- Le relazioni tra Unione Europea e Cina sono sempre piĂą strette, sia in tema di commercio che di investimenti
- Bruxelles e Pechino stanno negoziando un accordo sugli investimenti, ma il progetto della Nuova Via della Seta solleva preoccupazioni da parte UE
- Nel 2020 il dialogo si intensificherà ma l’UE sarà molto cauta per le possibili ricadute di un’eccessiva apertura alla Cina in ambito telecomunicazioni/5G
L’Unione Europea e la Cina sono partner economici molto stretti. Pechino è oggi la seconda maggiore controparte commerciale di Bruxelles con una quantità di beni e servizi scambiati ogni giorno uguale a circa 1,7 miliardi di euro. L’UE è inoltre uno dei più grandi investitori in Cina con uno stock che nel 2018 ha raggiunto i 176 miliardi di euro.
La Cina presenta molte opportunità ancora inesplorate. L’UE è interessata ad approfondire la collaborazione con il Dragone: in particolare, negoziando un accordo sugli Investimenti basato sulla definizione di regole del gioco uguali per entrambi i partecipanti. Tuttavia, l’intervento deciso dello Stato cinese nella gestione dell’economia è uno dei principali problemi che limitano l’afflusso di investimenti dai Paesi dell’UE verso la Cina. Un altro fattore di preoccupazione è la strategia di Pechino legata alla Nuova Via della Seta, soprattutto per le opache intenzioni della Cina in settori cruciali come quello delle telecomunicazioni.
Il 2020 sarà un anno importante per Bruxelles per verificare se si può fidare di Pechino. I contatti tra le due potenze si intensificheranno sia per cercare di pervenire alla conclusione dell’accordo sugli Investimenti, sia per cercare un coordinamento nella risposta alla guerra commerciale portata avanti dagli Stati Uniti. I timori legati alla sicurezza delle reti di telecomunicazione (5G) saranno probabilmente il principale ostacolo verso una liberalizzazione più intensa dei rapporti economici tra UE e Cina.
Davide Tentori