Ristretto – Secondo un comunicato dei ribelli di M23, la cittĂ di Goma, capitale del Nord Kivu, sarebbe stata conquistata. La Repubblica Democratica del Congo interrompe i rapporti diplomatici con il Ruanda, che sostiene i miliziani. Nel frattempo la crisi umanitaria si aggrava.
La cittĂ di Goma, nel Nord Kivu, sarebbe caduta nelle mani dei ribelli di M23 nella notte tra domenica 26 e lunedì 27 gennaio. Ad annunciarlo è un comunicato ufficiale del gruppo armato, che ha ingiunto alle truppe congolesi di consegnare le armi ai caschi blu della missione Monusco. La notizia della conquista di Goma, capitale della provincia del Nord Kivu, è giunta al termine di una settimana caratterizzata da una violenta escalation tra le forze della Repubblica Democratica del Congo e il gruppo M23, sostenuto attivamente dal Ruanda. Tra venerdì e sabato, infatti, durante l’avanzata dei ribelli su Goma sono stati uccisi 13 peacekeeper, dei quali 9 sudafricani e 4 malawiani inquadrati nel contingente internazionale della ComunitĂ di sviluppo dell’Africa meridionale (SADC) e un uruguaiano appartenente alla Monusco. Poche ore prima, invece, era stato colpito mortalmente durante una visita al fronte il Governatore del Nord Kivu, il generale Peter Cirimwami. Gli ultimi eventi esasperano ulteriormente uno scenario di guerra che giĂ ha causato una grave emergenza umanitaria, con quasi 3 milioni di sfollati, 400mila dei quali in fuga dalla cittĂ di Goma. A preoccupare, però, è anche il rischio di un ampliamento regionale del conflitto: sabato il Governo Repubblica Democratica del Congo, guidato da FĂ©lix Tshisekedi, ha interrotto i rapporti diplomatici con il Ruanda di Paul Kagame e ha minacciato una rappresaglia diretta contro il Paese confinante. Il gruppo M23 è infatti una formazione ribelle composta prevalentemente da miliziani di etnia tutsi. Fondata nel 2012, il suo nome deriva dalla data del 23 marzo 2009, giorno dell’accordo di pace mai davvero implementato tra il Governo congolese e il Congrès national pour la dĂ©fense du peuple, un’organizzazione a sostegno dei tutsi nelle regioni orientali della RDC. L’attuale fase del conflitto è parte della grande offensiva che M23 ha avviato alla fine del 2022. La situazione sul campo resta particolarmente complessa, come evidenziato anche nella seduta del Consiglio di Sicurezza ONU sull’argomento tenutosi domenica. Allo stato attuale non è ancora da escludere che i combattimenti in corso – ai quali prende parte anche una fitta ed eterogenea rete di milizie etniche, locali e irregolari – possano crescere in intensitĂ giĂ nelle prossime ore, arrivando a coinvolgere piĂą in modo diretto anche lo stesso Ruanda, al quale il Segretario Generale dell’ONU Antonio Guterres ha chiesto l’interruzione del supporto a M23 e il ritiro delle truppe che hanno occupato alcune aree all’interno dei confini congolesi.
Beniamino Franceschini
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