Ristretto – Con la presa El Fasher le Rapid Support Forces di Hemetti conquistano il Darfur e definiscono un nuovo equilibrio nella guerra civile in Sudan, aggravando una crisi umanitaria catastrofica.
Le Rapid Support Forces (RSF) di Mohamed Hamdan Dagalo, detto Hemetti, hanno conquistato la città di El Fasher, l’ultimo avamposto in Darfur delle Forze Armate Sudanesi (SAF) di Abdel Fattah al-Burhan, Presidente del Consiglio Sovrano di Transizione del Sudan. L’avanzata delle RSF, giunta dopo oltre un anno di assedio, rappresenta un momento cruciale nella guerra civile, perché costringe le forze governative al ritiro completo dal Darfur. La situazione sul campo vede quindi il Sudan occidentale ormai sotto il controllo di Hemetti, che in estate ha istituto un’Amministrazione parallela con sede a Nyala, mentre al-Burhan mantiene le aree settentrionali e orientali.
Le conseguenze sul piano umanitario sono devastanti: i civili coinvolti dagli scontri potrebbero essere oltre 260mila – per la metà bambini, – molti dei quali senza accesso a cibo, acqua e assistenza sanitaria. Le fonti locali riportano immagini e testimonianze di gravi violazioni dei diritti umani, con violenze e atrocità commesse su base etnica contro le comunità non arabe del Darfur – crimini che i miliziani Janjaweed di Hemetti avevano già commesso in passato. Questa crisi si inserisce nel drammatico quadro del Sudan, che ad oggi conta oltre 10 milioni di sfollati interni e circa 25 milioni di persone in condizioni di insicurezza alimentare acuta.
Il confronto tra al-Burhan ed Hemetti è esploso nel 2023 ed è diventato rapidamente un complesso intreccio di interessi internazionali, con la potenzialità di coinvolgere l’intero ambito regionale: se da un lato l’Egitto, l’Arabia Saudita e la Turchia sostengono le SAF, dall’altro lato gli Emirati Arabi Uniti e il Ciad sono impegnati a fianco della RSF. La Russia, tramite l’Africa Corps – l’ex Gruppo Wagner, – prima legata direttamente a Hemetti, ha cominciato ad alternare fasi di dialogo con entrambe le parti, con l’obiettivo di mantenere il controllo delle miniere d’oro e una presenza militare nel Paese. Nelle ultime settimane gli USA e l’Arabia Saudita avevano rilanciato un piano per un cessate il fuoco, ma la conquista di El Fasher e la nuova geografia del conflitto potrebbero persino costituire le basi per una momentanea stabilizzazione del fronte, in vista di una spartizione del Sudan in modo analogo a quanto accaduto in Libia.
Beniamino Franceschini
Photo by Kaufdex is licensed under CC BY-NC-SA


