La settimana che si apre oggi è ricca di tensioni e problematiche che rischiano di portare ad un'altra primavera di scontri dopo quella araba dell'anno passato. Non cessa il duello diplomatico-mediatico tra Stati Uniti, Israele e Iran mentre è appena iniziata la seconda missione degli ispettori dell'AIEA tra i reattori di Teheran. Continua la repressione in Siria nonostante l'appello dell'inviato cinese a Damasco per una road map dettata dalla Lega Araba e l'imminente conferenza a Tunisi. L'Italia dopo gli exploit all'estero del neo-premier Monti è coinvolta ad est e ad ovest da due scottanti questoni diplomatiche mentre la tensione sulle falklands raggiunge livelli surreali. In attesa che si aprano le danze elettorali in tutto il mondo eccovi servito il "ristretto" di oggi.
EUROPA
Lunedì 20-Martedì 21 – Riaprono in settimana le porte di Bruxelles per i ministri dell'economia dei membri dell'Unione con il consueto doppio evento dell'Eurogruppo e del Consiglio per gli Affari economico-finanziari. Dopo la teleconferenza di settimana scorsa che ha visto l'accordo tra Angela Merkel, Lucas Papademos e Mario Monti, continua la battaglia per trascinare Atene fuori dal baratro in cui è piombata. Il vero obiettivo dell'incontro è, in realtà, il raggiungimento di un accordo generale sulle due bozze di regolamenti sulla governance economica proposti dalla Commissione lo scorso 23 Novembre. Ampio spazio sarà inoltre garantito alla conclusione di accordi di negoziato con i paradisi fiscali del vecchio continente che potrebbero portare all'approvazione di un prelievo patrimoniale sui depositi protetti dal segreto bancario. Il meeting sarà anche incentrato sulla preparazione dei lavori del Consiglio Europeo dell'1 e 2 Marzo, tappa fondamentale per l'uscita dalla economica.
GERMANIA – Sarò il 72enne Joachim Gauck il nuovo Presidente della Repubblica a causa delle dimissioni immediate del suo predecessore Christian Wulff, travolto dalle inchieste su un prestito di favore. Gauck, pastore protestante e attivista per i diritti umani nella scomparsa DDR era stato sconfitto dallo stesso Wulff nel 2010 per la nomina che si accinge a ricevere, quale candidato del Partito Socialista. Tra i fondatori del partito d'opposizione Neues Forum ha già ricoperto incarichi di prestigio e responsabilità come la gestione degli archivi della STASI dal 1990 al 2000. Proprio un accordo tra i parlamentari della CDU, il partito al governo, e dell'SPD avrebbe portato alla scelta finale di un candidato dall'indubbia trasparenza dopo l'ennesimo scandalo.
LETTONIA – Il russo continuerà a rimanere una lingua non ufficiale in quel di Riga, così hanno decretato le urne dopo un sabato elettorale dove i seggi hanno contato un'affluenza pari al 69% degli aventi diritto. Il 75% dei votanti si è opposto all'equiparazione tra il lettone, la cui padronanza è richiesta per ottenere la cittadinanza, e il russo, parlato e difeso da una cospicua minoranza. Vladimirs Lindermans, principale propugnatore del referendum e leader dell'associazione "Lingua Madre" è stato accusato di mire secessioniste dal presidente Berzins che aveva bollato l'iniziativa come "inutile e di scarsa rilevanza".
AFRICA
Mercoledì 23 – I Ministri e i Capi di Stato e di Governo di più di 40 paesi si ritroveranno a Londra insieme alle più importanti Organizzazioni Internazionali impegnate nella cooperazione economica per discutere del futuro della Somalia. L'Unione Europea sarà presente in prima linea, forte della qualifica di primo contributore negli aiuti alla Somalia, dove dal 2008 più di 600 milioni di euro sono stati investiti in aiuti umanitari e progetti di sviluppo. Pirateria, ricostituzione dello stato di diritto e controllo del territorio le questioni scottanti sul tavolo, mentre i leader mondiali cercheranno di trovare una strategia integrata per un approccio più globale all'attuale crisi locale. Il giovane Primo Ministro somalo Abdiweli Mohamed Ali, sarà impegnato in numerosi colloqui bilaterali a margine dell'incontro per convincere i partner ad un maggior impegno nel Corno d'Africa.
CONGO – Il complesso minerario-estrattivo di Kinsevere, che vanta giacimenti cupriferi stimati attorno alle 60000 tonnellate di rame, è passato sotto il controllo della compagnia cinese Minmetals. La società controllata dalla China Minmetals Nonferrous ha acquistato il 90% della canadese Anvils al prezzo di 1,3 miliardi di dollari. Pechino guarda da tempo al mercato africano delle materie prime, di cui ha un bisogno crescente e pressante, dopo l'impennata dello scorso anno del prezzo dell'oro rosso, la caccia al rame è diventata la chiave di volta della penetrazione economica nel continente. Grazie all'acquisto la Minmetals godrà inoltre dei diritti di sfruttamento del sito di Mutoshi, ricco di cobalto, materiale richiestissimo nelle produzioni hi-tech e ad alto valore aggiunto.
MALI – Indiscrezioni confermate dai rispettivi governi darebbero per certa la partecipazione di contingenti d'elite delle forze speciali canadesi e statunitensi nella preparazione e nell'addestramento dell'esercito governativo di Bamako. Tra le tante conseguenze della guerra in Libia, il ritorno dei tuareg riforniti di tutto punto e il successo dell'addestramento di piccoli contingenti da parte dei militari occidentali sembrano scatenarsi sulle province settentrionali del Mali, dove infuria la guerra con i ribelli dell'Azawad. Algeri intanto è coinvolta da vicino, nonostante gli accordi vigenti da lungo tempo tra governo e minoranza tuareg, la nascita di uno Stato blu lungo il suo confine meridionale potrebbe risvegliare il nazionalismo sopito.Nel frattempo il Presidente Toumani Touré sembra deciso a contrastare i legami latenti tra il movimento tuareg e gli estremisti di Al Qaeda nel Nord Africa, in vista di un possibile impegno occidentale contro il terrorismo.
AMERICHE
Lunedì 20 – Maretta tra i candidati repubblicani mentre si celebra il President's Day, la festività con cui si ricorda la nascita a Febbraio dei due presidenti più importanti per la storia degli States: George Washington e Abraham Lincoln. Domenica uno dei responsabili della propaganda di Romney in Arizona, dove si voterà lunedì prossimo, ha deposto le armi dopo aver ammesso una relazione omosessuale con un immigrato clandestino messicano. Paul Babeau, sceriffo noto per le sue posizioni anti-immigrazione, potrebbe rappresentare una spina nel fianco per Romney in vista di lunedì, anche l'Arizona potrebbe dichiarare la sua fede nel candidato dell'ultim'ora Rick Santorum portando il G.O.P. ad una sfida all'ultimo sangue. Intanto Barack Obama ha attaccato la produzione a basso costo delle imprese cinesi accusate di concorrenza sleale nel commercio internazionale, ma sembra aver trovato un nuovo slogan per la campagna contro l'avversario ignoto:"We don't quit", non molliamo.
Lunedì 20 – Il mistero della morte di Roberto Avelli irrigidisce le relazioni bilaterali tra Roma e l'Avana a 5 giorni dal volo nel vuoto del falegname bergamasco da un edificio di 2 piani di Holguin, quello che secondo indiscrezioni non confermate sarebbe un posto di polizia. Membri dell'Ambasciata italiana sull'isola incontreranno in giornata funzionari del Ministero degli Esteri per chiarire ogni dubbio sulla faccenda dai contorni surreali. In una telefonata interrotta bruscamente ad un amico Avelli avrebbe confessato di temere per la propria vita poichè qualcuno lo voleva morto. Intanto fremono i preparativi per l'imminente visita di Papa Benedetto XVI, in programma per fine marzo, mentre i blogger dell'opposizione al regime castrista e le damas de blanco ne chiedono l'immediato rinvio per i timori di ulteriori arresti e legittimazione internazionale.
ARGENTINA – Calcio, diplomazia e guerra non sono mai stati così legati dai tempi della Seconda Guerra Mondiale. La Federazione Argentina sembra infatti decisa ad intitolare il campionato di clausura all'Incrociatore General Belgrano, distrutto dalla Marina Britannica nella guerra delle Falklands dell'82. Già l'anno scorso il comitato Olimpico di Buenos Aires aveva presentato una divisa per la squadra Argentina diretta alle Olimpiadi di Londra con uno stemma recante la mappa delle isole e la scritta "Las Islas Malvinas son Argentinas", provocando lo stupore generale. Julio Grondona, vertice dell'AFA e vice-presidente della FIFA sembra rappresentare l'icona del piede in due staffe, con buona pace della Presidenta Kirchner Fernandez che cavalca l'onda di populismo belligerante. Purtroppo per gli ultràs argentini, né il calcio, né i proclama o le minacce cancelleranno l'onta della junta militare di Galtieri che con un'aggressione armata improvvisata ha probabilmente sancito per sempre il controllo britannico sull'arcipelago conteso.
ASIA
INDIA – La vicenda della sparatoria tra la petroliera italiana Enrica Lexie e un'imbarcazione di pescatori avvenuta in acque internazionali al largo del Kerala rischia di mettere a dura prova le relazioni diplomatiche con Nuova Dehli. I due fanti di Marina del battaglione San Marco Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono stati posti sotto arresto per accertamenti ex art. 302 del codice penale indiano. Secondo il diritto internazionale tuttavia, i due militari appartenendo alle forze armate italiane e operando sotto tale bandiera in acque internazionali non sarebbero perseguibili per le loro azioni, ancora avvolte da una fitta nebbia. La legge indiana prevede l'ergastolo o addirittura la pena di morte per l'accusa di omicidio, anche se l'arresto da parte la polizia militare della marina e gli interrogatori delle autorità giudiziarie sembrano più un'azione dimostrativa a difesa dell'immagine del paese.
Lunedì 20-Martedì 21 – Continua il grand tour del futuro premier cinese Xi Jinping, che dopo l'incontro a Washington dove ha ottenuto l'appoggio di Barack Obama, fa scalo a Dublino per l'unica tappa europea del suo viaggio. Secondo il Primo Ministro irlandese Enda Kenny "l'Irlanda e la Cina hanno molto da offrire l'una all'altra, nel settore alimentare e in quello agricolo, nell'hi-tech, negli investimenti e nella ricerca". Nella tarda serata di domenica sono stati firmati due accordi per favorire gli scambi commerciali e gli investimenti finanziari, Dublino punta molto su pechino per l'uscita dalla crisi attuale e Xi Jinping nutre nei confronti del paese una reale simpatia sin dalla sua prima visita nel 2003. Tanto per fare un paragone nemmeno il viaggio di Angela Merkel a Pechino ad inizio febbraio aveva suscitato lo stesso interesse nelle sorti dell'Europa da parte dell'elite del PCC.
PAKISTAN – Si è concluso domenica il vertice a tre tra Afghanistan-Iran-Pakistan sulla lotta al terrorismo e al narcotraffico nella regione. I tre paesi hanno siglato una dichiarazione finale di condanna in cui si sono impegnati "a rafforzare la loro cooperazione per sradicare fondamentalismo e terrorismo, cercando di agire sulle cause di queste minacce e a condannare l'uccisione di civili e ogni tipo di omicidio". L'incontro è stato il palcoscenico perfetto per la star dell'anti-imperialismo occidentale Mahmud Ahmadinejad che ha invitato Asif Ali Zardari e Hamid Karzai a riconoscere che "tutti i problemi della regione vengono da fuori e questo perché ci sono potenze che interferiscono con gli affari interni della regione, mentre noi dobbiamo restare uniti per raggiungere i nostri obiettivi di crescita economica e di progresso della nostra gente". Durante il meeting è stato concluso l'accordo per la costruzione del criticato gasdotto per collegare i giacimenti di gas naturale iraniani ai porti sull'Oceano Indiano pakistani.
MEDIO-ORIENTE
Lunedì 20 – Sarà effettiva da oggi la decisione del Ministero degli Esteri di Teheran che ha imposto allle compagnie petrolifere iraniane la sospensione delle esportazioni di greggio nei confronti di Francia e Regno Unito. Esclusa dal provvedimento, per ora, l'Italia potrebbe continuare a godere delle partite iraniane fino a luglio, data fatidica dell'embargo europeo sull'oro nero persiano. La strategia degli ultimi giorni fatta di aperture, minacce e sanzioni commerciali sembra confermare il tentativo dell'elite iraniana di ribaltare il bastone e la carota di Washington, impegnata a frenare il pre-emptive strike di Tel Aviv. Sempre lunedì farà ritorno in patria il consigliere di Obama per la Sicurezza Nazionale Tom Donilon, dopo aver incontrato i vertici militari dell'IDF e dell IAF, descritti dall'inviato "decisi e pronti ad attaccare".
Venerdì 24 – Si apre a Tunisi la "Conferenza degli Amici della Siria", un meeting informale che raccoglie teste coronate e ministri degli esteri di tutti i membri dell'Unione Europea, della Lega Araba più Stati Uniti, India e Brasile per affrontare la questione siriana. Dubbi sulla partecipazione dei rappresentanti di Mosca e Pechino dopo che il sito "Voice of Russia" ha bollato l'iniziativa della Tunisia come contraria alla Carta ONU. Molto probabile l'adozione di una sorte di dichiarazione consensuale sull'apertura di corridoi umanitari e sostegno alla gestione dei flussi di rifugiati verso Turchia, Libano e Giordania. Ha scatenato non poche polemiche la decisione del Ministro degli Esteri tunisino, Rafik Abdessalem, di non invitare la leadership dell'opposizione al regime di Bashar Al Assad divisa tra Consiglio Nazionale Siriano e Coordinamento delle Forze per il Cambiamento Democratico. Più significativa sarebbe stata invece la partecipazione dei membri dei gruppi locali e dell'Esercito Libero Siriano, gli unici attori presenti ed impegnati sul campo.
Domenica 26 – Dopo la visita di Sergej Lavrov, ministro degli esteri russo, quella del week-end scorso dell'uomo di Pechino Zhai Jun, anche l'Iran conferma il suo appoggio ad Assad con l'arrivo nella tarda serata di ieri di due navi da guerra nella base navale di Tartus. Il caccia-torpediniere Shahid Qandi e il vascello d'appoggio Kharg hanno attraversato lo stretto di Suez, incrociando al largo delle coste israeliane provocando forti reazioni dal governo di Tel Aviv. Un anno dopo si ripete il viaggio della marina iraniana al largo dei confini del Medio-Oriente, parte del progetto per chiarire al mondo gli interessi vitali di Teheran nell'area e confermare la propria presenza nel Mediterraneo. In un clima surreale di terrore ed insicurezza gli aventi diritto al voto sono chiamati alle urne per approvare il progetto di Costituzione elaborato dalla Commissione nominata un anno fa dal Presidente Al-Assad. I seggi, sebbene sorvegliati dalle forze di sicurezza, potrebbero rappresentare luoghi ideali per le rappresaglie dell'Esercito Libero Siriano e dei Gruppi di coordinamento locale che nella giornata di ieri hanno assassinato un giudice e un pubblico ministero in un agguato ad Idlib.
Fabio Stella [email protected]