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Perù, aumenta l’insicurezza: il Congresso rimuove il Ministro dell’Interno

In 3 SorsiAumenta il tasso di criminalità in Perù, la popolazione si percepisce più insicura e il Congresso è costretto a sfiduciare il Ministro dell’Interno.

1. REVOCA DELLA FIDUCIA AL MINISTRO DELL’INTERNO

Il 21 marzo il Congresso peruviano ha sfiduciato il Ministro dell’Interno Juan José Santiváñez con 78 voti favorevoli, 11 contrari e 20 astenuti. L’ex Ministro dell’Interno si è difeso accusando il Governo di aver promosso “una campagna di diffamazione” e di aver diffuso informazioni false sulla sua persona e sul suo operato, per distogliere l’attenzione dalle responsabilità dell’esecutivo. Subito dopo aver accettato le dimissioni, la Presidente del Perù Dina Boluarte ha nominato a capo del Ministero il viceministro di Santiváñez, Julio Díaz Zulueta. Stando al post pubblicato su X dal Congresso, Santiváñez è stato rimosso “per la sua responsabilità politica e incapacità di affrontare l’ondata di insicurezza cittadina che sta colpendo il Paese”. L’evento scatenante che ha portato alla sfiducia dell’ex Ministro è stato l’omicidio di Paul Flores, cantante principale del gruppo Armonía 10, noto a livello nazionale. La morte del cantante è un esempio dell’ennesimo atto di violenza che sta travolgendo il Paese da anni. La gravità della situazione in Perù si deve al tasso di omicidi, alla presenza di gang e gruppi criminali, al numero di persone vittime di atti di violenza e all’opinione della cittadinanza sugli avvenimenti recenti.

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Fig. 1 – Familiari delle vittime di alcune proteste si scontrano contro la polizia nel 2023

2. INSICUREZZA INTERNA E PERCEZIONE DEI CITTADINI PERUVIANI

Negli ultimi cinque anni in Perù è cresciuto il numero di gang di strada e organizzazioni criminali transnazionali e straniere. I maggiori gruppi criminali sono di origini ecuadoriane e venezuelane, come i Choneros, i Tiguerones, i Lobos, e il Tren de Aragua, il quale è stato riconosciuto come organizzazione terroristica straniera dal Dipartimento di Stato degli USA. Questi soggetti si occupano principalmente di traffico di droga e di persone, estorsione, sfruttamento della prostituzione, estrazione illegale di oro e in parte contribuiscono all’aumento di omicidi nel Paese. Nel periodo 2015-2020 il Perù deteneva un tasso medio di 8,1 omicidi ogni 100mila abitanti. Nonostante nel 2021 si siano registrati 2.166 omicidi, il Paese aveva comunque mostrato un calo della violenza, con un tasso di omicidi sceso a 6,6 ogni 100 mila abitanti, rimasto stabile anche nei due anni successivi. Nel 2023, infatti, il numero di omicidi era ulteriormente diminuito, arrivando a 1.506 casi. Tra il 2023 e il 2024 si è verificato un aumento del 35% delle uccisioni, riportando il tasso a 6 omicidi ogni 100mila abitanti. Negli ultimi anni l’Istituto Nazionale di Statistica e Informatica del Perù ha analizzato il numero di persone cadute vittime di certi atti delittuosi, tra cui furti e rapine, minacce e intimidazioni, violenze fisiche e psicologiche, violenze sessuali, sequestri, estorsioni, truffe. Secondo il rapporto sull’Evoluzione della Povertà Monetaria 2014-2023, nel periodo 2015-2020 il 26,9% della popolazione è stato vittima di almeno uno dei suddetti reati. Il fenomeno ha registrato un lieve miglioramento solo nel 2021, quando il 18,1% della popolazione ha subito atti criminosi. Tuttavia, nei due anni successivi, l’insicurezza è tornata ad aggravarsi. Infatti la percentuale delle vittime è stata del 27,1 nel 2023, un dato che non si raggiungeva dal 2016. L’aumento dei crimini nel Paese si riflette anche nell’evoluzione dell’opinione pubblica, sempre più critica nei confronti dell’operato delle Istituzioni peruviane. Basandosi sui dati Ipsos, nel febbraio 2025 i cittadini peruviani hanno indicato come principali cause del peggioramento della sicurezza interna la Presidenza di Dina Boluarte, il Congresso e la Polizia Nazionale. Ciò evidenzia, nello specifico, che il 92% dei cittadini non ripone più fiducia nelle azioni del Congresso quando si tratta di combattere la criminalità. La nazione è anche dell’idea che le cause dell’aumento dell’insicurezza siano dovute alla corruzione nelle Istituzioni per la sicurezza e la giustizia, all’incapacità del Congresso nel legiferare in modo efficace e in politiche eccessivamente permissive. Ad aggravare la situazione è la percepita inettitudine delle Forze dell’Ordine, in quanto il 73% dei peruviani ritiene che anche la denuncia sia uno strumento inutile per combattere il crimine.

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Fig. 2 – Proteste contro l’aumento di omicidi a Lima nel 2025

3. PIANI FUTURI PER RISTABILIRE LA SICUREZZA

La presentazione di una mozione di censura, quindi di sfiducia nei confronti dell’ex Ministro dell’Interno Juan José Santiváñez, sembra giustificata dal peggioramento dell’insicurezza interna. Secondo il sondaggio di Ipsos, il 62% della popolazione sarebbe a favore di uno Stato più severo, anche se il rischio è di compromettere il rispetto di alcuni diritti umani. La percentuale aumenta al 67% quando ci si rivolge agli abitanti della capitale Lima. La gestione del nuovo Ministro Julio Díaz Zulueta dovrà, quindi, occuparsi soprattutto dei tassi di criminalità nelle grandi città e ai confini del Paese. Infatti, solo nei primi tre mesi del 2025 sono stati commessi 503 omicidi, 57,9% dei quali nelle cinque regioni più popolose del Paese: Lima, Arequipa, La Libertad, Lambayeque e Piura. Sono tuttavia le regioni di confine a restare le zone privilegiate dei gruppi criminali per le attività illecite, sebbene registrino a malapena il 16,1% dei delitti. Grazie al Decreto di Stato di Emergenza della durata di 30 giorni approvato il 17 marzo 2025 per le regioni di Lima e Callao, nelle quali è avvenuto il 43,7% degli omicidi sopracitati, il Ministro Zulueta dispone di un tempo limitato per delineare una strategia alternativa, che potrebbe prevedere il dispiegamento di militari.

Juan Pablo Bautista Morales

Protests in Lima – November 12” by correliebre is licensed under CC BY

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Perchè è importante

  • In Perù il Congresso sfiducia il Ministro dell’Interno, Juan José Santiváñez.
  • Il nuovo Ministro dell’Interno, Julio Díaz Zulueta, valuta di impiegare i militari per combattere l’aumento della criminalità nel Paese.

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Juan Pablo Bautista Morales
Juan Pablo Bautista Morales

classe ’99. Mi interessano i conflitti non-internazionali, le crisi umanitarie e la proliferazione e il disarmo. Mi focalizzo sull’America Latina per portare in Italia analisi di un’area geopolitica spesso trascurata e la cui influenza è sottovalutata.

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