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Cosa sta succedendo in Transnistria?

In 3 sorsi Diversi atti di violenza compiuti da ignoti si sono succeduti nella regione separatista. Moldova e Ucraina temono lo zampino russo, mentre l’UE vuole approfittarne per avvicinare Chisinau.

1. ATTENTATI IN TRANSNISTRIA

Nelle ultime settimane diversi atti di violenza compiuti da ignoti si sono succeduti in Transnistria. La piccola striscia di terra situata nel territorio della Moldova, tra il fiume Dnestr e il confine ucraino, di fatto governata da un’amministrazione autonoma filorussa ospitante un contingente di 1.500 soldati agli ordini del Cremlino, è un potenziale nuovo fronte del conflitto tra Russia e Ucraina. Il 21 aprile una circolare del Ministero della Difesa della Transnistria aveva allertato la popolazione su una possibile chiamata all’addestramento militare. Una possibilità rinforzata dalle dichiarazioni del generale russo Rustam Minnekayev e da Dmitrij Suslov, direttore del Centro di Studi europei e internazionali presso la Scuola Superiore di Economia di Mosca, intervistato dal Corriere della Sera. Entrambi, tra il 22 e il 23 aprile, avevano parlato della possibilità che, dopo una vittoria in Donbass, le truppe del Cremlino proseguissero l’avanzata in tutto il sud dell’Ucraina fino alla Moldova, dove ci sarebbero prove di persecuzioni ai danni della popolazione di etnia russa. Il giorno successivo il deputato di Russia Unita (il partito di Putin) Viktor Vodolatsky aveva lasciato intendere che la Russia potrebbe riconoscere ufficialmente l’indipendenza della Transnistria. Poi gli attentati. Il 25 aprile il Ministero della Sicurezza nella capitale Tiraspol è stato colpito da tre uomini con un lanciagranate anticarro. Il giorno successivo sono invece stati attaccati un’unità militare presso il villaggio di Parkany e il centro di trasmissione della radio russa di Mayak, con il danneggiamento di due antenne. Tutti e tre gli attacchi sono stati riportati dal Ministero dell’Interno. Nella regione è stato dichiarato lo stato d’emergenza e sono state annullate le celebrazioni del 9 maggio per la Giornata della Vittoria sul nazifascismo.

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Fig. 1 – Manifestazione in Transnistria per la Giornata della Vittoria, 9 maggio 2022

2. LA RISPOSTA DELLA MOLDOVA

La Presidente moldava Maia Sandu ha subito condannato qualsiasi “tentativo di trascinare la Repubblica di Moldova in azioni che potrebbero mettere a rischio la pace nel Paese”, sostenendo la presenza di “tensioni tra le diverse forze nella regione [la Transnistria] interessate a destabilizzare la situazione” e confermando l’avvicendarsi per molte settimane di vari “allarmi-bomba nelle scuole e negli ospedali della Transnistria”. Il viceministro dell’Interno, Sergiu Diaconu, ha dichiarato al New York Times che gli attentati sarebbero stati autoinflitti, poiché compiuti contro edifici inutilizzati e vuoti, nonché con un arma (RPG-27 Tavolga) a disposizione delle sole Forze Armate russe e transnistriane. Sono state dunque implementate le misure per difendere la sicurezza nazionale.

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Fig. 2 – La Presidente moldava Maia Sandu insieme al Presidente francese Emmanuel Macron, 12 novembre 2021

3. GLI ULTIMI ATTACCHI E IL SOSTEGNO UE ALLA MOLDOVA

Il 1o maggio verso le 14 un cyber-attacco, come denunciato dai servizi di sicurezza, è stato sferrato contro le infrastrutture del Governo moldavo. Il 3 maggio un attacco con un drone carico di esplosivo, diretto sempre al centro radiotelevisivo di Mayak, in Transnistria, è sventato in extremis dalle forze di sicurezza locali. Secondo l’emittente transnistriana Tsv, avrebbe potuto disabilitare del tutto la struttura. La stessa fonte ha parlato di una sparatoria avvenuta presso il checkpoint di Kuchurgan, che gli ucraini avevano murato con blocchi di cemento per arginare un’offensiva. Questi ultimi oltretutto avevano già fatto saltare un ponte ferroviario, avendo i servizi segreti notato un presunto ridispiegamento delle truppe russe e transnistriane per compiere provocazioni e azioni militari contro l’Ucraina. Secondo il Financial Times le Autorità della Transnistria hanno smentito categoricamente, affermando di aver persino “minimizzato” le operazioni standard in corso “per evitare di aumentare la tensione”. Il Ministero dell’Interno ha poi reso noto che il 7 maggio quattro esplosioni ad opera di due droni hanno colpito una zona vicino al villaggio di Varancau, in cui è situata un’unità militare. Anche queste azioni non sono passate inosservate. Il Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, nel corso di una conferenza stampa congiunta con la Sandu tenutasi a Chisinau il 4 maggio ha promesso che l’UE aumenterà il proprio sostegno militare alla Moldova, essendo un “dovere europeo” quello di contribuire alla stabilità, sicurezza e integrità territoriale del Paese e affermando di volerlo avvicinare all’UE. Chisinau ha invece confermato di aver preparato “piani di emergenza” nel timore di essere trascinata in guerra, pur non vedendo una minaccia “imminente”.

Federico Macrina

T-34 Tank” by D-Stanley is licensed under CC BY

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Perchè è importante

  • Tra il 22 e il 23 aprile, tre attentati senza vittime hanno scosso la Repubblica separatista della Transnistria, situata de iure nei confini moldavi.
  • A Chisinau si parla di attentati false-flag per provocare l’intervento di Mosca, essendo le armi in essi utilizzate solamente in dotazione alle forze transnistriane e russe.
  • In seguito a ulteriori episodi di violenza il Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel ha incontrato la Presidente moldava Maia Sandu, promettendo aiuti militari e integrazione nell’Unione.

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Federico Macrina
Federico Macrina

Nato a Roma nel 1999, mi sono laureato nel dicembre 2021 in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali all’Università La Sapienza con 110 e lode, mentre ora frequento il corso di Media, Comunicazione digitale e Giornalismo. Grande appassionato di calcio, geopolitica e musica e aspirante giornalista, ho collaborato con la testata online RadioGoal24, collaboro attualmente con la società editrice Edipress e gestisco in coppia la pagina Instagram di giornalismo sportivo @_iltaccuino. Faccio inoltre le consegne per una pizzeria del mio quartiere e svolgo tutorato di studio ai disabili nell’ambito di una borsa di collaborazione con La Sapienza.

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