Recensioni | Geomovies – In nomen omen. Il destino dell’Ucraina  sta tutto nel suo nome, u krajna “sul confine”
Terra di frontiera tra le due Europee, spazio liquido tra Est e Ovest, conteso, conquistato, strattonato da potenti vicini: russi, polacchi, austro-ungarici.
Un crogiolo ricco di sedimentazioni multietniche: greci, cimmeri, sarmati, magiari, kazari, ebrei, bulgari, tatari, moldavi, slavi, mongoli, lituani, tatari, polacchi, cosacchi.
Una coabitazione sempre molto difficile, con il fiume Dnepr a fare da limes naturale tra i territori occidentali eredi della Galizia orientale, prima polacca, poi asburgica e poi nuovamente polacca, abitati prevalentemente da ucraini e polacchi di fede greco cattolica, e i territori sulla riva orientale, russofoni e ortodossi.
Difficile leggere il futuro dell’Ucraina senza comprenderne il passato; quanto al presente è guerra. Nel Donbass, regione nordorientale del Paese, si combatte da oltre tre anni una guerra guerreggiata che nessuno dei contendenti ha intenzione di interrompere e che il resto del mondo ha messo nel congelatore.
Peter Entell, regista di origini ucraine, la attraversa coraggiosamente questa guerra con il suo bel documentario Like Dew in Sun, ripercorrendo sulle tracce della sua famiglia, le ragioni di questo conflitto.
I due viaggi si intrecciano, quello personale di Peter negli archivi del Paese e quello nelle due anime ucraine.
Da un posto di blocco all’altro Peter ci porta dagli ucraini governativi ai separatisti filo russi restando fedele, da vero documentarista qual è, ai dettami del genere: alto valore informativo e aderenza alla realtà , senza ammiccamento alcuno.
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Mariangela Matonte
Foto di copertina di bobobahmat Licenza: Attribution-ShareAlike License