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Isole Chagos, l’accordo tra Mauritius e Regno Unito è un ultimo tassello della decolonizzazione?

In 3 sorsi Il 22 maggio 2025 Mauritius e Regno Unito hanno raggiunto un accordo storico sulle isole Chagos. Un compromesso tra restituzione della sovranità e mantenimento della base militare anglo-americana sull’isola.

1. LA CONTESA PER LE ISOLE CHAGOS

Le isole Chagos – ufficialmente note come Territorio Britannico dell’Oceano Indiano – si trovano nell’Oceano Indiano, a circa 9.300 chilometri (5.800 miglia) dal Regno Unito e circa 2mila chilometri (1.250 miglia) a nord-est di Mauritius. Conosciute anche come arcipelago delle Chagos, comprendono sette atolli e una sessantina di isole. Furono separate da Mauritius nel 1965, quando il Paese era ancora una colonia britannica. Il Regno Unito acquistò le isole per 3 milioni di sterline, ma il Governo di Port Louis ha sempre sostenuto che fu costretto illegalmente a cederle come condizione per ottenere l’indipendenza da Londra. Il contenzioso tra i due Stati affonda le radici negli anni Sessanta, quando il Regno Unito divise l’arcipelago da Mauritius – allora colonia britannica – per creare il Territorio Britannico dell’Oceano Indiano (BIOT). Tra il 1967 e il 1973, il Governo britannico deportò forzatamente gli abitanti chagossiani per fare spazio a una base militare statunitense sull’isola principale, Diego Garcia. Il trasferimento forzato dei residenti – cittadini coloniali che si sono ritrovati apolidi, esiliati e spesso dimenticati – è una ferita storica profonda, che rivela la disumanizzazione sistematica praticata da molte potenze coloniali verso i territori periferici del loro impero. Da decenni, Mauritius rivendica la sovranità sull’arcipelago, sostenuta da una serie di sentenze e pareri giuridici internazionali, inclusa una storica decisione della Corte Internazionale di Giustizia nel 2019 che ha giudicato illegale ai sensi del diritto internazionale l’amministrazione britannica delle isole.

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Fig. 1 – Abitanti delle isole Chagos manifestano fuori dalla Corte d’Appello di Londra per ottenere il diritto di tornare nelle proprie case, dopo essere stati allontanati per la costruzione della base militare di Diego Garcia, 5 febbraio 2007

2. L’ACCORDO DEL 22 MAGGIO

Dopo anni di pressioni diplomatiche e richieste da parte dell’ONU, nel 2023 il Regno Unito aveva avviato negoziati formali con Mauritius per la restituzione delle isole Chagos, che sono terminati con l’Accordo stipulato il 22 maggio 2025, ma non ancora entrato in vigore, in quanto in attesa di ratifica da parte dei Parlamenti dei Paesi coinvolti. L’accordo prevede che, pur rinunciando alla sovranità, Londra mantenga l’uso strategico della base militare di Diego Garcia – una delle più importanti al mondo per le operazioni anglo-americane – attraverso un contratto di affitto di almeno 99 anni, per cui pagherà a Mauritius circa 120 milioni di euro l’anno, oltre a capitalizzare un fondo fiduciario per sostenere i chagossiani e finanziare progetti di sviluppo per almeno 25 anni. Il Primo Ministro britannico Keir Starmer ha definito l’intesa un compromesso necessario per salvaguardare la sicurezza del Regno Unito e dei suoi alleati. Il patto include clausole che vietano la presenza di forze di sicurezza straniere non approvate da Londra e stabilisce una zona di esclusione marittima di 39 chilometri attorno a Diego Garcia, garantendo il controllo militare britannico-statunitense sull’isola. Viene inoltre istituita una Commissione Congiunta di Governance tra Londra e Port Louis per supervisionare sicurezza, giurisdizione e tutela ambientale.

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Fig. 2 – Il Primo Ministro di Mauritius, Navin Ramgoolam durante la United Nations Ocean Conference (UNOC3), Nizza, 10 giugno 2025

3. LE CRITICHE ALL’ACCORDO

L’accordo tra Mauritius e Regno Unito ha suscitato dure critiche sia sul fronte politico interno britannico, con l’opposizione conservatrice che accusa il Governo di aver “pagato per perdere territorio britannico”, sia sul piano dei diritti umani. Mauritius, oggi vincitrici sul piano diplomatico, parlano di “riparazione storica” e “fine della colonizzazione”, mentre Stati Uniti e Regno Unito sottolineano l’importanza della continuità operativa della base per la sicurezza globale. La vicenda delle isole Chagos rappresenta uno degli esempi più emblematici e drammatici dell’eredità coloniale britannica ancora irrisolta nel XXI secolo. L’arbitraria separazione dell’arcipelago da Mauritius nel 1965, poco prima della loro indipendenza, dimostra come le logiche imperiali abbiano spesso anteposto interessi strategici e militari ai diritti delle popolazioni locali. L’accordo analizzato può apparire come un gesto di riparazione, ma in realtà mantiene intatte molte delle dinamiche di potere tipiche del passato coloniale: la base militare resta intoccabile, la popolazione espulsa non ha diritto a ritornare nella propria isola d’origine, e l’autodeterminazione resta parziale. Inoltre, il fatto che la restituzione delle Chagos sia legata a un affitto miliardario pagato dal Regno Unito, evidenzia come la decolonizzazione, per quanto formalmente conclusa, sia ancora una realtà incompiuta. Le Chagos ci ricordano che l’eredità del colonialismo non è confinata al passato, ma vive nelle disuguaglianze internazionali, nelle rivendicazioni delle popolazioni indigene e nella persistente difficoltà degli ex imperi ad affrontare con sincerità i danni causati.

Benedetta Ardizzone

Prime Minister Keir Starmer visits PJHQ in Northwood” by UK Prime Minister is licensed under CC BY

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Perchè è importante

  • Dopo anni di pressioni diplomatiche e richieste da parte dell’ONU, il 22 maggio 2025 Regno Unito e Mauritius hanno trovato un accordo per la restituzione delle isole Chagos, che ospitano la base angloamericana di Diego Garcia.
  • L’accordo è fortemente contestato nel Regno Unito per la cessione di territorio britannico, mentre Mauritius rivendica una vittoria sul colonialismo.

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Benedetta Ardizzone
Benedetta Ardizzone

Classe 2000, figlia del nuovo millennio ma con un animo classico, affascinato dalla storia e dal passato. Sono laureata in Scienze Internazionali e Diplomatiche e attualmente frequento la magistrale in International Relations, il tutto all’Università di Bologna. Sono particolarmente interessata alla storia dell’Africa e alle relazioni internazionali dei Paesi Africani, ambito in cui spero di specializzarmi. Nel tempo libero mi trovate al mare con un buon libro in mano e le cuffie nelle orecchie. Sempre con la valigia pronta per nuove avventure. Non potrei mai fare a meno del mio cane e delle persone che amo.

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