Ristretto – Il Congresso ha votato ieri notte una manovra di bilancio per continuare a finanziare le attività amministrative a livelli correnti. Viene dunque scongiurato lo spettro dello shutdown, ovvero il parziale blocco delle attività governative, insieme al momentaneo congedo di centinaia di migliaia di dipendenti pubblici.
Per noi europei è uno meccanismo non familiare, visto che quando i nostri Parlamenti non trovano un accordo sul bilancio, il finanziamento pubblico si mantiene semplicemente ai livelli correnti; negli USA invece è necessaria l’approvazione di leggi apposite per finanziare le agenzie pubbliche (appropriation bills) onde evitarne il blocco (emblematiche ad esempio le chiusure dei parchi nazionali). Gli shutdown sono diventati più frequenti negli ultimi anni di polarizzazione politica (famoso quello durato 35 giorni tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019).
Tali manovre di bilancio sono diventate sempre più di breve termine e dunque i negoziati per estenderle più frequenti. L’ultima è stata votata il primo ottobre e, appunto, sarebbe scaduta proprio alla mezzanotte di sabato. L’approvazione del Congresso è arrivata quindi al fotofinish, ieri notte, ricorrendo a una procedura accelerata. L’ultimo scoglio era stato un emendamento posto da alcuni repubblicani volto a definanziare il programma di obbligo vaccinale stabilito dall’Amministrazione. L’emendamento tuttavia è stato respinto (anche se con soli due voti di distacco). Biden può tirare un sospiro di sollievo in questa fase di difficoltà causata da inflazione, pandemia ed errori di politica estera, mentre i parlamentari evitano uno scenario altamente impopolare come quello dello shutdown. Si tratta però di un altro calcio alla lattina, visto che questo provvedimento di spesa scadrà il 18 febbraio: ciò significa i democratici avranno poche settimane per negoziare un aumento del tetto del debito (in modo da consentire allo Stato di ripagare le sue obbligazioni), proprio durante le difficili trattative sul maxi-pacchetto in welfare e ambiente, che prevede nuove spese da 1.750 miliardi in 10 anni.
Antonio Pilati
Foto di copertina “Nancy Pelosi” by Gage Skidmore is licensed under CC BY-SA