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Unasur, occasione mancata

Il vertice di Montevideo dei capi di Stato e di Governo dei Paesi membri dell’Unasur è saltato a causa dell’impossibilità di coordinare le agende dei diversi rappresentati. Un segno della scarsa propensione al compromesso degli Stati aderenti che contrasta con la decisione di maggior cooperazione nel campo della Difesa.

IL VERTICE MANCATO – La riunione dei capi di Stato e di Governo dell’Unione delle Nazioni sudamericane (Unasur), creata nel 2008 per facilitare l’integrazione regionale in America latina, è stata rinviata al prossimo ottobre. Il ministero degli Esteri dell’Uruguay ha comunicato ufficialmente che problemi organizzativi e l’impossibilità di coordinare le agende dei diversi rappresentati non hanno permesso la realizzazione dell’incontro previsto tra il 21 e il 22 di agosto a Montevideo. La Cumbre, composta dai rappresentati degli Stati membri (Argentina, Bolivia, Brasile, Colombia, Cile, Ecuador, Guyana, Paraguay, Perú, Suriname, Uruguay e Venezuela) è stata rinviata a data da definire, presumibilmente al prossimo ottobre, quando il Suriname dovrà lasciare la presidenza pro tempore all’Uruguay, mentre è stata già ufficializzata la nomina dell’ex Presidente della Colombia, Ernesto Samper, che assumerà per due anni la carica di Segretario generale, sostituendo l’ex ministro dell’Economia e delle Finanze venezuelano Alí Rodríguez.

Ernesto Samper, nuovo Segretario generale dell'Unasur
Ernesto Samper (giĂ  Presidente della Colombia), nuovo Segretario generale dell’Unasur

IL CONSIGLIO DI DIFESA – Si è tenuto regolarmente, invece, il vertice tra i ministri della Difesa dell’Organizzazione e la Segreteria generale dell’Unasur previsto a Cartagena. L’incontro, svolto il 15 agosto, ha permesso la valutazione del Piano di azione del 2014, reiterando l’importanza della sua attuazione e del suo ruolo di pianificazione strategica per il Consiglio di Difesa sudamericano (CDS). I temi centrali sono stati la sicurezza regionale e i meccanismi di risposta ai disastri naturali. Il CDS è uno dei dodici Consigli tematici costituiti nell’Unasur: non rappresenta una vera e propria alleanza militare, ma piuttosto un foro di consultazione per facilitare la cooperazione su una materia particolarmente delicata e su aspetti, come la sicurezza e la Difesa, che muovono gli interessi primari degli Stati. Una volontà di avviare sforzi comuni nel campo della Difesa e di acquisire una posizione strategica rilevante nello scenario internazionale confermata dall’approvazione del documento “Estatuto y Reglamento de la Escuela Suramericana de Defensa” (ESUDE), ulteriore progresso nello scambio di informazioni in materia di istruzione e addestramento militare. La Scuola, che avrà la sua sede in Ecuador, è stata concepita come un centro di alti studi permanente del CDS per la formazione del personale in materia di Difesa, sia civile sia militare, attraverso la costruzione di una visione condivisa a livello regionale.

FORUM – L’agenda nel mese di agosto dell’Unasur, sebbene sia saltato il vertice tra i capi di Stato, è stata comunque fitta d’impegni. Il Presidente boliviano, Evo Morales, ha inaugurato il primo Foro de ParticipaciĂłn Ciudadana, a Tiquipaya, in Bolivia. L’incontro ha coinvolto circa 200 rappresentanti di Organizzazioni sociali e nell’evento, durato tre giorni, si è discusso principalmente della creazione di Commissioni tematiche e della definizione di linee guida per lo svolgimento dei lavori all’interno dal Foro stesso. Approvate inoltre diverse dichiarazioni, come l’appoggio alla sovranitĂ  argentina sulle isole Malvinas, la condanna della situazione in Palestina, sostenuta in particolar modo da Morales, e il sostegno al processo di pace in Colombia. I rappresentanti del Consiglio di Sviluppo sociale si sono invece riuniti in Suriname per discutere sul Piano di Sviluppo sociale 2015-2017 e su un progetto di collaborazione tra Unasur e Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), per assicurare uno sviluppo umano e sociale completo nell’area latinoamericana.

Annalisa Belforte

[box type=”shadow” align=”aligncenter” ]Un chicco in piĂą

Nata nel 2008 con l’intento di sviluppare una coesione in campo economico e sociale, l’Unasur persegue l’obiettivo dell’integrazione regionale riformulando nel tempo la sua struttura istituzionale e attuando dei piani annuali. La creazione dei dodici Consigli tematici non ha portato però l’attesa coordinazione e un maggior consenso interstatale. L’inaugurazione della nuova sede a Quito, in Ecuador, prevista nel prossimo autunno, rappresenta un ulteriore passo verso l’istituzionalizzazione dell’Organizzazione, che, oltre al significativo accordo nel campo della Difesa, stenta a manifestare il vigore impresso dall’ex presidente Néstor Kirchner. I Paesi membri sembrano non mostrare una chiara volontà politica di rafforzare la regione e la mancata Cumbre di agosto dimostra la scarsa propensione al compromesso tra i membri all’Unasur. Il tentativo di articolare un potere continentale appare svuotato dalle decisioni prese, che rispondono alle situazioni congiunturali dei Governi che lo compongono. Brasile, Argentina e Cile, che dovrebbero essere il traino dell’economia regionale, guardano con maggior interesse ai mercati oltreoceano piuttosto che allo sviluppo di un mercato interno solido. Il vertice dei capi di Stato avrebbe potuto permettere prese di posizione ufficiali su temi rilevanti di politica internazionale, come la vicenda ucraina o gli avvenimenti nella Striscia di Gaza, questi ultimi condannati apertamente da Pepe Mujica ed Evo Morales, contrariamente al solito silenzio nelle questioni estere. L’Organizzazione, invece, sembra limitarsi a un ruolo regionale, come nel caso della crisi venezuelana, in merito alla quale ha manifestato una posizione di sostegno al Governo di Maduro. Se Quito sarà per l’Unasur quello che Washington rappresenta per l’Organizzazione degli Stati americani, così come dichiarato da Ernesto Samper, forse tutto dipenderà dal superamento dalle barriere poste dagli interessi nazionali.[/box]

 

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Annalisa Belforte
Annalisa Belforte

Sono nata a Roma nel 1982, ho conseguito la laurea triennale in Economia della Cooperazione Internazionale e quella magistrale in Scienze della Politica presso la Sapienza. Mi affascina molto la Teoria Politica e la crisi del sistema democratico, oggetto della mia tesi di laurea. Appassionata e curiosa di conoscere le dinamiche che regolano i rapporti tra Stati, per questo attualmente frequento un Master in Geopolitica.

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