venerdì, 22 Novembre 2024

APS | Rivista di politica internazionale

venerdì, 22 Novembre 2024

"L'imparzialità è un sogno, la probità è un dovere"

Associazione di Promozione Sociale | Rivista di politica internazionale

Elezioni presidenziali in Cile, ballottaggio tra Piñeira e Guiller in dicembre

Ristretto – Sebastiàn Piñeira, leader di Renovaciòn Nacional, già presidente dal 2010 al 2014, ha sfiorato il 40% dei consensi alle elezioni presidenziali cilene tenutesi la scorsa domenica. Il risultato è positivo ma non è bastato per aggiudicarsi subito la partita. Piñera dovrà vincere anche il ballottaggio del 17 dicembre per tornare ad essere l’inquilino della Moneda. Il suo sfidante sarà Alejandro Guiller, sociologo e rappresentante del centro sinistra targato Partido Radical. Piñera, miliardario, si pone come liberista puro ma non viene considerato come una proposta nuova; la strana politica economica della Bachelet, progressista che ha messo in pratica tagli alla spesa pubblica e reso a pagamento la scuola, ha probabilmente innescato voglia di cambiamento che è stata intercettata soprattutto dalla candidata della sinistra radicale, giunta terza ed esclusa dal ballottaggio, la giornalista Beatriz Sanchez, del Frente Amplio. Il suo pacchetto di voti (il 20%) fa gola a Guiller (che ha preso il 22,50%) e obbliga Piñeira (fermatosi al 37%) a scendere a patti con gli ultraconservatori di José Antonio Kast, che si rifà direttamente a Pinochet, giunti quasi al 7%. Per vincere, Piñeira dovrà mostrarsi difensore della democrazia e rispettare i valori fondanti della repubblica odierna senza sconfessare Kast mentre Guiller dovrà tendere al centro senza indispettire il Frente Amplio. La partita è tutta da giocare.

Andrea Martire

 

Dove si trova

Perchè è importante

Vuoi di più? Iscriviti!

Scopri che cosa puoi avere in più iscrivendoti

Andrea Martire
Andrea Martire

Appassionato di America Latina, background in scienze politiche ed economia. Studio le connessioni tra politica e sociale. Per lavoro mi occupo di politiche agrarie e accesso al cibo, di acqua e diritti, di made in Italy e relazioni sindacali. Ho trovato riparo presso Il Caffè Geopolitico, luogo virtuoso che non si accontenta di esistere; vuole eccellere. Ho accettato la sfida e le dedico tutta l’energia che posso, coordinando un gruppo di lavoro che vuole aiutare ad emergere la “cultura degli esteri”. Da cui non possiamo escludere il macro-tema Ambiente, inteso come espressione del godimento dei diritti del singolo e driver delle politiche internazionali, basti pensare all’accesso al cibo o al water-grabbing.

Ti potrebbe interessare