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Elezioni in Kazakistan: dopo Bishkek tocca a Nur-Sultan?

In 3 sorsiLe elezioni per la Camera Bassa del Parlamento si tengono in un clima di forte insoddisfazione popolare nei confronti del Governo. Le misure attuate per limitare le opposizioni mostrano un maggiore timore per le eventuali conseguenze del voto.

1. IL PARTITO FAVORITO È NUR-OTAN

In Kazakistan è iniziata la campagna elettorale per le elezioni parlamentari del 10 gennaio. In tale occasione verrà rinnovata la Camera Bassa (o Majlis), composta da 107 membri, 98 eletti e i restanti 9 scelti dall’Assemblea dei Popoli del Kazakistan, un organo presieduto dall’ex Presidente Nursultan Nazarbayev. Alle elezioni prenderanno parte 5 partiti: Nur-Otan, Aq Zhal, Birlik, Auyl e il Partito Comunista, che nelle ultime settimane ha cambiato nome in Partito Popolare. Il favorito per la vittoria è ovviamente il partito Nur-Otan, fondato da Nazarbayev, creando una situazione simile all’attuale composizione della Camera, che conta 89 membri di Nur-Otan, 7 di Al Zhol e 7 dell’ex Partito Comunista. Le elezioni parlamentari sono le prime organizzate sotto la presidenza Tokayev, e si svolgeranno in contemporanea con quelle amministrative. Alle elezioni l’OSCE manderà una squadra di osservatori su invito del Ministero degli Affari Esteri kazako, mentre la Commissione Elettorale ha vietato la presenza di osservatori indipendenti, specialmente quelli legati alle organizzazioni civili locali.

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Fig. 1 – Luci e decorazioni a Nur-Sultan per festeggiare il nuovo anno, 31 dicembre 2020

2. LE MISURE ANTI-OPPOSIZIONE

Il contesto in cui si sta tenendo la campagna elettorale è complicato perché l’economia del Paese, che si basa essenzialmente sul settore energetico e petrolifero, è stata colpita duramente dalla crisi provocata dalla pandemia di Covid-19. Sono perciò aumentati i segni di insofferenza da parte della popolazione, nonostante Tokayev abbia introdotto delle riforme in senso democratico, tra le quali l’abolizione della pena di morte e una nuova regolamentazione per la presentazione delle liste dei partiti di opposizione. In realtà i problemi relativi ai diritti civili e politici nel Paese continuano a sussistere. A inizio anno il Partito Democratico di Zhambolat Mamai, che rappresenta l’unico vero partito di opposizione, come testimoniato dalle richieste che ha fatto a novembre durante una manifestazione ad Almaty, è stato bandito dalle elezioni. Si tratta di un’esclusione importante, perché con le nuove regole elettorali aveva tutti i requisiti per presentarsi e aveva i numeri per ottenere un buon numero di seggi per un partito minoritario. C’è poi il “fattore Ablyazov”, come è stato definito dal sito The Diplomat: il dissidente politico in esilio ha fatto appello alla popolazione perché votasse il Partito Nazionale Socialdemocratico (OSPD) prima e per Aq Zhal poi, con lo scopo di evidenziare come Nur-Otan vincerà grazie a brogli elettorali. L’unico risultato che però è riuscito a ottenere è stato il ritiro della lista dell’OSPD e il blocco delle liste da parte di Aq Zhal. Nominare il nome del magnate dissidente in esilio resta ancora un tabù. Infine le Autorità kazake hanno di nuovo limitato l’accesso a internet pochi giorni prima del via ufficiale della campagna elettorale. Una misura giustificata con la messa in prova delle misure di cyber-sicurezza, ma che è stata già utilizzata prima dell’elezione di Tokayev nel 2019.

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Fig. 2 – Una conferenza del partito Nur-Otan, fondato dall’ex Presidente Nazarbayev e grande favorito per le elezioni di domenica 10 gennaio

3. IL FATTORE CHIAVE

È molto difficile dire se queste elezioni porteranno a una destabilizzazione politica simile a quella in Kirghizistan o in Bielorussia. L’elemento che accomuna il Kazakistan con questi due Paesi è la stanchezza nei confronti della classe dirigente (in particolare con il clan dei Nazarbayev). Mentre molti analisti ritengono che ci siano poche chances di cambiamento, altri credono che queste elezioni muteranno il contesto politico. Kazbek Beisebayev, ad esempio, sostiene che saranno l’inizio di un processo di riforma in senso parlamentare delle Istituzioni, sebbene ancora controllato dalla classe dirigente attuale. Questa posizione sembra supportata dall’organizzazione di elezioni primarie da parte di Nur-Otan per la selezione dei due terzi dei suoi candidati. Il problema è che le Wutorità hanno percepito la tangibile stanchezza della popolazione. Le misure attuate mostrano che da una parte il Governo ha limitato seriamente l’opposizione, mentre dall’altra ha cercato di accontentarla per non aumentare il malcontento. Il timore è che i risultati delle elezioni possano aumentare l’insofferenza popolare e innescare una crisi simile a quelle ora in atto a Bishkek e a Minsk.

Cosimo Graziani

 “Nur Otan HQ” by upyernoz is licensed under CC BY

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Perchè è importante

  • Per le elezioni in Kazakistan del 10 gennaio il partito dell’ex Presidente Nazarbayev è ancora il favorito.
  • Nonostante l’attuale Presidente Tokayev abbia iniziato un processo di riforme politiche, l’attività dell’opposizione continua a essere limitata.
  • La stanchezza della popolazione è tangibile e le elezioni appaiono uno snodo importante per il futuro del Paese.

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Cosimo Graziani
Cosimo Graziani

International Master in Eurasian Studies presso l’Università di Glasgow e l’Università di Tartu in Estonia. La mia area di interesse riguarda la politica estera dei paesi dell’Asia Centrale, per questo durante il mio master ho trascorso anche un semestre in Kazakistan. Tifoso bianconero, se non parlo di politica mi piace parlare di storia e leggere libri.

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