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‘Otoniel’ Usuga, il ritratto segreto del re dei narcos arrestato in Colombia

In 3 Sorsi – La cattura del boss del Clan del Golfo Usuga segna un punto di svolta nella storia dei narcos. Dall’EPL fino ai rapporti con i cartelli messicani: ecco perchĂ© l’uscita di scena di “Otoniel” può cambiare gli equilibri del narcotraffico in Colombia.

1. LA CADUTA DEL BOSS

Dopo tredici anni di ricerche l’esercito colombiano ha inferto un colpo storico nella lotta al narcotraffico: sabato 23 ottobre i militari hanno catturato Dairo “Otoniel” Usuga, il boss dei boss del clan del Golfo, il cartello della cocaina nato nel 2008 dalla fusione tra i paramilitari delle Autodefensas Unidad de Colombia (AUC) e i narcos del Cartel del Norte del Valle. Cinquecento uomini hanno partecipato all’operazione che ha portato all’arresto di Usuga nei pressi di Necoclì nell’UrabĂ  di Antioquia, la culla del paramilitarismo. Non sono chiarissimi i dettagli del blitz, ma sembra che non ci sia stato alcun conflitto a fuoco: i militari sapevano dov’era, quali sarebbero stati i suoi movimenti ed erano al corrente che non aveva una scorta al suo seguito. Nell’ultimo periodo, a causa della grande pressione esercitata dalle AutoritĂ , “Otoniel” aveva smesso di ritornare a casa per dormire, preferendo accamparsi nelle foreste. L’esercito colombiano era in possesso di moltissime informazioni e ha proceduto nell’operazione a colpo sicuro: ciò significa che qualcuno potrebbe aver venduto alle forze dell’ordine l’ultimo re dei narcos.

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Fig. 1 – La cattura del boss Otoniel Usura nelle foreste colombiane dell’UrabĂ 

2. LA NASCITA DI UN MITO

La storia di Dairo “Otoniel” Usuga è ormai parte della leggenda dei paramilitari dell’UrabĂ . Appartiene alla famiglia Usuga di Antioquia, la quale ha un passato legato alla storia del conflitto armato colombiano. Suo fratello Juan de Dios David alias “Giovanni” scelse di aderire alle FARC attorno agli anni Ottanta, mentre “Otoniel” assieme ad altri suoi fratelli preferì entrare nell’Ejercito de Liberacion del Pueblo-EPL, la guerriglia maoista che riceveva finanziamenti sia dall’URSS che dalla Repubblica Popolare Cinese. Poco prima dello scioglimento di questo gruppo guerrigliero Otoniel giurò fedeltĂ  alle AUC, i paramilitari di estrema destra che saccheggiavano e distruggevano i villaggi dei campesinos che si schieravano dalla parte delle FARC. Smobilitate per decreto dal Presidente Uribe Velez, dopo che emersero i racconti delle torture praticate dai paramilitari in molte cittadine colombiane, gli ex integranti delle AUC entrarono con entrambi i piedi nel mondo del crimine organizzato. Così fece anche Otoniel Usuga, assieme a suo fratello Giovanni, aderendo alle Autodefensas Gaitanistas de Colombia, un nuovo cartello del narcotraffico creato da Daniel Rendon Herrera alias “Don Mario“. Nel 2009 la cattura di Herrera spianò la strada ai fratelli Usuga all’interno dell’organizzazione. Strinsero legami con le FARC, garantendo alla guerriglia colombiana il pagamento del gramaje, una tassa da versare per ogni grammo di foglie di coca coltivate dai campesinos. Di pari passo i rapporti organici con i cartelli del narcotraffico messicani valsero alle Autodefensas il soprannome di Clan del Golfo oppure Los Urabenos, perchĂ© tutti i pezzi da novanta dell’organizzazione provenivano dall’UrabĂ . Dopo la morte di Giovanni nel 2012 fu Otoniel a prendere le redini del cartello, espandendo il suo impero anche nel campo delle miniere clandestine di coltan al confine tra Colombia e Venezuela. Ed è proprio nella terra di Simon Bolivar che Usuga strinse un patto d’acciaio con le Forze Armate bolivariane e con il Cartel de los Soles, capitanato da alti generali dell’esercito venezuelano al soldo di Nicolas Maduro.

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Fig. 2 – Nonostante la caduta di Otoniel Usuga, il clan del Golfo rimane il piĂą grande cartello del narcotraffico latinoamericano

3. IL DESTINO DEL CARTELLO

L’arresto di Otoniel è un terribile colpo per il clan del Golfo. Il dominio sulle piantagioni di coca in Colombia ora si potrebbe spostare a favore dei cartelli messicani, i quali potrebbero ricorrere ai propri sanguinari metodi di controllo del territorio. Se Usuga era rientrato in Colombia significa che aveva la certezza di essere al sicuro, dunque la sua cattura indica che qualcuno lo ha venduto alle forze dell’ordine. Potrebbero essere stati gli integranti dell’ELN o della dissidenza delle FARC, con cui gli uomini di Usuga si sono spesso scontrati in Venezuela negli ultimi mesi, oppure Marquitos Figueroa, ex braccio di destro di Otoniel nel dipartimento de La Guajira, tutt’ora sotto custodia delle AutoritĂ  colombiane.
Le Autodefensas avranno quindi un nuovo leader oppure è stata scritta la parola fine sul narco-paramilitarismo colombiano?

Mattia Fossati

Fracturado el clan Ăšsuga” by PolicĂ­a Nacional de los colombianos is licensed under CC BY-SA

Dove si trova

Perchè è importante

  • “Otoniel” Usuga è stato catturato dall’esercito colombiano in un paesino sulla costa caraibica della Colombia.
  • Nessuno credeva che Usuga si trovasse in Colombia, dati i rapporti privilegiati che può vantare con Nicolas Maduro.
  • Ora si apre la successione alla guida del piĂą grande cartello del narcotraffico latinoamericano.

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Mattia Fossati
Mattia Fossati

Friulano di nascita, bolognese per meriti accademici. Mi sono laureato in Scienze Politiche per poi specializzarmi in Giornalismo. Mi occupo di mafia, corruzione e narcotraffico. Ho svolto un tirocinio in Brasile effettuando svariati video-reportage delle manifestazioni studentesche contro i tagli del Governo Bolsonaro.  In seguito sono partito per un viaggio dal Cile alla Colombia per scrivere un libro sulle nuove rotte dei narcos. Follemente innamorato delle mie due case: Venezia e l’America Latina. Non potrei mai rinunciare a un buon caffè o a bere il mate in compagnia.

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