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"L'imparzialità è un sogno, la probità è un dovere"

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La protezione dei dati secondo il nuovo GDPR

In 3 sorsiIl regolamento UE n. 679 del 2016 è divenuto pienamente applicabile lo scorso 25 maggio, trasformando il modo in cui gli Stati membri regolano la protezione dei dati personali e la libera circolazione degli stessi. Quali sono i suoi principi fondamentali, e in cosa è da considerarsi rivoluzionario?

Regno Unito: David Davis si dimette, terremoto sulla Brexit?

Ristretto – Cosa succederà nelle trattative tra Regno Unito e Unione Europea dopo le dimissioni del “Ministro per la Brexit” David Davis? Si potrebbe forse aprire una fase più distesa in un momento cruciale per i negoziati.

La Russia nella crisi nordcoreana: interessi e ambizioni

Analisi – Sul dossier nordcoreano la Russia vuole essere un attore protagonista. La visita del Ministro degli Esteri Sergey Lavrov a Pyongyang di fine maggio e l’invito di Kim a Mosca entro la fine dell’anno sono un monito rivolto a chi pensa di poter fare a meno della Federazione Russa. La tattica di Putin è sempre la stessa: agire da disturbatore e inserirsi in ogni questione internazionale per poter rafforzare l’immagine della Russia come una grande potenza.

L’Unione Europea rinnova le sanzioni contro la Russia

RistrettoIl Consiglio dell’Unione Europea ha deciso di rinnovare le sanzioni contro la Russia per sei mesi. L’Italia non ha esercitato il potere di veto

Gli Occhi nel Jihad: 23 giugno – 7 luglio.

Miscela Dark – Gli avvenimenti principali riguardanti la galassia jihadista in queste due settimane.

Nuova Via della Seta: fin dove può spingersi la Cina?

Cosa hanno in comune una ferrovia in Pakistan e un nuovo terminal in Kazakhstan, ha recentemente aperto un porto in Sri Lanka e un ponte appena inaugurato in Laos? Tutte queste opere appartengono ad un colossale piano di sviluppo che tocca 3 continenti e riguarda circa il 60% della popolazione mondiale: il Belt and Road Initiative (BRI) considerato da più parti il più ambizioso progetto dell’Era Moderna e destinato a ridisegnare e ridirezionare il commercio globale, fornendo alla Cina un solido appoggio per diventare nel medio termine una o forse la superpotenza mondiale.

Yemen: stallo o svolta?  

In 3 sorsi – Lo Yemen, “il Paese più bello del mondo”, “il sogno” di Pasolini, è da anni sconvolto da scontri che hanno reso l’appendice della penisola arabica un Stato fallito, dove la situazione umanitaria è disperata.  L’ennesima tappa è l’assalto alla fortezza ribelle di Hodeidah: cambierà qualcosa?

Evo Morales comincia a collaborare con Gazprom

In 3 sorsi – La strategia di Gazprom riscuote successo nella Bolivia di Evo Morales, che sta puntando a rafforzare il proprio ruolo di produttore energetico regionale. 

Siria: morto il figlio del Califfo Abu Bakr al Baghdadi.

Poco si conosce dei figli di Abu Bakr al Baghdadi. Hudhayfah al Badri, secondo alcuni report del 2014, sarebbe figlio del sedicente Califfo e di Asma Fawzi al Qubaisi. La sua età, al momento della morte, probabilmente oscillava tra i 16 e i 18 anni.

Lo Stato Islamico rende nota la morte di Hudhayfah al Badri, figlio del sedicente Califfo Abu Bakr al Baghdadi, avvenuta in seguito a un’operazione inghimasi – di martirio – contro le forze del regime siriano e i suoi alleati russi nel governatorato di Homs. La strumentalizzazione del martirio del figlio di al Baghdadi permette così alla leadership centrale del gruppo il rinvigorimento della sua narrativa incentrata sulla fedeltà alla causa jihadista e sulla vicinanza di essa ai suoi combattenti. Siamo qui, lottiamo con voi e tra voi. Particolare da non sottovalutare è la zona in cui l’uccisione è avvenuta. Il governatorato di Homs non rientra, almeno in teoria, tra le sacche di resistenza che sono teatro delle recenti operazioni dello Stato Islamico. Questo però è uno snodo cruciale se si vuole raggiungere il deserto al confine tra Siria e Iraq, dove risiedono gli ultimi irriducibili sodali del Califfato nella regione. Non è una novità, inoltre, che alcuni membri della leadership centrale del gruppo si nascondano proprio sotto il naso del nemico anziché prediligere le zone occupate dai propri miliziani, zone teoricamente più sicure, ma anche più esposte a numerose offensive che provengono da più direzioni e da più avversari. Basti pensare che l’ex portavoce dello Stato Islamico e direttore dell’EMNI per le operazioni all’estero, lo sheikh Abu Mohammad al Adnani, fu ucciso a settembre del 2016 nel governatorato di Aleppo, all’epoca occupato quasi interamente dalle forze fedeli a Bashar al Assad intente ad assediare Aleppo Est, dalle Syrian Democratic Forces e dalle Free Syrian Army a nord nei pressi del distretto di al Bab. Non sorprenderebbe, quindi, se si rivelasse fondata la voce che gira negli ambienti jihadisti siriani che suggerisce che il Califfo di tutti i credenti, l’amir al muslimin, si celi nel governatorato di Idlib, tra l’incudine dei suoi competitor jihadisti di Hayat Tahrir al Sham e il martello delle forze governative assadiste e dei suoi alleati. Magari alla ricerca di nuovi alleati nella regione, supportato dalle cellule dormienti dislocate nel settore, o magari semplicemente nascosto nel luogo dove i suoi nemici non lo cercherebbero mai.

Valerio Mazzoni

La Malesia e il ritorno del vecchio Mahathir

AnalisiLe elezioni del 9 maggio scorso in Malesia hanno consegnato la guida del Paese alla coalizione guidata dall’ex Premier Mahathir Mohamad. Mentre per Najib Razak è arrivata ora la resa dei conti, i lavori per la nuova squadra di Governo proseguono senza sosta. A rischio vi sono gli investimenti cinesi rientranti all’interno della Belt and Road Initiative (BRI).

Una disputa giuridica senza fine: la direttiva Bolkestein e l’Italia

In 3 sorsiSin dal 2006 si sente parlare della direttiva Bolkestein, che ha portato nelle piazze italiane non solo i tassisti, ma anche gli ambulanti e i gestori di strutture balneari. Riuscirà l’Italia a trovare un accordo con l’UE senza incappare in infrazioni?

Elezioni in Messico, oltre 133 politici ammazzati dal narcotraffico

In 3 sorsi – Celebrate le elezioni più sanguinarie della storia messicana. Oltre 133 politici morti ammazzati in 6 mesi e 543 aggressioni. Narcotraffico e criminalità non fanno sconti a nessuno.