aumento del flusso migratorio e a un ennesimo rompicapo per la Presidenza Biden, già fortemente criticata per la gestione della crisi migratoria. La possibilità che El Salvador possa cadere nella debt-trap cinese è quindi un rischio che gli Stati Uniti non possono permettersi. Inoltre è proprio l’ingente afflusso di denaro che i migranti salvadoregni inviano verso El Salvador ad aver spinto il Presidente Bukele ad avviare la legalizzazione dell’uso del Bitcoin, utile a eliminare i costi di commissione. Tuttavia tale scelta solleva numerosi dubbi per la volatilità della criptovaluta.
Ellen Stephany Vanegas Coronado
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