In 3 Sorsi – La Turchia rappresenta uno dei maggiori alleati del nuovo Governo in Siria di Ahmed al-Sharaa. Le aspettative dell’esecutivo turco nel contesto dello Stato levantino si scontrano, però, con alcuni elementi di realtĂ .
1. IL ROVESCIAMENTO DEL GOVERNO DI AL-ASSAD E LA REAZIONE DELLA TURCHIA
La conquista del potere da parte degli attori dell’opposizione a Bashar al-Assad, con al vertice il movimento islamista HTS, ha determinato una svolta nelle relazioni tra Siria e Turchia. Da rivali su ogni fronte a solidi alleati, da portatori di interessi contrapposti a entitĂ che guardano al futuro con le stesse prospettive e i medesimi obiettivi. Il cambiamento drastico delle dinamiche che caratterizzano i rapporti tra i due Stati è la conseguenza diretta del supporto garantito dalla Turchia all’HTS da ben prima del 2024. Per Ankara, l’approdo al potere di una forza allineata al proprio disegno pone le basi di un incremento della propria influenza nella regione mediorientale.
A testimoniarlo è il fatto che la seconda visita di Stato di al-Sharaa sia stata proprio in Turchia, il 4 febbraio 2025. Durante l’incontro con il Presidente turco Recep Tayyip ErdoÄźan, il capo di Stato del Paese levantino ha ribadito l’importanza del sostegno ricevuto dalla Turchia nel percorso verso il rovesciamento del Governo di al-Assad. Rimarcando, in questo modo, la sua consapevolezza dell’importanza che il sostegno turco persista nell’attuale fase di affermazione della sovranitĂ su tutto il territorio siriano.
Fig. 1 – Il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il Presidente ad interim della Siria Ahmed al-Sharaa si stringono la mano durante una conferenza stampa congiunta a seguito del loro incontro nel palazzo presidenziale di Ankara, 4 febbraio 2025
2. COME L’INFLUENZA SAUDITA IN SIRIA INFLUISCE SULLA STRATEGIA DI ANKARA
Il dossier siriano porta con sĂ© delle implicazioni anche sul fronte delle relazioni con l’Arabia Saudita. Riyadh, infatti, è stata la prima a ospitare al-Sharaa nel quadro di una strategia volta a unire il mondo arabo nel sostegno agli sforzi volti alla ricostruzione della Siria dopo 13 anni di guerra civile. In questa cornice, la Turchia è chiamata inevitabilmente a conciliare le proprie mire di influenza con il ruolo di spicco assunto dal Governo saudita dopo l’approdo dell’HTS al potere. Per farlo, Ankara ha optato per una linea di collaborazione in luogo di una di antagonismo. L’idea dominante, infatti, è che la comunanza di interessi e scopi – nel dossier siriano – imponga di far riferimento a un’unica bandiera per raggiungere l’obiettivo principe della stabilitĂ interna alla Siria. Come evidenziato dal caso di Suwayda, le divisioni interne alla Siria hanno il potenziale di estendersi oltre la cornice della nazione levantina. Da qui l’importanza cruciale di un impegno congiunto di Turchia, mondo arabo e Stati Uniti al fine di appianare le divergenze e prevenire un conflitto su larga scala.
Embed from Getty ImagesFig. 2 – Il Presidente ad interim della Siria Ahmed al-Sharaa è accolto dal Principe Ereditario dell’Arabia Saudita Mohammed bin Salman (destra) a Riyadh, in Arabia Saudita, 2 febbraio 2025
3. GLI SCONTRI DI SUWAYDA, L’INTERVENTO DI ISRAELE E IL CONTRIBUTO ‘LIMITATO’ DELLA TURCHIA
I fatti della provincia di Suwayda, con almeno 321 morti e oltre 400 feriti a seguito del divampare del contrasto tra beduini e maggioranza drusa dell’area, hanno certificato vari elementi di realtĂ . Il primo attiene al ruolo che Israele intende ricoprire nel Sud della Siria, da identificare in termini di “annullamento” di ogni presenza militare siriana nell’area. Utilizzando come giustificazione del proprio intervento armato – sfociato anche in un attacco al cuore di Damasco – la difesa dei drusi minacciati dai “jihadisti al Governo”, Israele ha delineato come una “linea rossa” la possibilitĂ che Damasco trasferisca forze militari a Suwayda in maniera strutturale. A ciò strettamente interconnesso è il secondo dato di realtĂ con il quale confrontarsi, riguardante la portata delle ambizioni della Turchia in Siria. Con Israele disposto a intervenire militarmente in presenza di determinate condizioni ritenute sfavorevoli, Ankara si trova nella situazione di non poter soddisfare pienamente nĂ© le proprie mire di influenza sulla Siria nĂ© le proprie “garanzie di sicurezza” nei riguardi di Damasco. In uno scenario, quale quello attuale, nel quale solo un’effettiva disponibilitĂ di tutti gli attori interni e internazionali al compromesso potrĂ consentire alla Turchia di attuare il proprio disegno.
Michele Maresca
Immagine di copertina: “Conferencia de Prensa – Presidente de TurquĂa Recep Tayyip ErdoÄźan” by G20 Argentina is licensed under CC BY.


