In 3 sorsi – In un Partito Democratico in crisi, la vittoria di Mamdani rappresenta una conquista dell’ala progressista, mostrando alcune crepe nella leadership tradizionale.Â
1. LA VITTORIA DI UN CANDIDATO PROGRESSISTA
Zohran Mamdani ha vinto le primarie del Partito Democratico di New York. A novembre correrĂ per le elezioni comunali della cittĂ e qualora vincesse potrebbe diventare il primo Sindaco musulmano della Grande Mela.
Embed from Getty ImagesFig. 1 – Mamdani celebra la vittoria insieme ad alcuni elettori
2. UNA STRATEGIA DI COMUNICAZIONE DIFFERENTE
Mamdani ha 33 anni, è nato e cresciuto a Kampala, Uganda, da genitori indiani. Vive a New York da quando ha 7 anni ed è diventato cittadino statunitense naturalizzato nel 2018. Dal 2021 è membro dell’Assemblea dello Stato di New York, e in passato ha lavorato a supporto dei cittadini piĂą poveri del Queens. Sebbene non avesse la stessa esperienza del suo avversario, l’ex Governatore dello Stato di New York Andrew Cuomo, Mamdani ha attirato molti elettori desiderosi di cambiamento. Grazie a migliaia di volontari, e un utilizzo accurato dei social media, ha convinto molti giovani con temi vicini alle loro preoccupazioni, come l’aumento del costo della vita e la corruzione. Con toni ottimisti e video accattivanti Mamdani ha incentrato la propria campagna su un messaggio ben preciso: “rendere la cittĂ accessibile”. Ciò si è tradotto in idee molto progressiste: come trasporti pubblici gratuiti, congelamento degli affitti regolamentati, assistenza sociale gratuita per i bambini, costruzione di nuove abitazioni a canone calmierato e altre proposte molto innovative. Per il finanziamento di queste ambiziose misure, Mamdani ha promesso di tassare le proprietĂ nei quartieri piĂą ricchi, proposta inevitabilmente nel mirino di diverse critiche.Â
Embed from Getty ImagesFig. 2 – Mamdani al Pride di New York
3. UNA CAMPAGNA EMBLEMATICA
Le recenti controversie di Cuomo hanno del resto contribuito a favorire l’ascesa di Mamdani: l’ex Governatore nel 2021 si era dimesso a seguito di uno scandalo di molestie sessuali e ha tentato invano un ritorno sulla scena politica (anche se secondo Axios starebbe comunque valutando di correre come indipendente). A novembre Mamdani affronterĂ il sindaco in carica Eric Adams, l’avvocato Jim Walden, che partecipano come indipendenti, e il candidato repubblicano Curtis Sliwa. Oltre alla corsa come sindaco, però, la vittoria alle primarie di Mamdani è da analizzare nel contesto piĂą ampio della crisi che il Partito Democratico sta vivendo negli ultimi anni. Mamdani ha vinto sì in una cittĂ storicamente democratica, ma dove comunque Trump ha ricevuto il piĂą gran numero di voti che un candidato repubblicano abbia mai ottenuto dal 1988, mentre i democratici hanno perso complessivamente mezzo milione di voti dal 2020. In un momento di crisi d’identitĂ , in cui il partito si sta interrogando su come abbia potuto perdere i voti della classe operaia e dei giovani, la corsa tra Cuomo e Mamdani si può semplificare allora come una gara tra la vecchia leadership moderata e i candidati piĂą giovani e progressisti. Mamdani avrebbe entusiasmato una generazione di elettori piĂą giovani come nessun altro candidato negli ultimi anni, e, per quanto sia difficile replicare questo modello al di fuori di New York, la sua campagna sta offrendo importanti spunti di riflessione e azione. I leader dell’establishment democratico tendono a considerare l’ala progressista del partito problematica una spina nel fianco, ma il successo di Mamdani ha dimostrato che forse potrebbe essere una risorsa su cui puntare per i prossimi anni. Â
Iolanda Cuomo
“Zohran for Mayor” by edenpictures is licensed under CC BY


