Il nostro caffè settimanale ribolle sotto la pressione delle minacce di guerra: Israele torna alla ribalta della scena mondiale dichiarando di essere preparata ad un inevitabile scontro con l’Iran di Ahmadinejad, accusato di voler costituire un arsenale nucleare strategico dai media occidentali e forse persino dal prossimo rapporto dell’AIEA. Intato l'Europa è “distratta” dagli allarmanti temi economico-finanziari, e gli Stati Uniti sono proiettati verso la campagna elettorale delle Presidenziali 2012 e il ritiro annunciato da Iraq e Afghanistan
EURASIA
7-8 Novembre – L’economia tiene ancora in pugno le istituzioni europee, lunedì con il meeting dell’Eurogruppo e martedì con il Consiglio per gli Affari economici e finanziari. Al centro del dibattito le misure discusse il 23 e il 26 Ottobre in merito ad una tassa sulle transazioni finanziarie e le conclusioni adottate dal G20 di Cannes, che ha sancito il controllo dell’FMI sull’economia italiana.
(FRANCIA) – Voltafaccia inaspettato di Parigi sulle contromisure da adottare in caso di proliferazione nucleare da parte dell’Iran. Dopo le indiscrezioni su una possibile intesa stretta dal governo di Netanyahu con il Ministero della Difesa britannico, in merito ad un disarming first strike contro le installazioni nucleari sotterranee sviluppate nell’area di Qom, il Ministro degli Esteri francese Alain Juppé ha chiesto nuove sanzioni per evitare “una situazione totalmente destabilizzante nella regione”.
(RUSSIA) – Si fanno sempre più insistenti le voci di una prossima visita ufficiale del Presidente del Consiglio S. Berlusconi in Russia (14-15 Dicembre) per discutere di cooperazione in materia economico-energetica, per collaborazioni ENI-GAZPROM e per un forte aiuto all’economia pubblica italiana. Sarebbero in ballo ben 3-5 miliardi di euro da investire sul debito pubblico italiano ormai al limite del baratro. I rapporti tra Putin e Berlusconi sono sempre stati ottimi e i rapporti personali del Premier potrebbero essere sfruttati ora come scialuppa di salvataggio.
AMERICHE
(STATI UNITI) – È scattato sabato il conto alla rovescia per le presidenziali del 2012 dove B. Obama cercherà una riconferma per niente scontata. Intanto mentre l’opinione pubblica preme per riforme economico-finanziarie, appare lo spettro di una guerra senza limiti tra Israele ed Iran. Un conflitto potrebbe trascinare l’esercito americano, esangue per gli impegni ancora aperti in Iraq e Afghanistan, nell’ennesimo conflitto a cavallo tra il Medio-Oriente e il Golfo Persico, da sempre nella top-list geostrategica americana.
(NICARAGUA)- Sembra scontata la vittoria elettorale del Presidente uscente Daniel Ortega del Fronte Sandinista dato al 48% dagli exit-polls. Da sempre grande amico di Hugo Chavez e Muhammar Gheddafi, il cui cugino è candidato nella sua lista, il Presidente punta tutto sulla crescita economica del Paese e sull’aumento delle esportazioni e degli investimenti in energie rinnovabili. L’asse con Caracas garantisce non solo protezione diplomatico-militare nella regione ma soprattutto 500 milioni di dollari all’anno in aiuti economici.
(CUBA)- Continua il percorso verso una liberalizzazione politico-economica intrapresa da Raul Castro, la notizia dell’apertura alla compravendita immobiliare ha sconvolto anche i detrattori del fratello del lìder maximo che mai come ora sembra voler garantire un futuro meno opprimente agli abitanti dell’isola e un forte impulso all’economia in difficoltà.
AFRICA
(LIBIA) – Con il cambio della guardia in seno al CNT e la nomina di Abdelrahim al Kib al suo vertice, la Libia del dopo-Gheddafi affronta tutti i problemi tipici di un paese dissanguato e diviso da una guerra civile appena conclusasi. Il vero problema resta la conciliazione politico-tribale, senza una pacificazione o un accordo tra le varie anime del paese, con innumerevoli depositi ed arsenali di armi abbandonati, il paese non avrà di certo un futuro di stabilità, senza contare le sfide di una road-map democratica da affrontare dopo l’assassinio di un tiranno.
(NIGERIA) – Da sempre nel mirino dei droni della CIA e dello US Army, il movimento jihadista nigeriano dei Boko Haram si è conquistato un macabro status di notorietà nella comunità internazionale. Con una serie di attentati suicidi, autobombe e assalti armati con kalashnikov e granate, i fondamentalisti islamici che si battono contro ogni influenza occidentale e a favore dell’imposizione della shaaria hanno causato una settantina di morti tra forze di sicurezza, fedeli in uscita dalle chiese e dalle moschee e passanti ignari.
(EGITTO) – Mentre le celebrazioni per l'Eid al-Adha, la festa del sacrificio di Isacco, si aprono in tutto il mondo arabo, la campagna elettorale per le elezioni parlamentari del 28 novembre si fa sempre più accesa e dominata in gran parte dai “Fratelli Musulmani”. Grazie alla diffusione capillare delle cellule di militanti in tutto il paese e alla popolarità dei candidati della lista “Giustizia e Libertà”, i portavoce dell’islamismo moderato sembrano già i favoriti. Tuttavia, l’elite militare così saldamente attaccata al potere politico e la gioventù delle piazze della scorsa primavera potrebbero ostacolare l’esploit elettorale tramite candidati più aperti all’occidente e al mondo laico.
MEDIO-ORIENTE
(SIRIA)- Le sorti della Siria di Bashar al-Assad, da sempre legata a doppio filo col regime di Teheran, sembrano farsi sempre più buie dopo che un rapproto della Lega Araba ha sancito il mancato rispetto del cessate il fuoco e del divieto di repressione armata delle proteste pacifiche contenuti nel piano per la pace. Mentre il Qatar chiede nuove sanzioni e misure restrittive sulla sovranità siriana, l’opposizione internazionale ai progetti nucleari di Ahmadinejad potrebbe sancire la svolta decisiva sul governo di Damasco, abbandonato a se stesso anche dai più stretti alleati.
(ISRAELE) – Se i vertici politici e militari dell’unica democrazia del Medio-Oriente sembrano concordare nell’evitare in ogni modo una proliferazione nucleare iraniana, analisti politici ed esperti si dicono contrari ad un intervento che isolerebbe ancora di più l’unico paese non-islamico della regione e sancirebbe uno strappo irrimediabile con gli Stati Uniti, inevitabilmente costretti ad un’assistenza militare più o meno attiva in piena campagna elettorale. Israele si sente quanto mai accerchiata nella Comunità Internazionale, situazione ben rappresentata dal voto sull’ammissione all’UNESCO dell’ANP, ed è proprio in condizioni critiche che gli attori internazionali compiono scelte dettate dall’istinto di sopravvivenza e non dalla logica politico-stategica.
ASIA
7-8 Novembre- Si riunisce a Jakarta il Consiglio economico-finanziario dell’ASEAN, l’Associazione dei paesi dell’Asia orientale. Non sarà la crisi economica mondiale la protagonista del dibattito, bensì l’esempio offerto dalle tigri asiatiche nella resistenza dell’economia pubblica e nella forte crescita economica.
(THAILANDIA) – Si fanno di giorno in giorno più preoccupanti le condizioni di Bangkok, sommersa da due settimane dalle acque provenienti dalle campagne circostanti colpite dalla peggiore alluvione degli ultimi 50 anni. Il governo di Yingluck Shinawatra sembra aver mantenuto la fiducia dell’opinione pubblica nonostante la catastrofe diffusa che ha colpito da luglio più di 3 milioni di abitanti. Con oltre 500 morti, l’alluvione circonda ora il quartiere finanziario della capitale, vero cuore pulsante di quella che si proponeva alla scena mondiale come una delle nuove tigri asiatiche.
Fabio Stella [email protected]