- Nonostante la battaglia contro IS negli ultimi due anni abbia avuto risultati positivi, è presto per parlare di vittoria
- In Siria e Iraq IS può tuttora trovare condizioni favorevoli per riaffermarsi, mentre in Asia e Africa si moltiplicano le wilayat (province)
- Sconfiggere IS è molto più complesso che liberare i territori sotto il suo controllo
Nonostante la sconfitta territoriale e la morte del califfo al-Baghdadi, la minaccia dello Stato Islamico (IS) è ancora viva. Innanzitutto, la permanenza degli ex combattenti e delle loro famiglie nei campi e nelle carceri in Siria e Iraq, in condizioni precarie e in assenza di programmi di de-radicalizzazione, potrebbe alimentare una nuova deriva estremista. Oltretutto, la forte instabilità di Siria e Iraq rappresenta terreno fertile per la riorganizzazione dei miliziani jihadisti. Infine, numerosi gruppi jihadisti in Asia e Africa hanno giurato fedeltà a IS, costituendone delle wilayat (province).
Sconfiggere il califfato si rivela dunque molto più complesso della sola liberazione dei territori sotto il suo controllo: la sua resilienza si costruisce sullo sfruttamento delle difficili condizioni socio-economiche e dei precari equilibri politici dei contesti ove si insidia. Pertanto, il permanere di queste condizioni rende difficile scongiurare una nuova insorgenza del gruppo jihadista.
Lorena Stella Martini