Ristretto – Bolivia, la Corte Suprema di Giustizia ha condannato Gonzalo Sánchez de Lozada a una reclusione di sei anni e tre mesi per il caso Petrocontratos.
Leggi tutto: Bolivia, caso Petrocontratos: arriva la condannaGonzalo Sánchez de Lozada ha ricoperto per la seconda volta la carica di Presidente della Bolivia dal 2002 al 2003, anno in cui fu travolto dalle proteste contro i suoi controversi piani di esportazione di gas naturale, che portarono alla morte di circa 60 persone. Dopo questo episodio si dimise e fuggì negli Stati Uniti, dove ora è residente. L’ex Presidente boliviano, ha influenzato profondamente l’economia del Paese, imponendo un modello neoliberista e fortemente capitalista. Recentemente è stato condannato per aver concesso l’autorizzazione di 106 accordi relativi all’esplorazione petrolifera, senza il consenso del Congresso Nazionale. Questo caso ha avuto inizio nel 2005. Dei 106 contratti, ben 52 furono siglati durante il Governo di “Goni”, dal 1990 al 1997. Inoltre, L’ex Presidente e i suoi ministri sono stati accusati anche di gestione antieconomica e di aver firmato accordi con 21 multinazionali per la verifica e lo sfruttamento delle riserve di idrocarburi, aggirando le norme che richiedevano l’approvazione del potere legislativo. Oltre all’ex Presidente, sono stati condannati anche gli ex ministri Jorge Berindoague, Carlos Alberto Contreras y Carlos Alberto López. La denuncia fu originariamente presentata dall’allora deputato Evo Morales, ma le indagini e le udienze iniziarono solo nel 2011. La Corte Suprema di Giustizia ha dichiarato che “il processo è stato condotto con l’obiettivo di contrastare l’impunità e i reati di corruzione che hanno danneggiato il patrimonio e gli interessi nazionali durante le precedenti gestioni governative”.
Francesca Mele
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