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Partner o rivali? I timori economici europei verso la Cina

  • Le relazioni tra Unione Europea e Cina sono sempre piĂą strette, sia in tema di commercio che di investimenti
  • Bruxelles e Pechino stanno negoziando un accordo sugli investimenti, ma il progetto della Nuova Via della Seta solleva preoccupazioni da parte UE
  • Nel 2020 il dialogo si intensificherĂ  ma l’UE sarĂ  molto cauta per le possibili ricadute di un’eccessiva apertura alla Cina in ambito telecomunicazioni/5G

L’Unione Europea e la Cina sono partner economici molto stretti. Pechino è oggi la seconda maggiore controparte commerciale di Bruxelles con una quantità di beni e servizi scambiati ogni giorno uguale a circa 1,7 miliardi di euro. L’UE è inoltre uno dei più grandi investitori in Cina con uno stock che nel 2018 ha raggiunto i 176 miliardi di euro.

La Cina presenta molte opportunità ancora inesplorate. L’UE è interessata ad approfondire la collaborazione con il Dragone: in particolare, negoziando un accordo sugli Investimenti basato sulla definizione di regole del gioco uguali per entrambi i partecipanti. Tuttavia, l’intervento deciso dello Stato cinese nella gestione dell’economia è uno dei principali problemi che limitano l’afflusso di investimenti dai Paesi dell’UE verso la Cina. Un altro fattore di preoccupazione è la strategia di Pechino legata alla Nuova Via della Seta, soprattutto per le opache intenzioni della Cina in settori cruciali come quello delle telecomunicazioni.

Il 2020 sarà un anno importante per Bruxelles per verificare se si può fidare di Pechino. I contatti tra le due potenze si intensificheranno sia per cercare di pervenire alla conclusione dell’accordo sugli Investimenti, sia per cercare un coordinamento nella risposta alla guerra commerciale portata avanti dagli Stati Uniti. I timori legati alla sicurezza delle reti di telecomunicazione (5G) saranno probabilmente il principale ostacolo verso una liberalizzazione più intensa dei rapporti economici tra UE e Cina.

Davide Tentori

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Davide Tentori
Davide Tentori

Sono nato a Varese nel 1984 e sono Dottore di Ricerca in Istituzioni e Politiche presso l’UniversitĂ  “Cattolica” di Milano con una tesi sullo sviluppo economico dell’Argentina dopo la crisi del 2001. Il Sudamerica rimane il mio primo amore, ma ragioni professionali mi hanno portato ad occuparmi di altre faccende: ho lavorato a Roma presso l’Ambasciata Britannica in qualitĂ  di Esperto di Politiche Commerciali ed ora sono Ricercatore presso l’Osservatorio Geoconomia di ISPI. In precedenza ho lavorato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri dove mi sono occupato di G7 e G20, e a Londra come Research Associate presso il dipartimento di Economia Internazionale a Chatham House – The Royal Institute of International Affairs. Sono il Presidente del Caffè Geopolitico e coordinatore del Desk Europa

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