In 3 sorsi- I fondi per il Programma Erasmsus+ sono compresi nel Quadro Finanziario Pluriennale europeo. Quali sono le prospettive dal punto di vista finanziario in questo periodo di incertezza?
1. IL BUDGET EUROPEO PER IL 2021-2027
Il 2020 non è solo l’anno della pandemia di Covid-19, ma anche del termine del Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) europeo per il periodo 2014-2020.
Il 21 luglio, dopo quattro giorni di intense trattative, si è giunti alla firma dell’accordo per il Recovery Fund e il QFP per l’arco temporale 2021-2027. Si parla di risorse per 1824,3 miliardi di euro.
Molti programmi finanziati da fondi europei hanno visto le risorse a loro disposizione decurtate a causa della pandemia, che ha avuto risvolti critici non solo nel settore sanitario: tra questi vi è anche Eramsus+, che pone al centro l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport.
Fig. 1 – Palazzo Europa, sede del Consiglio Europeo a Bruxelles
2. LE PRECEDENTI PROPOSTE
Dall’anno della sua istituzione (1987) ad oggi, il Programma Erasmus ha attirato fin da subito un crescente numero di studenti europei. Ciò ha spinto le Istituzioni comunitarie a investire risorse economiche sempre più ingenti nel programma: nel periodo 2014-2020, ad esempio, sono stati stanziati fondi per un totale di 14,7 miliardi di euro.
Quando si è iniziato a discutere del budget per il QFP 2021-2027, era chiaro che sarebbe stato proposto un ulteriore incremento delle risorse per il nuovo Erasmus+ 2021-2027.
Il 30 maggio 2018 la Commissione Europea ha avanzato la proposta di stanziare più del doppio dei fondi per il programma nel periodo 2021-2027: 30 miliardi di euro per l’esattezza. Cosa spinge la Commissione a voler investire così ampiamente nell’educazione dei giovani europei? Gli effetti positivi per i partecipanti sono numerosi, tra i quali acquisizione di competenze linguistiche, capacità di adattamento e comunicazione in contesti multiculturali, una maggiore comprensione di cosa significhi essere cittadini dell’Unione Europea. Si tratta dunque di un investimento che viene fatto per formare i cittadini europei del futuro: è aumentata, infatti, la consapevolezza da parte delle istituzioni europee del ruolo determinante svolto dai progetti in ambito di educazione e formazione a livello europeo.
Il 28 marzo 2019 il Parlamento Europeo ha approvato un documento riguardante la posizione dell’Istituzione europea in vista dell’adozione del nuovo regolamento per il Programma Erasmus+ nel periodo 2021-2027. In ambito finanziario il Parlamento Europeo dimostra di essere ancora piĂą ambizioso della Commissione Europea: propone, infatti, di triplicare il bilancio per il nuovo periodo, portando la dotazione finanziaria a 41,9 miliardi di euro.
Fig. 2- Mariya Gabriel, Commissario europeo per l’innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e la gioventĂą
3. ERASMUS+ NEL QFP 2021-2027
La crisi sanitaria causata dalla Covid-19 ha cambiato le carte in tavola e costretto le Istituzioni europee a rivedere le proprie prioritĂ in ambito finanziario. Numerosi programmi hanno subito tagli consistenti ai fondi, tra i quali anche Eramsus+. La dotazione finanziaria prevista per il programma ammonta ora a 21.208 milioni.
Inoltre non va dimenticata l’incognita Regno Unito: fino alla fine del 2020 la partecipazione al programma è garantita, mentre dal 2021 dipenderà dall’esito dei negoziati tra il Governo britannico e le Istituzioni europee. Finora il Governo si è mostrato favorevole a partecipare in qualità di Stato terzo, ma non si è ancora giunti ad un accordo definitivo a riguardo. Certo è che, qualora il Regno Unito dovesse decidere di lasciare il programma, si tratterebbe di un duro colpo per Erasmus+, per la gioventù studentesca britannica ed europea e per il budget del programma: andrebbero persi i contributi che il Paese dovrebbe versare per continuare a partecipare nonostante l’uscita dall’Unione Europea.
Non resta che vedere gli sviluppi nel periodo 2021-2027, alla luce di un budget ridotto rispetto alle precedenti aspettative (ma comunque incrementato rispetto al passato) e dell’incertezza sul futuro del Regno Unito nell’ambito del programma.
Gloria Mignini
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