In 3 sorsi – Israele cerca nel Somaliland un alleato strategico, che venendo riconosciuto da Gerusalemme otterrebbe anch’esso benefici sul piano regionale e internazionale.
1. LO STATUS QUO DEL SOMALILAND
Il Somaliland è una regione della Somalia che fu colonia britannica fino alla Seconda Guerra Mondiale, quando finì sotto il controllo italiano. In seguito, nel 1960, fu unito al Somaliland italiano per formare quella che, tutt’oggi, è la Somalia. Gli eventi della guerra civile in Somalia negli anni Ottanta portarono a una tappa fondamentale per il Paese: nel 1991 il Movimento Nazionale Somalo dichiarò l’indipendenza dell’ex colonia britannica sotto il nome di Repubblica di Somaliland.
Da quel giorno, nonostante diverse tensioni con la vicina regione del Puntland, il Somaliland ha mantenuto una stabilità costante. A dispetto di ciò, la comunità internazionale non ha mai riconosciuto l’autoproclamatosi Stato, che intrattiene relazioni non ufficiali con diversi Paesi. È in questo contesto che, nel 2024, due attori entrano in gioco a favore del Somaliland: Israele e, in secondo luogo, l’Etiopia.
Fig. 1 – Hargeisa, capitale del Somaliland
2. L’INTERESSE DI ISRAELE NEL SOMALILAND
Nonostante non sia riconosciuto a livello internazionale, il Somaliland rappresenta un’area geograficamente strategica e interessante agli occhi di molti attori. Infatti il Paese si trova in una posizione dominante sul Golfo di Aden, sull’ingresso dello stretto di Bab Al-Mandab, attraverso il quale passa circa un terzo della merce marittima mondiale.
Al di là dei vantaggi commerciali, Israele ha manifestato interesse nello stabilire relazioni col Somaliland per motivazioni diverse. La posizione geografica nel Corno d’Africa darebbe infatti a Israele un vantaggio nel contenimento della minaccia Houthi in Yemen. Gli Houthi sono un gruppo militare storicamente anti-israeliano che opera in Yemen e che, a seguito dello scoppio della guerra tra Israele e Hamas, ha supportato il popolo palestinese con attacchi missilistici verso Israele. Stabilendo un accordo con il Somaliland, Israele riuscirebbe quindi a ottenere una profondità strategica in un’area in cui ha attualmente poca influenza e che gli darebbe modo di monitorare maggiormente le minacce che provengono dal Medio Oriente.
Oltre a interessi strategici e militari, con il riconoscimento del Somaliland, Israele ha la possibilità di crearsi nuove opportunità economiche, in particolare nei settori dell’energia, dell’agricoltura e delle infrastrutture. A promuovere un accordo tra i due sono gli Emirati Arabi Uniti, che sembrerebbe abbiano convinto il Somaliland a creare e finanziare una base israeliana nel proprio territorio in cambio del riconoscimento del de facto Stato africano da parte di Gerusalemme.
Fig. 2 – Militanti Houthi
3. COSA GUADAGNA IL SOMALILAND
Da queste dinamiche Israele non è il solo a trarre benefici. Infatti, il Somaliland, che spesso è stato elogiato per la sua stabilità e governance democratica, otterrebbe vantaggi sul piano economico, potendo puntare sull’aiuto di Israele nello sviluppo dei settori sopra citati.
Inoltre il riconoscimento del Somaliland da parte di Israele potrebbe dare il via a un più ampio riconoscimento sul piano internazionale. Altri Paesi potrebbero quindi essere più inclini al riconoscimento dello Stato africano. Fra questi gioca un ruolo importante l’Etiopia. L’Etiopia ha infatti stipulato un patto con il Somaliland per avere accesso ai porti di quest’ultimo e avere così un passaggio verso il mare dopo numerose frizioni con la Somalia.
I possibili sviluppi economici, il riconoscimento da parte di Israele e gli accordi stretti con altri Paesi danno quindi al Somaliland una possibilità di emergere ufficialmente come nazione sul piano internazionale e di porre fine alla disputa con la Somalia sulla sovranità del proprio territorio.
Matteo Bettoli
“For an Independent Democratic Somaliland” by alisdare1 is licensed under CC BY-SA