In 3 sorsi – L’improvviso attacco di Hamas contro lo Stato di Israele ha riportato il conflitto arabo-israeliano al centro della politica mondiale. L’UE ha da subito preso posizione a favore di Israele, Paese riconosciuto dalla totalità dei membri dell’Organizzazione e con il quale Bruxelles intrattiene relazioni diplomatiche fin dal 1959.
1. IL VIAGGIO DIPLOMATICO DEI VERTICI DELL’UE IN ISRAELE
Il supporto incondizionato dell’UE nei confronti di Israele è stato ribadito nel corso del viaggio diplomatico compiuto la scorsa settimana in varie zone del Paese dalla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e dalla Presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola. Le dichiarazioni pronunciate dai vertici dell’UE in tale occasione hanno provocato reazioni contrastanti tanto nell’opinione pubblica quanto tra funzionari e Parlamentari europei. Al centro della polemica c’è l’assenza nelle dichiarazioni di un rimando alle ripetute violazioni del diritto internazionale umanitario commesse da Israele nel corso delle azioni di ritorsione contro Hamas e contro i Territori Palestinesi Occupati.
Embed from Getty ImagesFig. 1 – Il Presidente israeliano Isaac Herzog con la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e la Presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola, 13 ottobre 2023
2. UE E ISRAELE: UN RAPPORTO STRETTO E PROFICUO
La solidità delle relazioni diplomatiche tra l’UE e Israele è stata prontamente ribadita nelle ore successive alla notizia dell’attacco di Hamas, attraverso fonti ufficiali dell’UE e tramite la proiezione della bandiera di Israele sugli edifici istituzionali di Bruxelles. Israele si configura dunque come un importante partner dell’UE nella regione medio-orientale, motivo per il quale sono svariati gli accordi commerciali in vigore tra i due attori. Tra questi figura anche l’importante Accordo di Associazione del 1995, che ha istituito una zona di libero scambio e procedure semplificate di importazione ed esportazione. Viceversa, l’UE è il principale partner commerciale di Israele e uno dei suoi principali finanziatori grazie alle politiche di vicinato e a quelle di cooperazione finanziaria. All’interno dell’opinione pubblica israeliana è inoltre ampiamente diffuso il gradimento per un eventuale ingresso nella membership UE. Tuttavia, il dibattito è al momento inevitabilmente sospeso a causa delle gravi tensioni con la Palestina, con Hamas, e con altri attori del contesto regionale medio-orientale.
Embed from Getty ImagesFig. 2 – La bandiera dello Stato di Israele proiettata sulla sede della Commissione Europea a Bruxelles, 8 ottobre 2023
3. IL CONFLITTO ISRAELO-PALESTINESE DIVIDE LE ISTITUZIONI UE
Il recente riacutizzarsi del conflitto israelo-palestinese ha confermato la solidità delle relazioni tra l’UE e Israele. Tuttavia, la complessità del conflitto si riflette sulle posizioni interne assunte dai vari organi dell’UE. Diplomatici ed europarlamentari di vari gruppi politici invocano una riflessione più profonda non tanto sul legittimo diritto a difendersi dello Stato di Israele, quanto sulle conseguenze delle sue azioni ritorsive, lesive del diritto internazionale nonché ingiustificatamente crudeli nei confronti degli innocenti civili dei Territori Palestinesi Occupati. I giorni successivi all’attacco di Hamas lasciano dunque in eredità una frattura nella posizione politico-morale dell’UE. Da una parte, la necessità di proteggere un alleato prezioso; dall’altra, il dovere di condannare le azioni che vanno oltre le contromisure previste dal diritto internazionale e dall’etica umana.
Giorgio Fioravanti
“Solidarity with the victims of the terror attacks in Israel” by European Parliament is licensed under CC BY