In 3 Sorsi – Il Senato e la Camera hanno approvato, tra il 9 e il 10 marzo, una legge di bilancio da 1.500 miliardi di dollari per finanziare le azioni di governo, ma anche fornire nuovi aiuti all’Ucraina. Un raro momento di bipartisanship dopo mesi di negoziati.
1. UN PACCHETTO OMNIBUS PER L’ANNO FISCALE 2022
Le risorse finanziarie da qui a settembre sembrano assicurate, scongiurando – ancora una volta all’ultimo – il rischio shutdown. Il disegno di legge arriva dopo mesi di trattative tra le Commissioni per gli stanziamenti di Camera e Senato. Ma soprattutto arriva vicino dalla scadenza della Continuing Resolution, con cui si assicuravano i fondi pubblici fino al 15 marzo. Proprio su questa arma politica si è giocato il dibattito al Senato, consentendo a molti senatori di minacciare la chiusura temporanea degli uffici pubblici e delle attività governative (shutdown) se non fossero state prese in considerazione le loro priorità. Da qui si spiega il vanto dei Repubblicani nel pubblicizzare l’aumento del 6% per le spese militari rispetto alla spesa corrente o quello dei Democratici per l’aumento del 7% dei fondi per le agenzie non di difesa. L’esito, comunque, è stato un voto con 68 favorevoli e 31 contrari, segno di una parziale convergenza tra Democratici e alcuni Repubblicani.
Alle pressioni dei Repubblicani si deve in particolare lo stanziamento di oltre 23 miliardi di dollari per la Customs and Border Protection, l’agenzia federale che sovrintende all’immigrazione, tema molto avvertito dalla destra statunitense. In totale ammontano a 1,45 miliardi i finanziamenti destinati alla gestione dei flussi migratori al confine meridionale: di questi, 1,06 miliardi saranno destinati ai centri di elaborazione, all’assistenza medica ai migranti e al trasporto. Sono stati inoltre previsti aumenti salariali del 2,7% per i tutti i militari in servizio attivo.
Sotto impulso della Casa Bianca sono stati inseriti 24,6 miliardi di dollari da destinare ai programmi di finanziamento agli studi. Anche sul fronte della lotta ai cambiamenti climatici è previsto un ingente finanziamento, pari a 3,2 miliardi di dollari, da destinare all’agenzia governativa che si occupa di transizione ecologica (Office of Energy Efficiency and Renewable Energy). Con tali risorse verrà sostenuta la produzione di energia da fonti rinnovabili e pulite.
Il pacchetto include 575 milioni di dollari per il rinnovo della legge sulla violenza contro le donne, permettendo così il finanziamento dei programmi di prevenzione e repressione, non più rinnovati dal 2019.
Fig. 1 – Il leader della maggioranza al Senato Chuck Schumer parla durante una conferenza stampa al Campidoglio a Washington, martedì 8 marzo 2022
2. 13,6 MILIARDI PER L’UCRAINA
I fondi destinati all’Ucraina ammontano a 13,6 miliardi di dollari, ovvero più del doppio di quanto l’Amministrazione Biden aveva richiesto inizialmente. Tale aumento denota il senso di urgenza che i leader del Congresso hanno avvertito, anche a seguito delle richieste fatte via Zoom dal Presidente ucraino Zelensky il 5 marzo scorso e della recrudescenza del conflitto. Il pacchetto prevede 3 miliardi per il supporto alle operazioni del comando statunitense stanziato in Europa, incluse le operazioni di intelligence, e 3,5 miliardi per ricostituire le scorte e le attrezzature statunitensi inviate in Ucraina. All’Agenzia statunitense che si occupa dello sviluppo internazionale (USAID) sono stati destinati fondi per circa 2,8 miliardi di dollari, di cui 2,65 miliardi per assistenza alimentare di emergenza, assistenza sanitaria e sostegno urgente alla popolazione ucraina colpita dalla guerra. Sul fronte migratorio sono 1,7 i miliardi di dollari stanziati per l’assistenza alla migrazione e ai rifugiati e profughi dell’Ucraina. A questi sono inclusi i fondi destinati alle iniziative di assistenza ai Paesi di Europa e Asia centrale che stanno sostenendo gli sforzi dell’Ucraina. Secondo dati dell’UNHCR il numero di ucraini fuggiti dal Paese è pari a circa 2,5 milioni e si stima possa raggiungere i 4 milioni nelle prossime settimane.
Embed from Getty ImagesFig. 2 – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in videoconferenza a Kiev, in Ucraina, il 4 marzo 2022
3. NIENTE DA FARE PER I 15,6 MILIARDI ANTI-COVID-19
La leadership si era accordata inizialmente per inserire il pacchetto da 15,6 miliardi di dollari in aiuti contro il coronavirus all’interno del maxi pacchetto di stanziamenti. Ma la disposizione è stata abbandonata dopo che alcuni deputati democratici si sono opposti alla sottrazione dei fondi da quelli precedentemente stanziati per i Governi statali e locali. La Speaker Nancy Pelosi ha affermato che la Camera gestirà nelle prossime settimane i finanziamenti attraverso un disegno di legge autonomo.
Con un separato stanziamento la leadership democratica dovrà trovare il giusto compromesso per ottenere i voti dei senatori repubblicani, ostili a politiche di spesa espansive, per il rischio di innalzare il tasso di inflazione.
Il pericolo shutdown del Governo sembra superato, almeno fino alla chiusura dell’anno finanziario a settembre 2022, ma la mancata approvazione del pacchetto “Covid-19” aumenta l’incertezza attorno al piano di rilancio (National COVID-19 Preparedness Plan) che il Presidente Biden aveva annunciato la scorsa settimana.
Un barlume di speranza per l’agenda Biden si intravede quantomeno nella possibile riapertura dei negoziati per il mega piano Build Back Better Act, affossatosi in Senato a dicembre. Lunedì mattina, infatti, in una lettera inviata al 1600 di Pennsylvania Avenue, 89 democratici hanno esortato il Presidente a riprendere i negoziati sui 555 miliardi di misure per il contrasto al cambiamento climatico. Curioso notare che tra i firmatari non figura il nome del Senatore Joe Manchin. Farà valere anche in questa occasione il suo potere di veto?
Lorenzo De Poli
Immagine di copertina: Image Provider: Flickr Title: The White House, Washington, D.C. Date: 2014-06-22 13:57:39 Owner: Ken Lund License: Creative Commons Attribution-ShareAlike